timeline – VitAntica https://www.vitantica.net Vita antica, preindustriale e primitiva Thu, 01 Feb 2024 15:10:35 +0000 it-IT hourly 1 Breve storia della rasatura e del rasoio da barba https://www.vitantica.net/2020/03/30/breve-storia-rasatura-rasoio-da-barba/ https://www.vitantica.net/2020/03/30/breve-storia-rasatura-rasoio-da-barba/#comments Mon, 30 Mar 2020 00:10:05 +0000 https://www.vitantica.net/?p=4817 Quando è iniziata l’usanza di radersi la barba? Quale fu il primo utensile usato come rasoio? L’uso di strumenti per rasare barba e i capelli è più antico della storia scritta: nel corso dei millenni, l’essere umano è passato dall’impiego di strumenti rudimentali e poco efficaci, come bronzo e osso, a rasoi metallici sempre più affilati, resistenti ed efficaci.

Mediamente, il viso di un essere umano maschio e adulto è coperto da 25 centimetri quadrati di barba, l’equivalente ci circa 25.000 peli tra mento, guance e collo. La rimozione di questa peluria prevede l’uso di strumenti particolarmente affilati, in grado di scivolare sulla pelle con l’ausilio di acqua, creme o saponi.

In un remoto passato, tuttavia, ciò che si aveva a disposizione era pietra, ossa o metalli e leghe oggi considerate troppo “morbide” per la produzione di lame affilate e durature.

L’origine del rasoio da barba

L’atto di radersi è più antico della storia stessa. Ancora prima della nascita del rasoio, i peli facciali venivano probabilmente rimossi utilizzando due conchiglie come pinzette per estirparli, o impiegando frammenti di pietra tagliente (come la selce o l’ossidiana) o d’osso per tagliare la peluria indesiderata.

Rasoi di ossidiana prodotti da culture precolombiane in Messico
Rasoi di ossidiana prodotti da culture precolombiane in Messico

Alcune pitture rupestri raffigurano uomini con e senza barba, suggerendo la possibilità che circa 30.000 anni fa la rasatura o la rimozione della peluria facciale fosse una pratica relativamente comune. Selce e ossidiana (specialmente la seconda) possono consentire una rasatura facciale sorprendentemente efficace, anche se possono esporre al rischio concreto di tagli superficiali o incisioni più profonde della cute.

In alcune regioni asiatiche e in Medio Oriente non si usavano rasoi rudimentali, ma si eseguiva un’estirpazione dei peli corporei e facciali utilizzando fili ritorti che intrappolavano la peluria e la strappavano dalla pelle.

Fu tuttavia in Egitto che si stabilì la pratica regolare della rasatura tra le attività quotidiane di igiene personale. Lo storico greco Erodoto non mancò di far notare l’ossessione degli Egizi per l’igiene: si lavavano diverse volte al giorno e si rasavano volto e testa con regolarità, specialmente in ambito sacerdotale, dove i capelli e la barba erano considerati impuri e motivo di vergogna.

La rimozione dei capelli e della barba non era una pura questione estetica: il clima nordafricano e l’umidità del Nilo erano l’ambiente ideale per provocare irritazioni cutanee o infezioni accentuate dalla presenza di peli corporei, e un corpo glabro era generalmente più fresco di uno peloso.

Pulci e pidocchi erano inoltre molto comuni e molto difficili da combattere senza disporre di saponi specifici. La maggior parte degli Egizi non poteva permettersi unguenti e saponi profumati, e preferiva rimuovere totalmente l’ambiente ideale per i parassiti (capelli e peli) per impedire sul nascere la colonizzazione del proprio cuoio capelluto o di altre regioni del corpo più delicate.

I corredi funebri delle personalità egizie più prominenti prevedevano spesso la presenza di strumenti per la cura delle mani e dei piedi, oltre che cosmetici e rasoi da barba. Solo i contadini, gli schiavi, i criminali e i barbari portavano la barba, spesso considerata un segnale di trascuratezza e di scarsa igiene personale.

Rasoio e specchio egizi in bronzo
Rasoio e specchio egizi in bronzo

Le uniche eccezioni erano rappresentate dagli esponenti di famiglie particolarmente potenti: dato che Osiride aveva la barba, alcuni personaggi di spicco mantenevano i peli facciali come segno di vicinanza con il mondo divino.

I rasoi egizi erano generalmente in bronzo o in rame e avevano una forma ricurva, spesso a mezzaluna o a forma di piccola ascia, ma il loro utilizzo era sostanzialmente identico a quello dei rasoi moderni. Anche se più tenero del ferro o dell’acciaio, il bronzo può essere facilmente modellato per ottenere una lama sottile e tagliente, ideale per il taglio dei peli corporei.

La pietra pomice era un materiale comune per la depilazione: applicando “creme depilatorie” e sfregandola contro la pelle, eliminavano la maggior parte dei peli visibili attraverso un processo di abrasione.

Il rasoio nell’ Europa antica

Alcuni scavi condotti in tumuli funebri scandinavi risalenti al 1500-1200 a.C. hanno riportato alla luce alcuni rasoi di bronzo molto elaborati, con manici a forma di testa di cavallo. Questo suggerirebbe che anche in Europa alcune culture considerassero importante l’atto di radersi, ma questa attenzione per la rimozione dei peli facciali non era affatto condivisa da tutti.

Nella Grecia antica, ad esempio, i cittadini di sesso maschile davano molto valore alla propria barba, considerata simbolo di saggezza e di elevato status sociale. Molte divinità ed eroi greci avevano la barba (come Zeus o Ercole), e il taglio della barba era previsto solo durante periodi di lutto.

Fu durante il IV secolo a.C. che, promossa da Alessandro Magno, la rasatura iniziò a diffondersi in Grecia: secondo il condottiero macedone, la barba poteva essere usata dal nemico per afferrare un soldato durante il combattimento corpo a corpo.

Anche i Romani apprezzavano la barba, ma al contrario dei Greci cercavano di mantenerla costantemente corta e ben curata, oppure optavano per una rasatura completa. Secondo Livio, il rasoio fu introdotto a Roma durante il VI secolo a.C. dal re Tarquinio Prisco, ma ci volle oltre un secolo perché questo strumento diventasse d’uso comune tra la popolazione.

Rasoio romano in ferro datato tra il I e il V secolo d.C.
Rasoio romano in ferro datato tra il I e il V secolo d.C.

Nel III secolo a.C., i giovani romani celebravano il passaggio alla vita adulta sottoponendosi a rasatura della barba. Contrariamente a quanto facevano i Greci, era consentito lasciar crescere incolta la propria barba solo in caso di lutto.

Prima dell’introduzione del rasoio, i Romani erano soliti utilizzare pinzette metalliche, di legno o d’osso per estrarre i peli facciali uno ad uno. La rimozione della barba era una questione relativamente seria: una barba ben curata o una rasatura completa era uno degli elementi fisici che distinguevano un Romano da un barbaro o da un Greco.

I rasoi romani erano generalmente di ferro, ma la disponibilità di ossidiana e selce nei territori sotto il dominio di Roma consentiva di creare lame efficaci per la rasatura anche da pietra vulcanica o da materiale litico in grado di produrre fratture concoidi.

Sia ferro che ossidiana, tuttavia, presentano un problema cruciale: i rasoi di metallo e di pietra vulcanica rispettivamente si ossidano o tendono a frammentarsi a causa della fragilità del materiale, portando alla perdita del filo della lama ed esponendo il volto al rischio di ferite superficiali. I barbieri romani applicavano sui tagli facciali una lozione a base di sostanze profumate e tela di ragno impregnata d’olio d’oliva e aceto.

Dal Medioevo in poi

A partire dalle prime incursioni vichinghe dell’ VIII-IX secolo, la moda della rasatura cambiò di frequente. All’arrivo dei primi norreni sulle coste britanniche, gli invasori furono immediatamente accusati, tra le altre ingiurie, di essere sudici e dall’aspetto poco curato, con barbe e capelli molto lunghi.

Questo ritratto dei Vichinghi, che oggi consideriamo del tutto inaccurato, rilanciò la pratica della rasatura in tutta Europa, per distinguere gli uomini timorati di Dio dagli infedeli figli del demonio.

L’uso del rasoio rimase altalenante per secoli sotto l’influsso delle mode degli strati più elevati della società del tempo: Enrico VII viene annoverato tra i sovrani senza barba, ma Enrico VIII, suo successore, portava una barba corta e ben curata.

A partire dalla protesta di Martin Lutero, invece, alcuni protestanti iniziarono a lasciar da parte il rasoio in favore di una barba in grado di affermare la propria condivisione delle idee luterane.

Durante il Medioevo e oltre, l’uomo comune si rasava a casa con rasoi di ferro o bronzo; il rasoio rimarrà sostanzialmente immutato fino alla seconda metà del 1700. Chi poteva permetterselo, si recava da un barbiere o ne aveva uno tra la servitù domestica, ma la tecnologia a disposizione dei migliori barbieri del tempo rimaneva la stessa che l’uomo comune usava per tenere a bada la barba.

Rasoio in ferro del XV secolo
Rasoio in ferro del XV secolo

Tra il 1769 e il 1772 il barbiere francese Jean-Jacques Perret scrive “La Pogonotomie, ou L’art d’apprendre à se raser soi-même” (“Pogotomia, o l’Arte dell’Apprendere a Radersi”), un testo in cui analizza approfonditamente ogni minuzia della rasatura. Pochi anni prima, Perret aveva sviluppato il design moderno del rasoio a mano libera da barbiere, dotato di una lama estremamente affilata.

Tra i meriti di Perret c’è anche l’aver immaginato e creato il primo rasoio di sicurezza: si trattava di una lama dello stesso acciaio del rasoio a mano libera, ma incastrata in un telaio di legno per tenerla a distanza di sicurezza dalla pelle.

Il segreto dei rasoi di Perret era l’acciaio di Sheffield, un tipo di acciaio particolarmente duro e adatto alla fabbricazione di lame taglienti ideato da Benjamin Huntsman. Questo acciaio riscosse molto successo anche in Francia per la produzione di lame da barbiere.

Ben consapevole di sfondare il limite dell’età preindustriale, mi è impossibile non citare King C. Gillette, l’inventore del primo rasoio di sicurezza a lame rimovibili. Nel 1895, Gillette rivoluzionò il mercato dei rasoi creando un modello di business basato sulla vendita di milioni di lame economiche e sostituibili attaccate ad un manico venduto ad un prezzo pari o inferiore al costo di produzione.

Le vendite nel primo anno (1903) furono terribili: 51 rasoi e 168 lame. Nell’arco del secondo anno, invece, le vendite decollarono superando i 90.000 rasoi e oltre 123.000 lamette. Nel 1908, a sei anni dall’ apertura della Gillette Safety Razor Company, l’azienda possedeva fabbriche negli Stati Uniti, in Canada e in Europa; Nel solo 1915, la Gillette ha venduto 450.000 rasoi e oltre 70 milioni di lamette.

The History of Shaving – From Prehistoric Times to Modern Day
Shaving History
THE HISTORY OF SHAVING AND BEARDS
Razor
How did men in ancient times shave?

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Timeline della medicina dall’antichità al 1700 https://www.vitantica.net/2019/03/04/timeline-medicina-antichita-1700/ https://www.vitantica.net/2019/03/04/timeline-medicina-antichita-1700/#respond Mon, 04 Mar 2019 00:10:28 +0000 https://www.vitantica.net/?p=3501 Timeline della storia della medicina, dall’antichità al 1700, con date fondamentali, personaggi principali e maggiori scoperte in ambito medico. Come sempre, se avete suggerimenti scrivete sulla pagina Facebook o commentate il post!

Antichità
Imhotep
Imhotep
3300 a.C. – Fitoterapia

Durante l’età della pietra, i primi guaritori usavano forme molto primitive di fitoterapia.

3000 a.C. – Ayurveda

Le origini dell’Ayurveda risalgono al 4000 circa a.C.

2.700 a.C.: Merit-Ptah

Merit-Ptah (“Amata dal dio Ptah”) è il primo medico donna della storia il cui nome è sopravvissuto fino ad oggi (leggi questo post sui più grandi personaggi femminili della scienza e medicina antiche). Secondo un’iscrizione fatta da suo figlio a Saqqara, Merit-Ptah fu il “Medico Capo” alla corte del faraone durante la Seconda Dinastia.

