8 film storicamente orribili

Film storicamente inaccurati
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Pocahontas: la triste storia della falsa principessa

La Disney ha dipinto questo personaggio come una stupenda ragazza nativa americana che si innamora di un soldato inglese giunto in Virgina durante il XVII secolo. La realtà dei fatti è ben diversa: la storia di Pocahontas non è fatta di amore romantico e gesta eroiche ma di possibili abusi su minori, matrimoni d’interesse e morti precoci.

Pocahontas (il cui vero nome era Matoaka) nacque probabilmente nel 1596, fu la figlia di un capo tribù algonchino della Virginia (Wahunsunacock, chiamato anche Powhatan) ma non fu mai una principessa per via delle regole di successione del suo clan.

Intorno all’età di 10-12 anni incontrò John Smith, un capitano inglese giunto in Virginia nel 1607 e in breve tempo catturato dallo zio di Pocahontas: l’unico testimone dell’incontro con Pocahontas è lo stesso Smith, che raccontò diverse versioni degli eventi, sempre più articolate e ricche di dettagli man mano che il tempo passava e la storia di Pocahontas si diffondeva nelle corti inglesi.

Smith tornò in Inghilterra nel 1609 per ricevere adeguate cure mediche a seguito dell’esplosione del sacchetto di polvere nera che portava abitualmente attaccato alla cintura e Pocahontas continuò la sua vita fino al 1613, anno in cui il suo primo marito, Kocoum, fu ucciso dagli Inglesi.

La ragazzina fu catturata e portata alla colonia di Henricus dove un anno dopo si sposò con John Rolfe, un coltivatore di tabacco timorato di Dio e inizialmente combattuto sul matrimonio con un’infedele.

Pocahontas e Rolfe ebbero un figlio e la loro unione contribuì a mantenere la pace tra coloni e nativi per quasi otto anni, un periodo noto come “la Pace di Pocahontas”.
Al suo arrivo nel 1616 in Inghilterra fu presentata a tutti come una principessa (sotto il nome di Rebecca) e trattata a Londra come un’ospite di riguardo e una curiosità proveniente dalle nuove colonie americane. Smith la incontrò solo una volta prima che Pocahontas si imbarcasse per il suo ultimo viaggio.

Nel 1617, ancor prima che la nave su cui era imbarcata con il marito superasse il Tamigi, Pocahontas manifestò evidenti segni di malattia e fu portata a riva per essere visitata da un medico. Dopo poco tempo perse i sensi e morì per cause ancora sconosciute. (Fonte)

 

Il Patriota era un persecutore di nativi americani

Film storicamente inaccurati - Il Patriota

Film che personalmente mi è piaciuto molto e tutto sommato storicamente accettabile se non per qualche piccolo particolare e una grossa differenza tra il protagonista del film e l’uomo che ha ispirato il personaggio.

Il Patriota vede il protagonista Benjamin Martin (Mel Gibson) organizzare squadre di milizia durante gli scontri per l’indipendenza dell’ America settentrionale. Il personaggio di Martin è ispirato ad un ufficiale militare di nome Francis Marion, considerato il padre della guerriglia moderna, dei Ranger dell’esercito americano e noto con il soprannome di “Volpe di palude”.

Contrariamente al protagonista del film (padre di famiglia severo ma comprensivo che tratta gli schiavi come pari e commette atti violenti solo se messo alle strette), Francis Marion aveva ben pochi aspetti positivi: era noto per le atrocità di guerra che commetteva sui fedeli dell’impero britannico e per lasciare i suoi soldati liberi di saccheggiare ogni posto che visitavano.

Era anche famoso per la caccia ai reparti filo-britannici composti da schiavi liberati e addestrati al combattimento, non fece mai segreto il suo sostegno alla schiavitù e si fece un nome con la persecuzione dei nativi Cherokee.