2.600 a.C.: Peseshet

Vissuta durante la Quarta Dinastia, Peseshet fu “colei che sovrintende gli altri medici donna”; il suo compito era anche quello di organizzare i sacerdoti funerari della madre del faraone.

c. 2600 a.C. – Imhotep

Imhotep acquisisce fama di medico straordinario e probabilmente partecipa alla stesura del papiro di Edwin Smith; fu in seguito elevato a divinità egizia della medicina e almeno tre templi furono eretti a suo nome.

2400 a.C. – Iry

Iscrizione egizia parla di Iry come oculista del palazzo reale, medico del ventre, guardiano delle viscere reali.

1900 a.C. – 1600 a.C. – Medicina accadica

Le tavolette mediche accadiche sopravvivono principalmente come copie dalla biblioteca di Assurbanipal a Ninive.

1800 a.C. – Papiro ginecologico di Kahun

Il codice di Hammurabi stabilisce tariffe per i chirurghi e punizioni per negligenza medica. Nello stesso periodo viene redatto il papiro ginecologico di Kahun.

Papiro Chirurgico di Edwin Smith
Pagine dal Papiro Chirurgico di Edwin Smith
1600-1551 a.C. – Papiri di Hearst, Ebers, Edwin Smith

Vengono redatti il Papiro di Hearst e il Papiro di Ebers. Lo zafferano viene usato come medicina nell’isola di Thera. Viene compilato il papiro chirurgico di Edwin Smith, il più antico trattato chirurgico conosciuto.

IX secolo a.C. – Pandora

Esiodo riporta una concezione ontologica della malattia attraverso il mito di Pandora. La malattia ha una “vita” propria ma è di origine divina.

VIII secolo a.C. – Polidamna

Omero raccconta che Polidamna rifornì le truppe elleniche impegnate nell’assedio di Troia con farmaci curativi.

700 a.C. – Scuola medica di Cnido

Nasce la scuola medica a Cnido e una a Cos

500 a.C. – Sushruta Samhita

Dario I ordina il restauro della Casa della Vita, una scuola di medicina persiana. Bian Que diventa il primo medico conosciuto ad usare l’agopuntura e la diagnosi del polso. Viene pubblicato il Sushruta Samhita, che pone le basi per la medicina ayurvedica.

510-430 a.C. – Alcmaeone di Crotone

Dissezioni anatomiche scientifiche di Alcmaeone di Crotone. Studiò i nervi ottici e il cervello, sostenendo che il cervello era la sede dei sensi e dell’intelligenza. Distingue le vene dalle arterie e ha almeno una vaga comprensione della circolazione del sangue.

c. 484 – 425 a.C. – Medici egizi

Erodoto racconta che i medici egizi erano specialisti: ogni medico tratta un singolo disturbo. L’Egitto brulica di medici, alcuni si impegnano a curare le malattie degli occhi, altri della testa, altri ancora dei denti o dell’intestino.

420 a.C. – Medicina razionale

Ippocrate di Cos sostiene che le malattie hanno cause naturali e promuove il giuramento di Ippocrate. Origine della medicina razionale.

Medicina dopo Ippocrate

Storia medicina

c. 400 a.C. – 1 a.C. – Libro Interno dell’Imperatore Giallo

Viene pubblicato il Huangdi Neijing (“Libro Interno dell’Imperatore Giallo”), che pone le basi per la medicina tradizionale cinese.

354 a.C. – Critobulo di Cos

Critobulo di Cos estrae una freccia dall’occhio di Filippo II, trattando la perdita del bulbo oculare senza causare sfregio facciale.

III secolo a.C. – Scuola empirica

Filino di Cos fonda la scuola empirica. Erofilo ed Erasistrato praticano la dssezione di esseri umani vivi e morti.

280 a.C. – Dissezioni di Erofilo

La dissezione di Erofilo: studia il sistema nervoso e distingue tra i nervi sensoriali, i nervi motori e il cervello. Descrive anche l’anatomia dell’occhio.

270 a.C. – Agopuntura

Huangfu Mi scrive lo Zhenjiu Jiayi jing (“Canone di Agopuntura e Moxibustione”), il primo libro dedicato esclusivamente all’agopuntura.

219 a.C. – Trattato sui danni delle malattie del freddo

Zhang Zhongjing pubblica Shanghan Lun (“Trattato sui danni delle malattie del freddo”).

200 a.C. – Charaka Samhita

Charaka Samhita impiega un approccio razionale alle cause e alla cura delle malattie e usa metodi oggettivi di esame clinico.

c. 25 a.C. – c. 50 d.C. – De Medicina

Aulo Cornelio Celso scrive il De Medicina, il primo trattato completo di medicina in latino.

50-70 d.C – De Materia Medica

Dioscoride Peanio scrive De Materia Medica, un trattato che precede le moderne farmacopee rimasto in uso per quasi 1600 anni.

129-216 d.C. – Galeno

Galeno crea una medicina clinica basata sull’osservazione e sull’esperienza. Il sistema di Galeno ha dominato il panorama medico durante il Medioevo rimanendo in uso fino all’inizio dell’era moderna.

Medicina dopo Galeno
Canone della Medicina di Avicenna
Canone della Medicina di Avicenna
260 – De hortis

Gargilius Martialis, breve manuale latino su medicine da frutta e verdura (probabilmente intitolato De hortis).

420 – De morbis acutis et chronicis

Celio Aureliano, un dottore di Sicca, traduce il De morbis acutis et chronicis (“Malattie acute e croniche”).

480-547 – Medicina monastica

Benedetto da Norcia fonda la “medicina monastica”.

536 – Traduzioni di Galeno

Sergio di Reshaina, un teologo cristiano, tradusse trentadue opere di Galeno in siriaco e scrisse trattati medici propri.

c. 625-690 – Paolo da Egina

Paolo di Egina scrive un’enciclopedia medica in 7 libri molto dettagliata usata per almeno tre secoli.

c. 838-870 – Il paradiso della sapienza

Ali ibn Sahl Rabban al-Tabari scrive un’enciclopedia di medicina in arabo, il Firdaws al-hikma (“Il paradiso della sapienza”).

c. 865-925 – Libro sul vaiolo e il morbillo

Rhazes fa la prima chiara distinzione tra vaiolo e morbillo nel suo al-Jadarī wa l-ḥaṣba (“Libro sul vaiolo e il morbillo”).

913-982 – Shabbetai Donnolo

Shabbetai Donnolo, presunto padre fondatore della Scuola di Salerno.

1000 – Chirurgia Albucasica

Chirurgia Albucasica. Abu al-Qasim al-Zahrawi scrive il Kitab al-Tasrif (“Il Metodo dela Medicina”).

1020 – Operazione di cataratta

Abu al-Qasim Ammar ibn Ali al-Mawsili esegue il primo intervento chirurgico oculistico di successo usando un ago per rimuovere una cataratta.

1075 – Tavole della salute

Ibn Butlan, medico cristiano di Baghdad, scrive il Taqwīm al‑ṣiḥḥa (“Tavole della salute”).

1018-1087 – Michele Psello

Michele Psello, un monaco bizantino, scrive diversi trattati di medicina.

c. 1030 – Il Canone della Medicina

Avicenna scrive Il Canone della Medicina (Kitab al-Qanun fi al-Tibb). Il Canone rimane un libro di testo standard nelle università musulmane ed europee fino al XVIII secolo.

Donne e scienza nell'antichità: pagina del De passionibus mulierum ante in et post partum di Trotula de Ruggiero
Pagina del De passionibus mulierum ante in et post partum di Trotula de Ruggiero
XI secolo: Trotula de Ruggiero

Conosciuta anche come Trottula, Trotta, Troctula, Trotula de Ruggiero fu un medico italiano di Salerno a cui viene attribuito il trattato De passionibus mulierum ante in et post partum, un’opera che ebbe un’enorme influenza sull’ostetricia e sulla ginecologia future.

1126-1198 – Averroè

Averroè (Abu al-Walid Muhammad ibn A?mad Ibn Rušd) scrive il Kitab al-Kulliyyat fi al-Tibb (“Medicina generale”) e il Kitab al-taysir fi al-mudawat wa l-tadbir (“Medicina specialistica”), due testi medici di estrema importanza per la medicina musulmana e cristiana del tempo.

Medicina dal 1200 al 1499
c. 1210-1277 – Guglielmo di Saliceto

Guglielmo di Saliceto cerca di avvicinare la medicina con la chirurgia, scrivendo il trattato Chirurgia.

1242 – Circolazione polmonare

Ibn an-Nafis suggerisce che i ventricoli destro e sinistro del cuore siano separati e scopre la circolazione polmonare e la circolazione coronarica.

1249 – Occhiali per miopia

Roger Bacon descrive occhiali con lenti convesse per trattare la miopia.

1260 – Ospedale Les Quinze-Vingt

Luigi IX fonda Les Quinze-Vingt; originariamente un ritiro per non vedenti, divenne un ospedale per le malattie degli occhi, ed è ora uno dei più importanti centri medici di Parigi

Uomo delle Ferite
Uomo delle Ferite
c. 1275 – c. 1328 – De Actionibus et Affectibus Spiritus Animalis, ejusque Nutritione

Johannes Zacharias Actuarius, un medico bizantino, scrisse gli ultimi grandi compendi della medicina bizantina: il De Actionibus et Affectibus Spiritus Animalis, ejusque Nutritione, il De Methodo Medendi e il De Urinis.

1275-1326 – Ripresa delle dissezioni

Mondino de Luzzi riprese la pratica delle dissezioni umane sistematiche, interrotta dopo il lavoro di Erofilo ed Erasistrato.

1300 – Occhiali prodotti in Italia

Occhiali concavi per lenti per trattare la miopia sviluppati in Italia.

Medicina dal 1500 al 1700
1493-1541 – Paracelso

Paracelso, un alchimista di mestiere, rifiuta la medicina tradizionale dell’epoca e apre la strada all’uso di sostanze minerali in medicina (latrochimica).

1510-1590 – Ambroise Paré

Ambroise Paré è stato pioniere nel trattamento delle ferite da arma da fuoco.

1518 – College of Physicians

Viene fondato il College of Physicians, ora conosciuto come Royal College of Physicians of London, un corpo professionale britannico di medici di medicina generale.

1543 – De humani corporis fabrica libri septem

Andreas van Wesel pubblica il De humani corporis fabrica libri septem, che corregge gli errori medici greci e rivoluziona la medicina europea.

1546 – Girolamo Fracastoro

Girolamo Fracastoro, uno dei fondatori della moderna patologia con il suo De contagione et contagiosis morbis (“Sul contagio e sulle malattie contagiose”), propone che le malattie epidemiche siano causate da entità minuscole in grado di moltiplicarsi nell’organismo e di essere trasmesse con il contatto o il respiro.

1553 – Miguel Serveto

Miguel Serveto descrive la circolazione del sangue attraverso i polmoni.

1556 – Amato Lusitano

Amato Lusitano (João Rodrigues) descrive le valvole venose, fornendo un quadro più completo della circolazione sanguigna.

1559 – Realdo Colombo

Realdo Colombo descrive in dettaglio la circolazione del sangue attraverso i polmoni, e scopre che l’azione principale del cuore è la contrazione e non la dilatazione; queste scoperte furono confermate quasi un secolo dopo da William Harvey.

1570-1643 – The Surgeon’s Mate

John Woodall, autore dell’opera The Surgeon’s Mate, suggerisce ai medici delle navi inglesi di usare alcune piante, tra cui il limone, per curare lo scorbuto.

1596 – Compendio di Materia Medica

Li Shizhen pubblica Bencao Gangmù (“Compendio di Materia Medica”), un libro che contiene informazioni su oltre 1.800 farmaci della medicina tradizionale cinese e la descrizione di oltre 1.000 erbe officinali.

1603 – De venarum ostiolis

Girolamo Fabrici d’Acquapendente descrivele vene delle gambe nel suo De venarum ostiolis e nota valvole che permettono al sangue di fluire solo verso il cuore.

1628 – De Motu Cordis et Sanguinis in Animalibus

William Harvey spiega il sistema circolatorio nel De Motu Cordis et Sanguinis in Animalibus

1701 – Variolizzazione

Jacopo Pilarino effettua le prime inoculazioni di vaiolo (variolizzazione) in Europa. Le inoculazioni di forme non gravi di vaiolo erano ampiamente praticate in Oriente prima di allora.

1736 – Appendicectomia

Claudius Aymand esegue la prima appendicectomia di successo.

1747 – Scorbuto

James Lind scopre che gli agrumi prevengono lo scorbuto formulando il primo metodo di verifica efficace per la valutazione clinica delle cure somministrate ai pazienti.

Timeline of medicine and medical technology

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Fake news nella storia, dagli Egizi al XVIII secolo https://www.vitantica.net/2018/11/28/fake-news-storia/ https://www.vitantica.net/2018/11/28/fake-news-storia/#comments Wed, 28 Nov 2018 00:10:11 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2802 Per interi millenni le notizie venivano propagate oralmente o tramite documenti prodotti con fatica e olio di gomito; fake news e informazioni incredibili diventavano tali anche inconsapevolmente, alterate dal passaparola. Con l’introduzione della stampa la situazione non migliorò: anche se pubblicazioni di ogni genere si diffusero capillarmente in tutto il mondo contribuendo ad accrescere il sapere collettivo, non esisteva uno standard etico per il giornalismo e il controllo delle fonti era, se presente, di difficile gestione.

Fu solo nel XVII secolo che alcune pubblicazioni di carattere storico o scientifico iniziarono ad inserire citazioni delle fonti nelle note in calce. Durante il XVIII secolo in Olanda fu introdotta una legge che condannava e bandiva dalla nazione chiunque avesse contribuito a pubblicare notizie false.

Le fake news, gli eventi mirabolanti e le false documentazioni del passato sono spesso state utilizzate a scopi propagandistici, per screditare avversari politici ed economici o per ottenere un profitto. Qui sotto riporto alcune delle notizie false o delle informazioni più assurde che hanno avuto una certa risonanza nei secoli passati.

XIII secolo a.C.

Ramsete II diffonde la falsa notizia di aver ottenuto una gloriosa vittoria a Kadesh, dipingendosi come un condottiero spietato e facendosi ritrarre vittorioso in quasi tutte le pareti dei templi dedicati a lui. In realtà, la battaglia terminò con un trattato di pace tra Egizi e Ittiti dopo un periodo di stallo.

I secolo a.C.

Ottaviano intraprende una campagna diffamatoria nei confronti di Marco Antonio, dipingendolo come un ubriacone, un seduttore di bassa lega e una marionetta nelle mani di Cleopatra. Pubblicò un documento fingendo che fosse il testamento di Marco Antonio in cui si leggeva che il generale avrebbe voluto essere seppellito con assieme ai faraoni.

II secolo d.C.

Vengono diffusa tramite passaparola l’idea che i Cristiani fossero cannibali e incestuosi.

III secolo d.C.

Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio inventa fake news sugli atti immorali e crudeli dei pagani; lo stesso fece il filosofo neoplatonico Porfirio di Tiro nei confronti dei Cristiani.

550 d.C.

Procopio di Cesarea pubblica “La storia segreta”, un libello contro Giustiniano e Teodora in cui riferisce fatti privati della famiglia reale. Alcuni dei fatti riportati da Procopio sembrano avere un vago riscontro nella documentazione dell’epoca, ma molti altri sono vere e proprie fake news, come la “storia pornografica” di Teodora e la teoria che Giustiniano fosse di stirpe demoniaca.

793

Il monaco spagnolo Beatus di Liebana profetizzò di fronte ad una massa di gente che il mondo sarebbe finito entro la mezzanotte di quel giorno, scatenando il panico fino all’alba del giorno successivo. (Leggi questo post sulla “fine del mondo” nella storia)

VIII-IX secolo

Viene realizzata la Donazione di Costantino, un falso editto in cui l’imperatore Costantino I faceva concessioni alla chiesa di Roma perché Papa Silvestro I aveva curato la sua lebbra. Il documento sembra essere nato come giustificazione del potere temporale dei pontefici romani.

1136

Geoffrey di Monmouth scrive la Historia Regum Britanniae, un’opera che falsa volutamente circa 2.000 anni di storia britannica a scopi propagandistici. All’interno sono contenute informazioni inventate o totalmente alterate, come il fatto che i Troiani avessero fondato l’ Inghilterra. Geoffrey sostiene di aver tradotto le informazioni storiche da “un libro molto antico scritto in inglese” messo a disposizione dall’arcidiacono di Oxford.

1144

Gli Ebrei di Norwich vengono accusati di compiere sacrifici rituali dopo che un ragazzino, William di Norwich, viene trovato morto per accoltellamento. Secondo Thomas di Monmouth, ogni anno gli Ebrei si riunivano in segreto per scegliere una nazione in cui compiere il loro sacrificio rituale durante la Pasqua.

1165 secolo

Fa la sua prima apparizione la “Lettera del Prete Gianni”: la lettera fu apparentemente scritta da Prete Gianni di proprio pugno per l’imperatore Manuele I Comneno con l’intenzione di descrivere le ricchezze del suo impero e trovare alleanze in Occidente. (Leggi questo post per sapere di più sulla leggenda del Prete Gianni)

1181-1183-1189

Le comunità ebraiche di Bury St Edmunds e Bristol vengono accusate degli stessi sacrifici rituali a loro attribuiti durante il 1144 e il 1168 (a Goucester).

1186

Dopo il calcolo di un allineamento planetario che si sarebbe verificato il 23 settembre 1186, venne diffusa la “Lettera di Toledo”, che avvisava che il mondo sarebbe stato distrutto in quella data e che solo poche persone sarebbero sopravvissute.

Anche Benjamin Franklin contribuì alla diffusione di fake news (più avanti nel post i dettagli)
Anche Benjamin Franklin contribuì alla diffusione di fake news (più avanti nel post i dettagli)
1475

A Trent viene diffusa la falsa notizia dell’omicidio di un bambino di 2 anni chiamato Simonino da parte della comunità ebraica locale. La comunità fu passata al setaccio e 15 persone furono arse vive dopo essere state torturate.

1593

In Silesia (Polonia) inizia a diffondersi la fake news che ad un bimbo di 7 anni, Christoph Müller, sia cresciuto un dente d’oro. L’analisi del dente condotta da Jakob Horst confermò che si trattava realmente di un dente d’oro, anche se di scarsa qualità: Horst scrisse quindi un trattato di 145 pagine, De aureo dente maxillari pueri Silesii, in cui descriveva il fenomeno come un evento legato ad una particolare disposizione degli astri.
Il medico scozzese Duncan Liddell non fu della stessa opinione e rispose con il trattato Tractatus de dente aureo pueri Silesiani, in cui dimostrava che il dente del bambino era stato ricoperto da un sottile strato d’oro che si stava consumando a causa della masticazione.

XVIII secolo

Benjamin Franklin contribuisce a diffondere alcune fake news sostenendo che ci fossero degli indiani che collaboravano con Re Giorgio III; lo fece come propaganda a sostegno della Rivoluzione Americana.
Secondo l’articolo di Franklin pubblicato in un giornale di Boston, le forze militari americane avevano scoperto un sacco di monete accompagnato da un altro sacco pieno di scalpi di soldati e civili; il bottino era accompagnato da una lettera destinata al sovrano inglese.

1726

Nel settembre del 1726, si diffuse la notizia che Mary Toft di Godalming partorisse frammenti di coniglio aiutata dal medico locale John Howard. Dopo che la notizia raggiunse la corte, diversi medici esaminarono la donna determinando la realtà del fenomeno e osservando il parto di altri pezzi di coniglio nelle settimane successive.
Il 29 novembre Mary fu condotta a Londra per un’osservazione più attenta e accurata, ma non riuscì più a partorire pezzi di coniglio. Sottoposta a interrogatorio e con la minaccia della prigione, confessò di aver inserito le parti di coniglio nel ventre mentre nessuno la osservava, nella speranza di diventare celebre e ottenere una pensione a vita dal re.

1747

Charles Bertram, un insegnante danese di 24 anni, sostiene di aver scoperto un’antica mappa chiamata De Situ Brittaniae. La mappa riportava il dettaglio delle vie di comunicazione e degli insediamenti inglesi di epoca romana.
William Stukeley, un famoso antiquario britannico, analizzò una copia della mappa (nessuno vide mai l’originale) giungendo alla conclusione che si trattasse di un’opera realizzata nel XIV secolo da un monaco di Westminster.
Fu solo nel 1866 che si riuscì a determinare la falsità del documento.

1749

Una serie di volantini vengono distribuiti per tutta Londra segnalando che, nel teatro di Haymarket, andrà in scena un numero in cui un uomo si tufferà all’interno di una bottiglia di vino, cantando e suonando ogni strumento esistente tramite un semplice bastone da passeggio.
Il teatro fece il tutto esaurito, ma nessuno spettacolo andò in scena. Si trattava di una bufala escogitata da un gruppetto di nobiluomini inglesi per determinare quanto fosse credulona la gente comune.

Hoaxes Throughout History
Before Trump, the long history of fake news
Fake news

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Timeline del cibo dalla preistoria al XVII secolo https://www.vitantica.net/2018/11/19/timeline-cibo-preistoria-xvii-secolo/ https://www.vitantica.net/2018/11/19/timeline-cibo-preistoria-xvii-secolo/#respond Mon, 19 Nov 2018 00:10:33 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2616 Rintracciare l’origine delle pietanze consumate nell’arco della storia passata è un’impresa ardua e spesso senza conclusioni certe. Storici di tutto il mondo dedicano decadi della loro esistenza alla ricerca dell’origine del cibo senza tuttavia ottenere, in molti casi, risposte soddisfacenti o date esatte.

La timeline che riporto qui sotto cita l’origine di alcune delle pietanze più conosciute e le date di diffusione degli alimenti oggi facilmente reperibili in ogni supermercato. Sarà estremamente gradito qualunque suggerimento di integrazione o correzione dell’elenco.

 

2 milioni di anni fa: proteine animali

I primi ominidi iniziano a consumare carne, integrando proteine e grassi animali nella loro dieta a base noci e bacche.

250.000 anni fa: primo focolare

Secondo gli archeologi, il primo focolare fece la sua apparizione oltre 200.000 anni fa. Intorno ai focolari preistorici sono spesso stati trovati residui di carbone, ossa carbonizzate di animal terrestri o pesci, conchiglie e ceneri di materia vegetale.

40.000 anni fa: pesce d’acqua dolce

Prime testimonianze archeologiche del consumo di pesce da parte dell’essere umano: l’uomo di Tianyuan mangiava regolarmente pesce d’acqua dolce.

30.000 anni fa: farina

Prime testimonianze archeologiche in Europa della produzione di farina (leggi questo articolo per la storia di pane e farina), probabilmente impiegata per la fabbricazione di pane non lievitato

13.000-8.000 anni fa: riso asiatico

L’analisi genetica pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America dimostrerebbe che tutte le specie di riso asiatico, sia indica che japonica, emersero da un singolo episodio di domesticazione del riso selvatico Oryza rufipogon.

8.000 a.C.: coltivazione della zucca e della patata

La zucca inizia ad essere coltivata in Messico e la patata sul Lago Titicaca. Allo stesso periodo risale la prima coltivazione della banana in Papua Nuova Guinea e la raccolta di olive selvatiche da parte delle prime culture neolitiche del Mediterraneo.

Domesticazione cereali

7.000 a.C.: cereali

Inizia la coltivazione di cereali in Siria; gli agricoltori cinesi coltivano riso e miglio, utilizzando lo slash & burn e sistemi di deviazione dei corsi fluviali di piccola portata. In Messico invece inizia la coltivazione delle forme arcaiche di mais, mentre in Asia si fanno i primi tentativi di domesticazione della pecora.

6.570-4.530 a.C.: conservazione del pesce

Risalgono a questo periodo le prime tracce di lavorazione e conservazione del pesce in Israele. In India inizia la coltivazione del riso, anche se i dati a supporto di questa ipotesi sono ancora scarsi e controversi.