Dopo aver svolto la sua parte durante la guerra, Marion tornò alla sua piantagione per ritrovarla completamente deserta: tutti i suoi schiavi avevano abbandonato la tenuta per arruolarsi con gli Inglesi. (Fonte)

 

Braveheart: anacronismi e inesattezze

Film storicamente inaccurati - Braveheart

Posso assicurarvi che non ho nulla contro Mel Gibson: adoro questo film, ma alcune delle inesattezze storiche sono fastidiose. William Wallace, probabilmente il figlio di un cavaliere dell’ Ayrshire e non vestito con un kilt (creato circa 3 secoli dopo Wallace) ma con abiti comuni, si rese protagonista delle guerre di indipendenza scozzesi diventando un eroe nazionale, ma il film è pieno di anacronismi e di dettagli sbagliati.

La rivolta di Wallace inizia nel 1297, 21 anni dopo la riunione di nobili scozzesi che si vede all’inizio del film; in realtà, nel 1276 vigeva una pace durata quasi 60 anni e i primi indizi di una guerra imminente si manifestarono solo nel 1296, ben vent’anni dopo.

Nel film viene anche narrata un’ipotetica quanto assurda storia d’amore tra William Wallace e la regina Isabella, ma la realtà storica fu ben diversa: all’epoca dei fatti, la principessa aveva solo tre anni e quasi certamente non incontrò mai lo scozzese di persona. (Fonte)

 

Apocalypto: un trionfo di sangue

Film storicamente inaccurati - Apocalypto

La prima inesattezza storica è il fatto che il protagonista e la sua tribù vivono in totale isolamento nella giungla messicana: chiunque fosse nato e cresciuto nelle regioni messicane governate dai Maya era a conoscenza dell’esistenza di piccoli e grandi insediamenti urbani popolati da gente che amava particolarmente procacciare schiavi.

L’adorazione “patologica” del Sole da parte della cultura Maya è in realtà un’alterazione, funzionale allo svolgimento della pellicola, della sfera religiosa di questo popolo: la religione Maya era composta da un pantheon di divinità tra cui la più importante era quella del mais.

Nella cultura dei Maya non era previsto il rituale sacrificale descritto nel film. Sembra invece che il sacrificio umano su una pietra-altare fosse pratica relativamente comune tra gli Aztechi, che effettuavano numerose esecuzioni in sequenza. Non c’è alcuna prova che questa pratica fosse diffusa anche tra i Maya, una cultura in cui era più comune l’auto-sacrificio (non letale) infliggendo ferite profonde a lingua e organi genitali.

Infine, il film termina con l’arrivo di navi spagnole che lasciano presagire la futura disfatta degli imperi precolombiani, ma i primi esploratori giunsero nella regione solo 400 anni dopo l’epoca della cultura Maya ritratta nella pellicola. (Fonte)

 

Il Gladiatore: Commodo non era così malaccio

Film storicamente inaccurati - Il Gladiatore

Maximus Decimus Meridius, generale dell’imperatore Marco Aurelio, viene investito del ruolo di regnante al posto di Commodo, legittimo erede e figlio dell’imperatore. Commodo, mosso da rancore e invidia, uccide suo padre e ordina l’esecuzione di Maximus, che tuttavia riesce a scappare, viene fatto schiavo e si procura fama e gloria diventando un gladiatore.

Commodo viene dipinto come un buono a nulla che regnò un paio d’anni, ma la sua controparte storica restò imperatore per circa 13 anni e non uccise mai suo padre; non esiste alcuna prova che possa dimostrare un cattivo rapporto tra Marco Aurelio e il figlio (se non alcuni documenti del tempo infarciti di propaganda politica) e all’epoca del suo insediamento definitivo Commodo era già da tempo “co-imperatore”.

Marco Aurelio appuntò Commodo come suo successore molti anni prima della sua morte, verificatasi a Vindobona (Vienna) e non in Germania, come mostra la battaglia iniziale.
Negli ultimi anni l’analisi del film da parte degli storici ha rivelato battaglie mai avvenute, cani non esistenti all’epoca e iscrizioni sbagliate in Latino. E’ ormai ampiamente dimostrato inoltre che le battaglie gladiatorie spesso non terminavano con la morte di uno dei contendenti.