6.000 a.C.: prima vineria della storia

Nel Caucaso viene costruita la prima vineria della storia. La raccolta dell’uva e la domesticazione della vite iniziarono forse 2.000 anni prima in Georgia.

5.000 a.C.: tracce di formaggio

In Polonia ci sono prove certe della produzione di formaggio, mentre in Mesopotamia si inizia la domesticazione dei bovini (leggi questo post per l’antenato dei bovini moderni, il temibile uro selvatico). Nelle Americhe fa la sua prima apparizione una varietà quasi moderna di mais e inizia la coltivazione di fagioli.

4.500 a.C.: olive

Prime testimonianze archeologiche della coltivazione di olive per l’estrazione di olio.

4.000 a.C.: birra d’orzo

Nel Sahara si inizia a produrre formaggio, mentre in Mesopotamia appare la prima birra d’orzo, celebrata in un poema sumero e dedicata alla divinità Ninkasi.

3.600 a.C.: popcorn

Gli antichi abitanti del Messico sapevano che avvicinando chicchi di mais ad una fiamma si potevano ottenere popcorn.

3.500 a.C.: selezione della pecora

La produzione di birra si estende all’odierno Iran. In Cina inizia l’allevamento della carpa, mentre in Egitto e in Mesopotamia si inizia la selezione di diverse razze di pecore.

Anguria prima della domesticazione
Anguria prima della domesticazione (leggi questo post per vedere come si presentavano le piante più comuni prima e dopo la domesticazione da parte dell’essere umano).
3.000 a.C.: girasoli e cocomero

La coltivazione dell’uva per produrre vino si estende fino in Egitto. I girasoli iniziano ad essere coltivati in Nord America; sulle Ande invece inizia la coltivazione della patata.
Nel frattempo, in Egitto si diffonde la coltivazione del cocomero e in Nord Europa si produce birra tra le popolazioni germaniche.

III millennio a.C.: noodles e salsiccia

In un periodo non precisato del III millennio a.C. nascono i noodles in Cina. Nello stesso millennio nasce anche la salsiccia: una ricetta in lingua accadica riporta “involucri di budello ripieni di carne”.

2737 a.C.: nasce il tè

Secondo la leggenda, l’imperatore Shen Nung scoprì per puro caso la formula del tè: due foglie di un ramoscello in fiamme caddero nel suo calderone pieno d’acqua.

2.500 a.C.: maiali domestici

Alcuni vasi di ceramica provenienti da Jericho ed Egitto raffigurano maiali addomesticati. In Ungheria e a Troia il maiale, imparentato con il cinghiale, era relativamente comune.

2.400 a.C.: conservazione in salamoia

Non si ha una data certa sulla nascita dei primi alimenti in salamoia, ma in Mesopotamia il cibo veniva conservato in soluzioni saline tra il III e il II millennio a.C.

2.000 a.C.: formaggio in Egitto

Inizia la coltivazione del riso sulle rive del Gange. In Egitto vengono realizzati murali che descrivono la produzione di formaggio.

1.900 a.C.: bevande al cioccolato

Prime testimonianze archeologiche di bevande al cioccolato a Mokaya, Messico.

1.500 a.C.: patate diventano comuni

La patata è ormai coltivata in tutta l’America del Sud, come dimostrano numerosi siti archeologici.

Pagnotta scoperta ad Ercolano e risalente al 79 d.C.
1.100 – 1.000 a.C.: pane lievitato

Gli antichi Egizi producono pane non lievitato chiamato “ta“. La coltivazione del riso si diffonde in Medio Oriente e in Madagascar, mentre in Asia inizia la coltivazione del cetriolo.

V secolo a.C.: garum

Il garum (latinizzazione di garos) diventa un cibo molto comune in Grecia. Eschilo, Sofocle e Aristofane lo descrivono come una salsa a base di pesce, mentre Plinio sostiene che fosse prodotto a partire da intestini di pesce salati.

327-324 a.C.: riso arriva in Europa

Alessandro Magno fa conoscere il riso all’Europa quando torna dalla spedizione in India. Il riso non si diffonderà subito nel Vecchio Continente: i Romani preferivano importare vino di riso dall’ Oriente.

200 a.C.: salsa di soia

In Cina nasce la formula moderna della salsa di soia.

II secolo a.C.: invenzione del tofu

Secondo le leggende cinesi, il principe Liu An inventa il tofu.

I-II secolo d.C.: cedri sul Mediterraneo

I cedri (Citrus medica), provenienti dall’India, raggiungono il Mediterraneo.

544 d.C.: melanzana

Nel trattato cinese Qimin Yaoshu appare la prima citazione della melanzana, originaria dell’ India.

710-794 d.C.: tofu in Giappone

Il tofu sbarca in Giappone e diventa una parte importante dell’alimentazione dei monaci.

VIII secolo d.C.: il primo sushi e il Roquefort

Una versione arcaica del sushi, nota come narezushi e nata nel Sudest asiatico, si diffonde in Giappone. Nello stesso periodo si menziona in Europa il primo formaggio Roquefort.

Timeline e storia del cibo e delle ricette

IX secolo d.C.: il gorgonzola

Prima testimonianza della coltivazione di cetrioli in Francia. Il merluzzo si trova in molti mercati nordeuropei, e il gorgonzola viene citato per la prima volta (879), anche se occorrerà attendere l’ XI secolo per le sue rinomate striature blu. Il cocomero raggiunge l’India.

IX secolo d.C.: nasce il goulash

Gli storici che studiano l’origine del cibo collocano la nascita del goulash in Ungheria intorno al IX secolo.

997 d.C.: appare il termine “pizza”

Appare per la prima volta il termine “pizza” in un testo latino trovato a Gaeta.

XI secolo: burro di palude

In Irlanda viene prodotto il primo “burro di palude“.

XII secolo: tonnellate di Cheddar

Il cocomero raggiunge la Cina. In Europa viene documentata una grossa vendita di Cheddar: Enrico II d’Inghilterra acquista nel 1170 quasi 5 tonnellate di questo formaggio.

XIII secolo: hummus

Viene citato per la prima volta l’hummus in un libro di cucina egiziano.

XIV secolo: ricetta delle uova strapazzate

Il “Libro della cucina” di Zambrini cita per la prima volta in Europa le uova strapazzate.

1390: ricetta della torta di mele

The Forme of Cury“, libro di cucina scritto dal mastro cuoco di Riccardo II, riporta la prima ricetta della torta di mele (“For to Make Tartys in Applis“)

XV secolo: olio di palma

I Portoghesi iniziano a pescare il merluzzo. I primi viaggiatori europei in Africa (leggi questo post per una breve storia dell’esplorazione portoghese in Africa) assaggiano l’olio di palma e il cetriolo raggiunge l’isola caraibica di Hispaniola.

Timeline e storia del cibo e delle ricette

XVI secolo: nasce il tempura

I Portoghesi contribuiscono alla nascita del tempura: una volta giunti in Giappone, friggono gamberi per rispettare il divieto di mangiare carne durante alcuni giorni della settimana.

1516: leggi sulla birra

William IV, Duca di Bavaria, introduce la Reinheitsgebot, la più antica regolamentazione relativa alla qualità della birra: sono ammessi come ingredienti solo acqua, orzo/malto e luppolo.

1535: Europei e patate

Gli esploratori spagnoli vedono la prima patata in America. La patata raggiungerà la Spagna intorno al 1570 e verrà descritta scientificamente da Caspar Bahuin nel 1596 classificandola come tubero dal nome Solanum tuberosum.

1585: cioccolato in Europa

Il primo bastimento di cioccolato raggiunge l’Europa, partendo da Veracruz e approdando a Siviglia.

XVII secolo: vino frizzante

Viene volutamente prodotto per la prima volta vino frizzante. L’effervescenza del vino era già nota nell’ antica Grecia, ma non si conosceva cosa provocasse le bollicine. Nel Medioevo il vino frizzante era considerato di qualità nettamente inferiore e difficilmente vendibile sul mercato.

1605-1607: ricetta per la pasta sfoglia

Nasce la pasta sfoglia. La tradizione collega l’invenzione con Claude Lorrain, un pittore francese, ma è più probabile che questo prodotto abbia avuto origine in Spagna: la prima ricetta della pasta sfoglia viene dal libro spagnolo “Libro del arte de cozina” di Domingo Hernández de Maceras.

1609: riso in Nord America

Inizia la coltivazione del riso in Nord America.

1615: caffè verde

Venezia riceve il primo bastimento di caffè verde.

1629: cocomeri in America

Il cocomero arriva in Massachusetts. Impiegherà meno di 30 anni per diffondersi in quasi tutto il Nuovo Mondo.

1651: coltivazione delle patate in Europa

Il governo tedesco incoraggia la coltivazione della patata. Nel 1662 verrà fatto lo stesso dalla British Royal Society in Inghilterra.

1653: ricetta per la limonata

Nel “The French Cook” di Francoise Pierre viene descritta la prima ricetta per fare la limonata.

1683-1686: nasce il croissant

Secondo il “Larousse Gastronomique“, a Budapest nasce il croissant durante l’assedio della città da parte dei Turchi. Un’altra versione della storia colloca l’origine del croissant a Vienna nel 1683.

Timeline of food
The food timeline

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Timeline delle armi dalla preistoria al XVII secolo https://www.vitantica.net/2018/09/21/timeline-armi-bianche/ https://www.vitantica.net/2018/09/21/timeline-armi-bianche/#respond Fri, 21 Sep 2018 02:00:46 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2159 Stilare una timeline dettagliata dell’ evoluzione delle armi bianche è un’impresa difficile, forse addirittura quasi impossibile se l’obiettivo è quello di stabilire con precisione date, luoghi e modalità d’impiego per ogni arma conosciuta.

Nel mio piccolo, ho tentato di creare una lista cronologicamente ordinata della comparsa delle armi (ad esclusione di quelle portatili da fuoco, per le quali creerò in futuro un post dedicato) più conosciute. Sicuramente avrò dimenticato alcune delle armi preferite da qualche lettore, per questo vi invito a segnalarmi armi bianche e dettagli storici sulla loro apparizione per completare la cronologia pubblicata in questo post.

??? a.C.: clave e mazze primitive

E’ impossibile sapere quando i primi esponenti del genere Homo abbiano iniziato ad usare bastoni di legno per colpire prede e avversari, ma sappiamo per certo che la clava primitiva, un semplice bastone di legno o osso, fu la prima arma bianca contundente impugnata dai nostri predecessori.

400.000 a.C.: lancia di legno

Nel 1995 vicino a Schöningen , Germania, vengono trovati resti di lance di legno risalenti a circa 400.000 anni fa. L’ origine della lancia potrebbe essere ancora più antica: alcune popolazioni moderne di scimpanzé senegalesi sono stati filmati mentre davano la caccia a piccole scimmie armati di lance improvvisate; è possibile quindi che la lancia sia stata utilizzata dai nostri parenti Homo ben prima di 400.000 anni fa.

40.000 – 25.000 a.C.: propulsore

L’invenzione dell’ atlatl non ha una data precisa, ma risalirebbe a qualche decina di migliaia di anni fa. E’ possibile che i primi atlatl siano stati realizzati in Nord Africa per poi diffondersi successivamente in tutto il mondo.

23.000 a.C.: boomerang

Il boomerang più antico ha 23.000 anni e non è australiano: è stato scoperto in una caverna polacca, è stato realizzato utilizzando l’avorio della zanna di un mammut e non tornava indietro dopo il lancio (come quasi tutti i boomerang conosciuti).

20.000 a.C.: punte di freccia

La più antica punta di freccia in nostro possesso ha circa 20.000 anni, suggerendo che l’ arco sia stata un’invenzione precedente di almeno qualche millennio. Ci sono tuttavia indizi che indicherebbero che l’arco possa essere stata un’invenzione più antica: un frammento di roccia scoperto in Sud Africa e risalente a 64.000 anni fa potrebbe essere la più antica punta di freccia mai scoperta, ma sulla sua reale identità gli archeologi sono ancora dubbiosi (potrebbe essere la punta di un proiettile di atlatl).

6.000 a.C.: il primo arco

Il più antico arco esistente, scoperto in Danimarca, è un arco di Holmegaard vecchio di circa 8.000 anni. L’invenzione dell’arco di Holmegaard è probabilmente più antica di almeno 2-3.000 anni.

4-3.000 a.C.: armi di bronzo

L’inizio dell’ Età del Bronzo vede la comparsa delle prime armi metalliche, come spade corte e pugnali. Sebbene meno dure della pietra, rappresentarono una vera e propria rivoluzione in campo bellico per via della loro versatilità e facilità di lavorazione.

2.500 a.C.: arco composito

In questo periodo l’essere umano termina la domesticazione del cavallo e fanno la loro prima apparizione gli archi compositi, generalmente più corti di un arco tradizionale in solo legno e più adatti ad essere utilizzati a dorso di cavallo.

Khopesh dell' antico Egitto
Khopesh dell’ antico Egitto
II millennio a.C.: khopesh

Nasce il khopesh, una spada a falce di bronzo che verrà impiegata da popoli mediorientali ed Egizi.

1.800 a.C.: carro da guerra

In Mesopotamia viene impiegato per la prima volta il carro da guerra.

XI secolo a.C.: torri d’assedio

I Babilonesi sono i primi ad utilizzare torri d’assedio in Medio Oriente.

VIII secolo a.C.: xiphos

Primo riferimento dello xiphos, la spada corta greca, nell’Iliade. Lo xiphos diverrà parte della panoplia dell’ oplita greco durante l’ Età del Ferro.

500 a.C.: trabucco a trazione

In Cina viene inventato il primo trabucco a trazione, un sistema di leve molto simile al trabucco che non sfrutta la gravità ma la forza manuale di una dozzina di persone. Quest’arma può lanciare palle di pietra a oltre un centinaio di metri.

340 a.C.: catapulta

I Macedoni inventano la catapulta, uno strumento d’assedio derivato dalla balista e che verrà utilizzato da Alessandro il Grande.

IV secolo a.C.: balestra

In Cina viene inventata la prima balestra, molti secoli prima che quest’arma facesse la sua apparizione in Europa. Nello stesso periodo gli inventori cinesi realizzano anche la “zhuge nu“, la balestra a ripetizione utilizzata per la difesa delle mura durante gli assedi.

399 a.C.: katapeltikon

Diodoro Siculo descrive un’invenzione chiamata katapeltikon, una catapulta in grado di scagliare frecce a lunghe distanze.

Sarissa macedone
Sarissa macedone
IV-III secolo a.C.: sarissa

Filippo di Macedonia, e successivamente suo figlio Alessandro, introduce la sarissa nell’esercito macedone e addestra i soldati al suo utilizzo. La sarissa diventerà uno degli elementi chiave per le vittorie militari macedoni in Grecia, Egitto e Asia.

III secolo a.C.: gladio

Entra in uso il gladio (gladius hispaniensis) tra i soldati dell’antica Roma. Durante la prima guerra punica (264 – 241 a.C.) viene impiegato per la prima dai Romani volta il corvo, un sistema di abbordaggio navale basato su una passerella mobile e una serie di uncini che agganciavano la nave nemica.

I secolo d.C.: gastraphetes

La prima descrizione dei gastraphetes è di Erone. L’inventore descrisse queste balestre basandosi sugli schemi di Ctesibio (285 – 222 a.C.) e identifica queste armi come le progenitrici delle catapulte (secondo l’autore, inventate intorno al 420 a.C.).

353 d.C.: onagro

Ammianus Marcellinus, soldato e storico romano, descrive l’ onagro, una macchina d’assedio che basa il suo funzionamento sulla torsione di una matassa.

III – IV secolo d.C.: spatha

I legionari romani iniziano ad utilizzare la spatha, con la lama in acciaio lunga dagli 80 ai 100 centimetri.

IV secolo d.C.: francisca

Nasce la francisca, una scure da lancio utilizzata dai Franchi e Visigoti.

VI secolo d.C.: trabucco bizantino

I Bizantini sviluppano una loro versione di trabucco a trazione umana, simile come concetto a quello inventato dai Cinesi circa 1.000 anni prima.

672 d.C.: fuoco greco

Primo impiego del fuoco greco, una delle armi incendiarie più distruttive e temute della storia.

Riproduzione di un seax o scramasax vichingo
Riproduzione di un seax o scramasax vichingo
VII secolo d.C.: scramasax

Vengono creati i primi langseax e scramasax, armi tipiche dei popoli norreni e germanici.

IX-X secolo: spade Ulfberht

In Europa vengono prodotte centinaia di spade Ulfberht, armi di transizione tra la spada vichinga e la spada del cavaliere. Nel corso dell’ XI secolo il design di queste spade verrà copiato da altri fabbri, generando un mercato di “finte Ulfberht” che durerà fino al XII secolo.

1040 circa: polvere da sparo cinese

Un manuale di guerra cinese riporta la prima descrizione conosciuta della polvere da sparo.

X secolo: freccia a razzo

In Cina vengono realizzate le prime frecce-razzo alimentate da polvere nera.

X secolo: asce da battaglia vichinghe

In questo secolo si diffondono in Europa su scala relativamente ampia le asce da battaglia norrene.

XII secolo: trabucco a contrappeso

Mardi ibn Ali al-Tarsusi, esperto militare arabo e consulente di Saladino, è il primo a descrivere un trabucco a contrappeso, azionato dalla gravità e non dalla forza umana.

XII secolo: misericordia

Prime testimonianze d’utilizzo della misericordia in Europa, un pugnale simile ad uno stiletto e impiegato per dare il colpo di grazia ad un avversario mortalmente ferito.

XII secolo: spada sayf

Si diffonde tra i Curdi la spada sayf, a doppio filo, dritta e con una nervatura centrale.

1132: cannoni Huochong

Il generale cinese Han Shizhong usa cannoni “Huochong” per espugnare una città nella regione del Fujian

XII secolo: granate

In Cina fanno la loro apparizione versioni rudimentali di granate, lanciate contro il nemico per scagliare frammenti di coccio o metallo ad alta velocità in grado di menomare gravemente i soldati avversari.

arco
Arco lungo inglese
1200 circa: arco lungo inglese

In Galles nasce il primo arco lungo inglese, in legno di tasso.

XIII secolo: baselardo

Si diffonde in Europa il baselardo, un’arma piatta e corta simile alla daga dalla tipica impugnatura a “T”.

1327: cannone in Europa

In quest’anno viene prodotta la più antica illustrazione europea di un cannone. Nello stesso anno, gli Inglesi utilizzarono alcuni cannoni per sconfiggere gli Scozzesi.

1346: arco lungo inglese determinante a Crécy

Gli Inglesi utilizzano intensivamente l’arco lungo sul campo di battaglia di Crécy: sfruttando il vantaggio di gittata offerto dall’arma rispetto alle balestre genovesi (e il numero superiore di arcieri rispetto ai balestrieri nemici), l’arco lungo contribuì alla vittoria militare segnando una pagina importante della storia militare britannica.

XIV secolo: alabarde

Tra il XIV e il XV secolo vengono introdotte le alabarde e altre armi inastate nella fanteria.

XIV secolo: Manuale del Drago di Fuoco

Viene redatto il trattato militare Huolongjing (Manuale del Drago di Fuoco), che descrive congegni bellici basati sulla polvere da sparo

XIV: goedendang

Nelle Fiandre si diffonde l’uso del goedendang, un’arma simile ad una lancia dotata di una pesante punta di metallo all’estremità di un manico robusto.

XIV – XV secolo: martelli d’armi

In Europa vengono sviluppate le forme definitive dei martelli d’armi per far fronte all’evoluzione delle armature, sempre più efficaci contro i fendenti o gli affondi di spada.

XIV – XV secolo: l’efficacia delle alabarde

Le alabarde, relativamente semplici da produrre e molto versatili in battaglia, si dimostrano armi efficaci contro lance, picche e combattenti a cavallo.

XV secolo: bombarde

In Europa vengono prodotte le bombarde, pezzi d’artiglieria utilizzati sia per scopi offensivi che difensivi.

1453: bombarda a Costantinopoli

I Turchi terrorizzano Costantinopoli utilizzando una bombarda in ferro del peso di 19 tonnellate, capace di scagliare pesanti pietre oltre la cinta muraria della città.

XV – XVI secolo: cinquedea

In Italia entra in uso la cinquedea, un’arma bianca corta e larga che termina con una punta acuminata.

XV secolo: spada claymore

In Scozia nasce la spada chiamata claymore, dalla tipica guardia a crociera, rimasta in uso fino al XVIII secolo.

Conrad Haas
XVI secolo: il primo trattato di missilistica

Conrad Haas, ufficiale d’artiglieria, scrive il Manoscritto di Sibiu, il primo trattato di missilistica della storia.

XVI secolo: spadona Zweihänder

Entra in uso la Zweihänder, un’enorme spada a due mani utilizzata dai Lanzichenecchi

XVII secolo: spada yatagan

Si sviluppa lo yatagan, un’arma da taglio tipica dei Balcani e utilizzata per oltre due secoli.

History of weapons
Medieval weaponry

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Timeline delle droghe dalla preistoria al 1700 https://www.vitantica.net/2018/08/30/timeline-droghe-dalla-preistoria-al-1700/ https://www.vitantica.net/2018/08/30/timeline-droghe-dalla-preistoria-al-1700/#respond Thu, 30 Aug 2018 02:00:03 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2094 Dalle prime comunità di cacciatori-raccoglitori ad oggi, l’essere umano ha sempre cercato di raggiungere stati alterati di coscienza. Che fosse per dimenticare la difficoltà della vita, per lenire il dolore o per raggiungere dimensioni connesse alla sfera divina, la storia dell’ uomo è strettamente collegata allo sfruttamento di molte sostanze psicotrope reperibili in natura.

7.000 – 4.000 a.C.: psilocibina

Pitture rupestri a Villar del Humo, Spagna, suggerirebbero l’utilizzo di funghi allucinogeni contenenti psilocibina circa 6.000 anni fa; le pitture rupestri delle caverne di Tassili in Algeria, invece, risalirebbero a 7-9.000 anni fa e mostrano la specie Psilocybe mairei, comune in Nord Africa.

5.000 a.C.: oppio sumero

I Sumeri usano oppio. Lo sappiamo perché crearono un simbolo per identificare la sostanza, un simbolo traducibile come “gioia” o “pianta della gioia”. Nelle Americhe invece era già comune masticare foglie di coca.

3.700 – 3.600 a.C.: peyote

Risalgono a questo periodo due esemplari di peyote scoperti in Texas nel 2005. I nativi nordamericani usavano questa pianta per scopi religiosi: la pianta contiene mescalina e altri alcaloidi che provocano allucinazioni visive e uditive della durata di qualche ora.

3.500 a.C.: i primi alcolici

Al III millennio a.C. risale la prima descrizione della produzione di alcool: si tratta dei dettagli di produzione della birra contenuti in un papiro egizio. Sulle Ande, invece, si coltivava già tabacco da almeno un millennio ma le più antiche tracce del suo consumo risalgono al 2.500-1.800 a.C.

2727 a.C.: cannabis in Cina

A quest’anno risale il primo documento scritto in cinese cinese che cita la cannabis. Sappiamo però che millenni prima la canapa fu coltivata in tutta l’Asia per le sue fibre, per l’utilizzo in rituali magico-religiosi e come medicinale.

Lattice del papavero da oppio
Lattice del papavero da oppio
2.500 a.C.: oppio in Svizzera

Prime prove archeologiche del consumo di semi di papavero da oppio (Papaver somniferum) da parte delle antiche popolazioni svizzere che vivevano nei pressi del Lago di Zurigo.

2.000 a.C.: proibizionismo egizio

In Egitto appare il primo esempio di proibizionismo. Un sacerdote lascia scritto ad un novizio: “Io, tuo superiore, ti proibisco di andare nelle taverne a bere”.

1.500 a.C.: bambini e papaveri

Il papiro Ebers, uno dei più antichi testi medici della storia, descrive come prevenire il pianto eccessivo dei bambini utilizzando un estratto di semi di papavero.

IV-V secolo a.C.: Bibbia a alcool

Nel Libro dei Proverbi della Bibbia (31:6-7): “Date bevande inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l’amarezza nel cuore. Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue pene.”