Maximus Decimus Meridius è un personaggio di pura fantasia, ma potrebbe essere stato creato a partire da un mix di tre figure storiche realmente esistite: Taruttienus Paternus, comandante delle forze romane nella battaglia contro le tribù germaniche del 179 d.C.; Narcisso, il combattente che uccise Commodo; e Tiberius Claudius Pompeianus, nato in povertà in Siria e divenuto uno dei generali preferiti di Marco Aurelio e marito di Lucilla, figlia dell’imperatore. (Fonte)

 

300: Non erano 300

Film storicamente inaccurati - 300

Quando in una pellicola appaiono creature umanoidi cornute o giganti dalle mani di falce non si può pretendere estremo realismo, ma sono ben pochi gli elementi storicamente accurati del film 300.

Possiamo iniziare dicendo che gli Spartani non combattevano seminudi: le corazze per il petto e protezioni di cuoio per le gambe erano una dotazione standard per un soldato spartano, ma il regista ha deciso di eliminarle per rendere distinguibili i volti e i corpi dei protagonisti.

Gli Spartani non erano solo 300 alle Termopili, come spiegato in questo articolo sulle leggende metropolitane della storia, ma accompagnati da qualche migliaio di soldati reclutati da varie regioni della Grecia e almeno 300 schiavi spartani.

La tecnica di combattimento della falange non è inoltre attendibile storicamente: non è ancora dimostrato che gli Spartani spingessero il nemico con i loro scudi e nemmeno che avessero già adottato la falange come formazione militare standard. Di certo un soldato spartano non si lanciava in battaglia completamente solo rompendo ogni formazione e lontano dai propri compagni.

Secondo Erodoto, la fonte di principale ispirazione per tutte le storie sugli Spartani nate nei secoli successivi alla battaglia delle Termopili, gli Immortali persiani non erano “ninja” armati di doppia spada ma arcieri corazzati armati di lancia e di un grande scudo.

Le imprecisioni storiche non finiscono  qui ma sarebbe necessario un intero post per poterle descrivere tutte. Termino il capitolo con la storia di Aristodemo, apparentemente l’unico sopravvissuto alla battaglia per via di una ferita all’occhio: contrariamente a quanto si vede nel film, Aristodemo non fu l’unico a sopravvivere e il problema all’occhio non fu causato da una ferita ma da un’infezione oculare.

Di fronte alla decisione di restare a combattere o tornare a Sparta, Aristodemo decise di scappare dal campo di battaglia, allontanandosi sotto gli improperi dei suoi compagni che lo accusavano di codardia chiamandolo “Aristodemo il fuggiasco”. (Fonte)

 

Troy: due lama a Troia?

Film storicamente inaccurati - Troy

Il film si prende un sacco di libertà, a cominciare dalla storia stessa. Secondo l’Iliade, l’assedio di Troia durò almeno 10 anni e non qualche settimana come il film lascerebbe intendere.

Nello scontro tra Menelao e Paride, Menelao non viene colpito da Ettore, ma nell’Iliade rimane di sasso di fronte alla fuga di Paride grazie ad uno stratagemma della dea Afrodite, sua protettrice. Sia Menelao che Agamennone sopravvivono alla guerra di Troia, Aiace non fu ucciso da Ettore ma si suicidò dopo aver massacrato qualche Troiano e un gregge di pecore, e lo stesso Achille muore prima della costruzione del celebre cavallo.

Patroclo non era semplicemente il cugino di Achille, ma il suo amante, e questo tipo di rapporto omosessuale era un fatto del tutto normale e accettato dalla società.

Re Priamo sembra mostrare a Paride una spada di ferro o addirittura acciaio (la Spada di Troia), ma al tempo l’unico metallo lavorabile era il bronzo, se escludiamo il ferro di origine spaziale. Le spade di bronzo in uso all’epoca non erano assolutamente in grado di perforare un corpo umano secondo le modalità mostrate in un film, specialmente se il bersaglio era protetto da una corazza di cuoio.

L’aspetto più divertente dell’intera pellicola è il totale disinteresse per l’attendibilità storica dell’ambientazione. L’indice di questo disinteresse è la presenza, nel mercato di Troia, di 2 lama, creature andine mai esistite in Medio Oriente. (Fonte)

 

10.000 B.C.
Ci sono almeno 4 elementi sbagliati in questa singolo fotogramma

Ci sarebbe troppo da dire su questo film e ho deciso qualche tempo fa di dedicargli un post: 10.000 AC, il film che reinventa la preistoria

 

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