IV secolo a.C.: astinenza da alcool

Aristotele è il primo europeo (e forse il primo in assoluto) a documentare gli effetti dell’ astinenza da alcool sui suoi concittadini e ad avvertire che bere alcolici durante la gravidanza può essere pericoloso.

300 a.C.: succo di papavero

Il filosofo e botanico greco Teofrasto è il più antico autore a documentare l’utilizzo di succo di papavero da oppio.

450 d.C.: Talmud e vino

Il Talmud riporta questa frase: “Il vino è a capo di tutte le medicine; dove manca il vino è necessario usare droghe”.

Amanita muscaria

XIII secolo d.C.: Amanita muscaria

Alberto Magno, nella sua opera De Vegetabilibus et Plantis, documenta l’utilizzo del fungo Amanita muscaria scrivendo che “è chiamato il fungo delle mosche perché viene polverizzato nel latte per uccidere le mosche”. Anche se si tratta del primo resoconto scritto che riguarda l’Amanita, è ormai certo che questo fungo sia stata utilizzato fin dal Neolitico (se non in periodo precedenti) nella medicina sciamanica.

1232 – 1315: distillazione dell’alcool

In questo periodo Ramon Llull fornisce la prima descrizione in Europa di un metodo per distillare l’alcool dal vino, metodo che prenderà piede velocemente in Italia e nei monasteri dell’epoca.

1250 circa: hashish

L’ hashish inizia a diffondersi dal mondo Persiano al bacino del Mediterraneo. Durante il califfato di Al-Mustansir Bi’llah l’hashish arriva in Iraq, per poi raggiungere l’Egitto qualche anno dopo. Fino all’arrivo del tabacco nel Vecchio Mondo l’hashish non veniva fumato ma ingerito.

1493: tabacco in Europa

Colombo riporta in Europa i primi campioni di tabacco, inaugurando una moda che durerà per secoli.

XVI secolo: laudano

Paracelso, dopo diversi tentativi, crea la tintura di oppio conosciuta come laudano che conteneva oppio, polvere di perle, ambra e altre sostanze. Nel 1618 il London Pharmacopoeia descriveva come “laudanum” delle pillole a base d’oppio, zafferano, ambra grigia e noce moscata.
Il laudano raggiunse la popolarità nel 1676 con una nuova ricetta ideata dal medico inglese Thomas Sydenham.

laudano, timeline delle droghe

1561: strage sotto allucinogeni

L’imperatore cinese Jiajing avverte ufficialmente la popolazione dei pericoli legati all’uso di sostanze allucinogene. Il proclama imperiale nasce da un episodio accaduto nello stesso anno: un monaco, ospite in una casa nella contea di Changli, drogò tutta la famiglia del padrone di casa con un sonnifero, somministrando a Chang Shu (il proprietario dell’immobile) un potente allucinogeno; questi, dopo aver perso la ragione e pensando che tutti i 16 membri della sua famiglia fossero diventati demoni, uccise moglie, figli e parenti nel sonno.

1596: trattato sulle piante psicoattive

Li Shizhen scrive il Bencao gangmu, un trattato di erboristeria su cui si basa la medicina tradizionale cinese. Nel trattato l’autore descrive anche le modalità di utilizzo di alcune piante psicoattive

1613: primo bastimento di tabacco in Europa

John Rolf, marito di Pocahontas, invia in Inghilterra il primo bastimento di tabacco della Virginia

1650: tabacco illegale

Il tabacco viene dichiarato illegale in Bavaria, Sassonia e a Zurigo. Nell’impero ottomano, il sultano Murad IV istituisce la pena di morte per chiunque fosse stato sorpreso a fumare tabacco. Le severe proibizioni europee e ottomane non ottennero molto successo e il consumo di tabacco continuò senza sosta.

Drug History Timeline
Historical and cultural aspects of man’s relationship with addictive drugs
Timeline of Events in the History of Drugs

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Timeline dell’igiene dai Babilonesi al 1700 https://www.vitantica.net/2018/08/06/timeline-delligiene-dai-babilonesi-al-1700/ https://www.vitantica.net/2018/08/06/timeline-delligiene-dai-babilonesi-al-1700/#comments Mon, 06 Aug 2018 02:00:05 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2046 Come si pulivano i nostri antenati? Quando è stato creato per la prima volta il sapone? Come veniva gestita l’igiene pubblica nell’antichità, in un tempo in cui non si era a conoscenza di microrganismi e agenti chimici in grado di contaminare l’acqua potabile?

Alcuni popoli del passato ci hanno lasciato strutture di pietra e artefatti in grado di testimoniare l’attenzione dedicata alla salute pubblica e privata, ma è molto difficile ricostruire con esattezza come e quando siano stati introdotti elementi rivoluzionari nella storia dell’igiene. I comportamenti e le tecnologie legate all’igiene sono spesso “non fossilizzabili”: è possibile che i Neanderthal e i Sapiens delle origini praticassero il grooming come le grandi scimmie, ma non potremo mai avere alcuna testimonianza archeologica di questa pratica.

Qui sotto ripercorro alcune tappe fondamentali della storia dell’igiene, momenti o periodi del passato in cui la civiltà umana ha compiuto un balzo in avanti nella lotta contro la sporcizia e le infezioni.

3500 a.C.: spazzolino da denti

Gli antichi Babilonesi ed Egizi realizzavano piccoli spazzolini da denti monouso frangiando l’estremità di una canna di fiume. Nello stesso periodo, i Babilonesi crearono tubature d’argilla per liberarsi delle acque di scarico, come a Nippur e a Eshnunna.

3000 a.C.: dentifricio

Gli Egizi perfezionano lo spazzolino da denti realizzando uno stecco di legno dotato di un’estremità ricoperta da fibre vegetali relativamente soffici. Lo spazzolino veniva impiegato in combinazione con una pasta a base di cenere, mirra, gusci d’uovo polverizzati e pomice, rinfrescando l’alito dopo la pulizia con misture floreali mescolate a miele.

Riproduzione di un antico spazzolino da denti egizio
Riproduzione di un antico spazzolino da denti egizio
2800 a.C.: sapone a Babilonia

Appare la prima testimonianza archeologica della produzione del sapone a Babilonia.

2700 a.C.: bagni con scarico

Le civiltà della Valle dell’ Indo crearono i primi sistemi pubblici di rifornimento d’acqua e i primi bagni con scarico connessi a sistemi di condutture fognarie che convogliavano le acque reflue lontano dai centri urbani.

2350 a.C.: bagni privati

Nella città indiana di Lothal appaiono i primi bagni privati all’interno di abitazioni comuni. I bagni erano collegati ad un complesso sistema fognario che scaricava le acque reflue in pozzi neri che venivano svuotati e ripuliti con regolarità.

2200 a.C.: formula del sapone

Circa un secolo dopo la prima testimonianza archeologica della produzione di sapone, Babilonia perfezionò la formula del sapone riportandola per intero su una tavoletta d’argilla: acqua, sostanze alcaline e olio di cassia (una pianta molto simile alla cannella).

2000 a.C.: purificazione dell’acqua

In alcuni testi in sanscrito appare per la prima volta un metodo di purificazione dell’acqua che prevede la bollitura e il filtraggio dei liquidi potenzialmente contaminati.

1700 a.C.: bagni con tubature

A Cnosso, Creta, vengono costruiti i primi bagni con acqua trasportata tramite tubature di terracotta. La civiltà minoica si era già resa celebre nei secoli passati per l’invenzione di complessi sistemi di tubature di terracotta che convogliavano l’acqua piovana e di scarico lontano dai centri urbani.

Una delle tubature che liberava Cnosso dalle acque di scarico
Una delle tubature che liberava Cnosso dalle acque di scarico
1600 – 1550 a.C.: igiene egizia

Il papiro Ebers, un papiro medico simile a quello di Edwin Smith, riporta che gli antichi Egizi effettuavano bagni regolarmente utilizzando sostanze simili al sapone, come un composto a base di oli vegetali utilizzato per trattare le malattie della pelle o per ripulire il corpo da una lunga giornata di lavoro sotto il sole africano.

753 a.C. – 476 d.C.: bagni pubblici romani

I Romani visitavano regolarmente i bagni pubblici; i più ricchi potevano permettersi bagni privati nelle loro ville. In questo periodo non era affatto raro l’uso di oli profumati durante i bagni caldi, o polvere di pomice e cenere da sfregare sulla pelle per eliminare le impurità.

600 a.C.: sapone fenicio

Un’antica ricetta fenicia mostra come gli Etruschi producevano il sapone: sego di capra e cenere di legno. Gli Etruschi avevano sistemi di drenaggio a cielo aperto lungo le strade delle loro città, sistemi che sfruttavano la gravità per convogliare le acque di scarico lontano dai centri cittadini tramite canali ai lati delle strade.

500 a.C.: lavaggio delle mani

Secondo l’etichetta dei gentiluomini cinesi, le mani dovevano essere lavate almeno cinque volte al giorno, i capelli ogni tre giorni ed era necessario fare un bagno caldo ogni cinque giorni.

460 – 377 a.C.: concetto di igiene

Il medico greco Ippocrate concepisce l’igiene con ottica molto moderna, definendolo “l’influenza che ha l’atmosfera, la terra e l’acqua sulla salute umana”.

Huangdi Neijing, igiene nell'antica Cina
200-100 a.C.: l’importanza dell’acqua pulita

Il “Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo” (Huangdi Neijing) specifica che “è più importante prevenire la malattia che curarla quando sopraggiunge”. In Cina era ormai noto da tempo che l’acqua pulita era fondamentale per la prevenzione delle malattie: nelle città principali venivano impiegati sistemi di filtraggio per pozzi e corsi d’acqua e diverse sezioni di polizia speciale, come la Chhii Shih (Protettori dei Cadaveri) o la Phing shih (Pattuglia Fuviale), si occupavano della rimozione di animali ed esseri umani morti che intasavano le vie acquatiche da cui la popolazione si riforniva di acqua potabile o per l’irrigazione dei campi.

47 d.C.: dentifricio romano

Il medico romano Scribonius Largus descrive diverse ricette di dentifricio (o “polvere per i denti” come veniva definita). Una di esse contiene aceto, miele e sale; un’altra invece rafano e polvere di vetro; una terza ricetta infine è una combinazione di polvere di corna di cervo, gomma aromatica e salgemma.

100 – 200 d.C.: Galeno raccomanda l’uso del sapone

Il medico greco Galeno raccomanda l’uso del sapone per pulire il corpo, gli oggetti di uso quotidiano e curare le malattie della pelle.

315 d.C.: latrine pubbliche

A Roma, una città ormai connessa da complessi sistemi di trasporto dell’acqua, si contano 144 latrine pubbliche. Le latrine pubbliche multi-seduta di Roma non erano certo pulite secondo gli standard moderni, ma rappresentavano un enorme passo avanti rispetto alla gestione dell’igiene pubblica di molte altre regioni europee e non.

600-700 d.C.: hammam

Viene inventato l’hammam (bagno turco): inizialmente gli Arabi sfruttarono gli edifici termali bizantini presenti in Siria per poi costruirne di nuovi imitandone la struttura. Il Corano dice esplicitamente che la pulizia è parte fondamentale della fede musulmana: la faccia, le mani, gli avambracci e i piedi devono essere lavati prima della preghiera, e occorre eseguire un lavaggio completo del corpo dopo il sesso.

1000 – 1200: bagni parziali

Effettuare bagni regolari diventa normale in Europa tra le classi più ricche. In questo periodo il sapone inglese subisce una tassazione eccessiva che lo rende un oggetto di lusso e ne limita la diffusione in territorio britannico. La concezione del bagno inizia a cambiare: se nei secoli precedenti i bagni pubblici erano diventati relativamente comuni e la pulizia del corpo veniva incoraggiata dalla Chiesa, nel Basso Medioevo i manuali medici raccomandavano il lavaggio delle sole parti del corpo esposte al pubblico.

Una delle miniature del Regimen Sanitatis Salernitanum
Una delle miniature del Regimen Sanitatis Salernitanum
XII – XIV secolo: norme igieniche

Viene redatto il Regimen Sanitatis Salernitanum, un trattato della Scuola Medica Salernitana che espone una serie di norme igieniche volte a prevenire alcune malattie comuni.

1240: compendio sull’igiene

Il medico inglese Gilbertus Anglicus pubblica il suo Compendium Medicinae, un compendio sull’igiene e sulla cura del corpo. Anglicus riprende concetti espressi dai medici del passato, come Ippocrate e Galeno, nel tentativo di realizzare un’enciclopedia completa della conoscenza medica del tempo.

1370: fogna chiusa

Viene costruita la prima fogna chiusa a Parigi. Il progettista fu Hughes Aubird, che decise di costruire i primi 300 metri di fognatura sotto Rue Montmartre.

1388: leggi sui rifiuti

Il parlamento inglese rende illegale gettare rifiuti e acque di scarico all’interno di fosse improvvisate o di corsi d’acqua pubblici.

XV secolo: spazzolino in Europa

In questo secolo viene importato dalla Cina o dall’Egitto lo spazzolino da denti. Il modello più diffuso in Europa aveva un manico in osso e setole realizzate dalla peluria del dorso di cinghiale, o da crine di cavallo.

1530: leggi sui pozzi neri

A Parigi ogni nuova casa deve contenere un pozzo nero. Lo scarico delle acque reflue viene regolato per legge.

Il progetto di John Harington del water con scarico per la regina Elisabetta I
Il progetto di John Harington del water con scarico per la regina Elisabetta I
1596: Sir John Harington e la toilette

Sir John Harington (l’antenato di Kit Harington, protagonista in Game of Thrones) inventa la prima toilette moderna con scarico per sua nonna, la regina Elisabetta I. Il water è collegato ad un pozzo nero che raccoglie gli scarichi reali.

1636: fognature di Parigi

A Parigi si contano almeno 24 fognature, 6 delle quali sono coperte. Secondo il rapporto che cita questi numeri, tutte le fognature della città erano intasate o rovinate dal continuo utilizzo.

1710: bidet

Il bidet fa la sua prima apparizione in Italia. Anche se si tratta di un’invenzione francese senza data certa (e non attribuibile ad alcun personaggio specifico), il suo primo riferimento nella documentazione storica appare nel 1726 in alcuni documenti italiani.

A natural history of hygiene
Timeline of hygiene
Timeline of sanitation

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Eclissi lunari più famose della storia https://www.vitantica.net/2018/07/05/eclissi-lunari-storia/ https://www.vitantica.net/2018/07/05/eclissi-lunari-storia/#respond Thu, 05 Jul 2018 02:00:03 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1873 L’ eclissi lunare è un fenomeno astronomico che ha da sempre affascinato l’essere umano. Spesso considerato un evento a metà tra la bizzarria della natura e il mistero della magia, l’ eclissi lunare ha contribuito in modo sostanziale a fornire impulso allo studio del cielo tra i popoli maggiormente dediti all’astronomia, come le culture mesopotamiche o centro-americane.

Durante un’eclissi lunare totale, la Terra si trova nel bel mezzo del percorso che la luce solare effettua per raggiungere la Luna; in questo modo il nostro pianeta ostruisce gradualmente la luminosità solare fino a nascondere il disco lunare, dando l’impressione che un terzo corpo celeste si sia frapposto tra noi e la Luna. Grazie alla dinamica stessa delle eclissi di luna, questo fenomeno è visibile in qualunque regione non sia direttamente esposta ai raggi solari, i continenti che attraversano la fase notturna.

Un fenomeno che tende a verificarsi durante l’eclissi lunare totale è la “luna di sangue”: il quasi totale oscuramento del disco lunare e i gas atmosferici della Terra causano una maggiore dispersione di particolari frequenze della luce visibile, donando una colorazione rossastra alla Luna.

Nel corso dei millenni passati molte civiltà hanno osservato, registrato e venerato le eclissi lunari, connettendo spesso questi fenomeni a presagi o entità/eventi sovrannaturali totalmente fuori dal controllo umano. Molti popoli hanno descritto o interpretato le eclissi in modo simbolico: gli Egizi credevano che il fenomeno fosse connesso con un’enorme scrofa sacra che lentamente divorava la Luna per un periodo limitato di tempo, mentre i Maya ritenevano che un giaguaro mitologico ingoiasse il nostro satellite a intervalli più o meno regolari.

Eclissi lunare

29 gennaio 1137 a.C.

La prima citazione documentata di un’ eclissi lunare risale a circa 1.000 anni prima di Cristo e si può trovare nell’opera cinese Zhou-Shu, ritrovata nel 280 d.C. all’interno della tomba di un esponente della nobiltà. Secondo il professore S.M. Russell, l’evento ebbe luogo il 29 gennaio del 1137 a.C.

28 agosto 413 a.C.

L’ eclissi avvenuta durante gli scontri della seconda battaglia di Siracusa è rimasta nella storia per via delle conseguenze che ebbe sugli Ateniesi. Secondo Tucidide, Nicia era un uomo particolarmente superstizioso: all’arrivo dell’ eclissi chiese ai sacerdoti ateniesi come dovesse comportarsi, ricevendo in risposta di attendere 27 giorni prima di attaccare i siracusani. Il nemico approfittò quasi immediatamente della tregua voluta da Nicia e attaccò le 86 navi ateniesi ferme al porto, sconfiggendo la flotta greca.

20 settembre 331 a.C.

Nel momento in cui le armate macedoni di Alessandro Magno terminarono la traversata del fiume Tigri, si manifestò un’eclissi lunare. Plinio e Plutarco menzionano l’eclissi totale di Luna, sostenendo che si verificò circa 11 giorni prima della Battaglia di Gaugamela, il momento che determinò la vittoria di Alessandro sulle armate di Dario.

14 d.C.

Poco dopo la morte di Augusto, Tacito menziona un’eclissi lunare identificata con l’evento del 27 settembre del 14 d.C.

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734 d.C.

Le Cronache Anglo-Sassoni registrano un’eclissi lunare, definita come “L’eclissi di Tatwine e Beda” a seguito della morte dei due arcivescovi Tatwine e Beda e l’investitura come vescovo di re Ecgberht. Il documento sembra suggerire l’idea che l’evento astronomico fosse collegato in qualche modo con la morte dei due prelati.

1019

L’astronomo arabo Abū al-Rayḥān Muḥammad ibn Aḥmad al-Bīrūnī, autore di decine di trattati sull’astronomia, descrive nel dettaglio l’eclissi lunare del 17 settembre 1019 prezzo Ghazna, Afghanistan, appuntando anche l’altezza sulla volta celeste delle stelle più conosciute.

1349

Thomas Bradwardine, teologo e matematico britannico, riporta un episodio che riguarda una strega intenta a convincere alcune persone dei suoi poteri speculando sulla vaga conoscenza di un’eclissi lunare imminente nel mese di luglio. Bradwardine, che aveva studiato astronomia presso scuole arabe, formulò la sua previsione in modo più preciso, definendo come data esatta il 1 luglio 1349 e svelando l’inganno della strega.

1453

Nel 1453, le truppe del sultano Maometto II ritornarono all’ assedio di Costantinopoli con 250.000 uomini e un cannone di otto metri capace di sparare proiettili di 600 kg. Nonostante i soli 7.000 uomini a difesa della città, i Turchi furono respinti per ben tre volte e gli assediati ripararono le mura durante la notte per arginare ulteriori assalti.
Il 22 maggio dello stesso anno si verificò un’eclissi lunare che gli abitanti di Costantinopoli interpretarono come un cattivo presagio; sei giorni dopo, Maometto II e le sue truppe riuscirono a penetrare nella città conquistandola e saccheggiandola.

1 marzo 1504

Durante la sosta forzata di Colombo in Giamaica nel 1503, l’ammiraglio aveva con sé un almanacco astronomico che copriva gli anni dal 1475 al 1506. Dopo che i nativi, indignati dai furti di cibo dell’equipaggio di Colombo, fermarono i rifornimenti di viveri a 6 mesi dall’arrivo degli Europei, Colombo consultò l’almanacco scoprendo l’arrivo imminente di un’ eclissi di luna. Organizzò quindi un incontro con il cacicco locale, sostenendo che Dio fosse arrabbiato con gli indigeni per il trattamento ricevuto e che la divinità avrebbe dimostrato la sua ira facendo “infiammare la luna”. L’ eclissi lunare si verificò come previsto (accompagnata dalla classica “luna di sangue”) gettando nel panico gli indigeni; cronometrando con una clessidra la durata dell’evento, Colombo sostenne quindi che gli indigeni sarebbero stati perdonati alla ricomparsa della Luna.

Lunar Eclipses: What Are They & When Is the Next One?
LUNAR ECLIPSES OF HISTORICAL INTEREST
Historically significant lunar eclipses

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Timeline e storia del nuoto dalla preistoria al 1700 https://www.vitantica.net/2018/07/01/timeline-nuoto/ https://www.vitantica.net/2018/07/01/timeline-nuoto/#respond Sun, 01 Jul 2018 02:00:41 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1816 Come per tutti gli altri primati del pianeta, il rapporto tra essere umano e acqua iniziò con una naturale diffidenza: fiumi, laghi e mari hanno rappresentato la casa di innumerevoli insidie letali per quasi tutto il corso della storia umana e la nostra goffaggine durante gli spostamenti acquatici ci rendeva particolarmente suscettibili ai rischi nascosti sotto la superficie.

Migliaia di anni fa tuttavia qualcosa cambiò: sfidando ogni scetticismo e qualunque rischio connesso alla grossa fauna acquatica o alle correnti, l’uomo iniziò a trascorrere sempre più tempo in acqua, per necessità o per intenti ricreativi, dando origine alle prime forme di nuoto.

Stabilire con precisione l’origine del nuoto e la sua storia è un’impresa ardua. Sappiamo tuttavia che almeno 10.000 anni fa l’essere umano si dedicava al nuoto sia per ragioni di necessità sia per puro divertimento, come testimoniano alcune pitture rupestri africane.

8.000 a.C. circa

Sulle pareti della Caverna dei Nuotatori, una grotta nella regione di Gilf Kebir nel Sahara, vengono realizzate pittografie che raffigurano uomini intenti a nuotare. Durante la fine dell’ultima era glaciale, nella zona esisteva un lago di grandi dimensioni ormai totalmente sepolto dalla sabbia del deserto.

9.000 – 4.000 a.c.

Un sigillo scoperto in Egitto e risalente ad un periodo compreso tra gli 11.000 e i 6.000 anni fa raffigura quattro persone che, secondo l’interpretazione degli archeologi, nuoterebbero con una variante dello stile libero.

2.800 a.C.

Nel palazzo indiano di Mohenjo Daro, un’antica città dell’ Età del Bronzo sul fiume Indo, viene costruita un’enorme vasca soprannominata “Grande Bagno”, lungo 12 metri, largo 7 e profondo quasi 2.5 metri. La vasca, probabilmente la prima piscina della storia sopravvissuta fino ad oggi, è stata impermeabilizzata da un sigillante a base di catrame.

Il "Grande Bagno" di Mohenjo Daro
Il “Grande Bagno” di Mohenjo Daro
2.000 a.C.

A partire dal II millennio a.C. fanno la loro apparizione i primi riferimenti scritti al nuoto in opere come L’ Epopea di Gilgamesh, l’ Iliade, l’ Odissea e la Bibbia. Diversi bassorilievi e pitture murarie babilonesi ed assire dello stesso periodo raffigurano persone che nuotano a rana.

850 a.C. circa

Alcuni bassorilievi assiri, conservati nella Nimrud Gallery al British Museum, raffigurano alcuni nuotatori, probabilmente soldati intenti a guadare un fiume, che utilizzano anche supporti per il galleggiamento.

594 a.C.

Solone cerca di rendere obbligatorio il nuoto e la lira nell’educazione dei giovani ateniesi, senza tuttavia ottenere molto successo. Sappiamo però che tra gli antichi Greci il nuoto era un’abilità importante, se non addirittura fondamentale per ogni soldato imbarcato sulle triremi durante le guerre persiane.

36 a.C.

In Giappone si tiene la prima gara di nuoto documentata della storia.

II secolo a.C.

Tra i Romani il nuoto era un’abilità che distingueva simbolicamente un individuo funzionale per la società e un inetto. Moltissimi cittadini imparavano a nuotare fin dalla tenerà età e i soldati romani diventarono particolarmente abili negli spostamenti acquatici grazie al perfezionamento delle tecniche di nuoto apprese durante l’adolescenza e gli anni di servizio.

V secolo d.C.

Publio Flavio Vegezio Renato scrive Epitoma rei militaris (“l’ Arte della Guerra”), un testo che verrà impiegato fino in età medievale come manuale per la guerra. Vegezio sostiene che il nuoto fosse un’abilità fondamentale per qualunque soldato che si trovasse ad attraversare un fiume per una manovra militare.

476 d.C.

Con la caduta dell’ Impero Romano l’acqua perse popolarità e ogni contatto con essa era visto in cattiva luce, temendo addirittura di mettere a rischio la salute se ci si lavava troppo. Alcuni autori iniziarono a sostenere che nuotare fosse immorale quanto un atto sessuale.

VII-XI secolo d.C.

Nell’epica storia di Beowulf, redatta in forma scritta tra il 700 e l’anno 1000, l’eroe dimostra di essere particolarmente abile nel nuoto durante la sfida con il suo amico d’infanzia Breca. Beowulf perderà la sfida, attribuendo la sua sconfitta alle continue battaglie con mostri marini che l’eroe fu costretto ad intraprendere durante la competizione.

1539

Nikolaus Wynmann, un professore di lingue tedesco, pubblicò il primo libro sul nuoto dal titolo Colymbetes. Il suo scopo non era quello di popolarizzare il nuoto, ma di ridurre le perdite umane dovute all’annegamento. Il libro contiene i dettagli sul nuoto a stile libero e descrive alcuni strumenti utili al galleggiamento, come vesciche animali piene d’aria, fasci di canne di fiume e cinture di sughero.

Il primo manuale di nuoto moderno, "A short introduction for to learne to swimme" - Wikipedia
Il primo manuale di nuoto moderno, “A short introduction for to learne to swimme” – Wikipedia
1587

Everard Digby scrive il secondo libro sul nuoto della storia, dichiarando anche che l’essere umano poteva nuotare meglio di un pesce se addestrato nel modo più adatto. Il suo De arte natandi, scritto in latino su 40 pannelli di legno, illustrava diverse tecniche di nuoto, dallo stile libero al dorso.

1595

Christopher Middleton , poeta e traduttore inglese, pubblica “A short introduction for to learne to swimme“, un libro strutturato come un manuale di nuoto moderno completo di disegni e descrizioni dettagliate degli stili.

1603

L’imperatore giapponese Go-Yozei dichiara pubblicamente che i bambini in età scolare avrebbero dovuto applicarsi nel nuoto.

1696

L’inventore e scrittore francese Melchisédech Thévenot scrive “L’ Arte del Nuoto“, dettagliando con cura la tecnica di nuoto a rana. Il libro fu tradotto in Inglese e divenne lo standard per il nuoto durante le decadi successive.

Alternatives to schooling
Swimming
History of swimming

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Timeline e storia delle arti marziali fino alla fondazione del Tempio di Shaolin https://www.vitantica.net/2018/06/16/timeline-arti-marziali-fondazione-tempio-shaolin/ https://www.vitantica.net/2018/06/16/timeline-arti-marziali-fondazione-tempio-shaolin/#respond Sat, 16 Jun 2018 02:00:43 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1778 Molte persone tendono a considerare il Tempio di Shaolin come l’origine storica del concetto stesso di “arte marziale”. In realtà, la storia delle arti marziali è ben più antica e precede di millenni la nascita del tempio cinese nel V secolo d.C.

In origine, Shaolin non era un luogo dedicato alla formazione di monaci combattenti ma un monastero di traduttori di testi buddisti dall’indiano al cinese. Nelle prime decadi del VI secolo fece la sua apparizione il monaco indiano Bodhidarma, il primo patriarca del Buddismo Chan in Cina e colui che istituì nel tempio il regime di allenamento fisico che sfociò nella nascita dello Shaolin Wushu, una delle più vaste e famose discipline marziali dell’intero panorama orientale.

La stele del 728 d.C. custodita tra le mura del monastero testimonia i primi due combattimenti dei monaci Shaolin, un momento storico per le arti marziali orientali: il primo, avvenuto nel 610 d.C., era volto alla difesa del monastero dall’attacco di banditi; il secondo, verificatosi nel 621 d.C., vide la partecipazione dei monaci alla Battaglia di Hulao per sconfiggere le truppe del generale Wang Shichong, colpevole di aver deposto l’imperatore Yang Tong.

Ben prima dell’avvento dei monaci combattenti cinesi molte civiltà del pianeta il mondo avevano sviluppato, in forma più o meno codificata o scritta, svariate forme di discipline marziali. In questo post ripercorro la storia delle arti marziali elencando alcune tappe fondamentali che portarono alla creazione delle tecniche di combattimento antiche e moderne.

 

8000 a.C.: Coreeda, il wrestling autraliano

Il primo torneo di Coreeda, forma di wrestling degli aborigeni australiani, si tiene circa 10.000 anni fa presso Cobar e viene immortalato con pitture rupestri ai piedi del Monte Greenfell. Secondo la tradizione aborigena, il Coreeda sarebbe stato inventato da un uomo-lucertola chiamato Beereun, che osservò lo stile di combattimento a mani nude del canguro rosso su consiglio di un enorme serpente parlante.

7000 a.C.: wrestling mongolo

Alcune pitture rupestri scoperte nella provincia di Bayankhongor in Mongolia mostrano due uomini nudi intenti a praticare una forma di wrestling e circondati dalla folla.

III millennio a.C.: pugilato sumero

Alcuni rilievi sumeri mostrano scene di lotta a mani nude, uno stile di combattimento simile al pugilato. Circa un millennio dopo queste raffigurazioni si ripetono tra gli Assiri, i Babilonesi e gli Ittiti. L’ origine storica della boxe è sicuramente più antica dei Sumeri, ma non abbiamo reperti in grado di definire una data precisa per la sua nascita.

2697 a.C.: Jiao Di

Compare il termine “jiao di” nella letteratura cinese, un termine che si riferisce ad un’antica arte marziale simile al wrestling utilizzata comunemente tra i soldati di Chiyou, acerrimo nemico dell’ “imperatore giallo” (Huang Di), e successivamente adottata da tutte le truppe cinesi dell’epoca. Intorno all’anno 1000 a.C. nel Jiao Di furono incluse tecniche come calci, pugni, blocchi, leve articolari e attacchi ai punti di pressione, oltre all’esercizio con l’arco e allo studio della strategia militare.

Scene di lotta nella tomba di Beni Hasan
Scene di lotta nel cimitero di Beni Hasan
XX secolo a.C.: wrestling egizio

Nell’antico cimitero egizio di Beni Hasan, risalente all’Età del Bronzo, vengono raffigurate tecniche di wrestling, alcune molto simili alle tecniche moderne. Si tratta della prima rappresentazione artistica conosciuta di un’arte marziale organizzata e codificata.

II millennio a.C.: pankration

Diverse fonti suggerirebbero che il pankration, l’arte marziale greca divenuta poi sport da combattimento durante le prime olimpiadi, era già in uso in Grecia circa 4.000 anni fa.

1700 – 1100 a.C.: Malla-yuddha

All’interno dei Veda indiani sono contenuti numerosi riferimenti ad arti marziali, sia a mani nude che a mano armata. Anche se il wrestling in India sembra avere origini risalenti ad almeno 5.000 anni fa, il primo resoconto scritto che riguarda il Malla-yuddha (tecniche di wrestling tradizionali usate in India, Pakistan, Nepal e Sri Lanka) appare nel 1700 a.C.

1500 – 1300 a.c.: boxe egizia

Alcuni rilievi egizi a Tebe mostrano pugili circondati da spettatori, suggerendo che lo sport fosse molto popolare al tempo. Nello stesso periodo appare in un affresco cretese la prima testimonianza di pugili protetti da guanti.

Spada di Goujian risalente al Periodo delle primavere e degli autunni
VIII secolo a.C.: combattimento cinese a mano armata

Durante il Periodo delle primavere e degli autunni (722 a.C. – 481 a.C.) numerose opere letterarie descrivono dettagliatamente elaborate scene di combattimento con armi o a mani nude, lasciando intuire l’esistenza di sofisticati sistemi di combattimento.

VIII-VII secolo a.C.: Olimpiadi e sport da combattimento

Nel 776 a.C. si tengono le prime Olimpiadi greche. Tra gli sport più apprezzati c’erano il pugilato (sport olimpico dal 688 a.C.), il wrestling (dal 708 a.C.) e il pankration (introdotto nel 648 a.C.), uno sport che comportava ben poche regole e che utilizzava un mix di tecniche di pugilato, wrestling, calci e strangolamenti per sottomettere l’avversario.

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VI secolo a.C.: Sastravidya

Nascono i primi 10 stili di Sastravidya, l’insieme di tecniche marziali indiane che prevede l’utilizzo di armi bianche.

V secolo a.C.: arti marziali “dure” e “morbide”

Verso il termine del Periodo delle primavere e degli autunni nascono diverse teorie di combattimento a mani nude, tra cui quella che include tecniche “dure” e “morbide”.

V secolo a.C. – IV secolo d.C.: combattimento romano

Durante la Roma repubblicana e imperiale vengono ideate numerose tecniche di combattimento utili in ambito militare. Furono scritti diversi manuali d’utilizzo del gladius e di altre armi più o meno comuni, ma il combattimento uno contro uno non era incoraggiato durante l’addestramento militare, dando priorità alle tecniche e tattiche di gruppo che resero le legioni romani l’esercito più organizzato e temuto del suo tempo.

Arti marziali gladiatorie
264 a.C.: giochi gladiatori

Si tengono i primi giochi gladiatori a Roma, nel Foro Boario, in onore della morte di Marco Giunio Bruto Pera. Nel corso dei secoli successivi i gladiatori perfezioneranno e codificheranno svariate tecniche di lotta nelle arene per incontrare i gusti del pubblico, che imparò ad apprezzare sempre più il combattimento tra guerrieri esperti e dagli stili complementari o coreografici.

III – II secolo a.C.: Kalarippayattu

Nella letteratura indiana fa la sua prima apparizione il Kalarippayattu, una delle più antiche arti marziali orientali conosciute che conta ancora oggi decine di migliaia di praticanti. Il Kalarippayattu prevede il combattimento a mani nude o con armi tradizionali ed entrò a far parte dell’addestramento militare dei soldati indiani durante il periodo Sangam (dal III secolo a.C. al III secolo d.C.).

23 a.C.: Sumo

Secondo alcuni documenti giapponesi redatti nell’ VIII secolo d.C., il primo incontro di sumo ebbe luogo nel 23 a.C. su richiesta dell’imperatore. Le regole del match prevedevano che il combattimento continuasse fino al ferimento grave di uno dei contendenti.

II secolo d.C.: wrestling greco

Il frammento di papiro greco “Papyrus Oxyrhynchus III 466“, risalente al II secolo d.C., contiene tecniche e istruzioni sul wrestling greco e sulle prese più comuni. Attualmente rappresenta il più antico manuale europeo di arti marziali.

Bökh, il wrestling mongolo
Bökh, il wrestling mongolo
III secolo d.C.: Bökh mongolo

Il Bökh, la forma di wrestling tradizionale mongolo, entrò a far parte dell’addestramento militare di ogni soldato sotto l’impero Xiongnu (206 a.C. – 220 d.C.). Inizialmente apprezzato come sport in grado di garantire forza, resistenza e agilità ad ogni soldato, il bökh divenne successivamente uno sport tradizionale durante festival come il Naadam.

III-IV secolo d.C.: Bokator

Secondo la tradizione orale cambogiana, gli eserciti Khmer di 1700 anni fa utilizzavano un’arte marziale chiamata bokator. Questo stile di combattimento, sopravvissuto fino ad oggi, prevede l’uso di calci, ginocchia, gomiti, sottomissioni e combattimento a terra.

History of martial arts
Martial arts timeline
Shaolin Monastery

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