Il cinghiale

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Il cinghiale è un animale che nel corso dei millenni ha assunto non solo un ruolo significativo nella dieta dei nostri antenati, ma anche una valenza simbolica e religiosa per via delle sue caratteristiche fisiche e della ferocia che dimostra quando è costretto a difendere se stesso o il branco.

Il cinghiale (Sus scrofa) è un suino nativo dell’ Eurasia e del Nord Africa che si è diffuso in modo capillare sulle fasce temperate del pianeta anche grazie all’intervento dell’essere umano, tanto che in tempi moderni è considerato un animale infestante in molte regioni del mondo.

Esistono almeno 16 sottospecie di cinghiale identificate dalle scienza, suddivise in quattro gruppi regionali caratterizzati dalla struttura del cranio e da varie caratteristiche morfologiche.

Dimensioni e peso  del cinghiale

Il cinghiale è un animale tozzo e robusto, con gambe corte che tuttavia non gli impediscono di correre fino a 40 Km/h e di compiere balzi alti fino a 150 cm. Le spalle muscolose e il collo si sono evoluti per scavare il terreno e rovesciare pietre: riescono a creare solchi profondi 10 centimetri anche nel terreno ghiacciato e ribaltare con relativa facilità pietre pesanti fino a 50 kg.

Data l’elevata variabilità regionale e l’accentuato dimorfismo sessuale, è difficile stabilire una dimensione media per i cinghiali: i maschi delle regioni mediterranee raggiungono generalmente gli 80- 100 kg di peso e gli 80 cm di altezza al garrese, mentre quelli dell’Est Europa possono diventare grandi quanto un orso bruno, superando abbondantemente i 200 kg di peso e raggiungendo i 120 centimetri di altezza.

cinghiali maschi
Competizione per l’accoppiamento

E’ lecito supporre che i cinghiali del Pleistocene fossero anche più grandi: alcuni esemplari maschi adulti, documentati in tempi moderni in Manciuria e Siberia, superano addirittura i 300 kg di peso.

Giganti di questo tipo sono rari al giorno d’oggi per via della caccia intensiva condotta nel corso dei secoli che ha impedito agli esemplari più promettenti di raggiungere uno stadio di crescita completa, ma in tempi antichi individui di quella stazza erano probabilmente più comuni di oggi.

I sensi e le armi del cinghiale

Il senso più sviluppato del cinghiale è l’ olfatto, così acuto da essere utilizzato in Germania per il rilevamento di sostanze illegali. Anche l’udito è molto sviluppato, ma la vista è così debole da non riuscire a riconoscere un essere umano a 15 metri di distanza.

Il grugno (o grifo) del cinghiale è un apparato sensoriale cartilagineo dotato di estrema mobilità e precisione. E’ un organo ricco di terminazioni nervose e viene utilizzato per tastare il terreno e percepire odori con accuratezza.

La caratteristica che più spaventava i nostri antenati erano le zanne: i canini inferiori dei maschi crescono senza sosta per tutta la vita, sono lunghi 10-20 centimetri (ma possono crescere fino a 30 cm) e affilati come rasoi.

Durante il periodo di accoppiamento i maschi sviluppano un duro tessuto sottocutaneo protettivo dietro ad ogni spalla, chiamato “scudo”, profondo fino a 3 centimetri, allo scopo di difendersi dalle zanne di altri contendenti. Indipendentemente dal sesso o dalla stagione, la pelle dei cinghiali è poco vascolarizzata e ricca di accumuli adiposi, un sistema difensivo che li protegge da punture d’insetto, ferite causate dalle piante del sottobosco e morsi di vipera.

cuccioli di cinghiale
Cuccioli di cinghiale
Stile di vita e alimentazione del cinghiale

Il cinghiale è un animale sociale che vive in branchi condotti da una matriarca, che guida e protegge le scrofe e le femmine sterili al seguito. Ogni scrofa può dare alla luce da 4 a 12 cuccioli ogni 4-5 mesi, allattandoli per circa 3 mesi.

Durante l’allattamento, la competizione tra cuccioli di cinghiale è feroce: non sempre ci sono mammelle sufficienti a sfamare tutti e alcuni cresceranno più velocemente e più robusti di altri, mentre i più sfortunati soccomberanno alla malnutrizione.

Il cinghiale si adatta facilmente a moltissimi habitat che soddisfano questi requisiti:

  • Zone densamente popolate da cespugli e alberi, per nascondersi dai predatori: sebbene sia feroce nel difendersi, preferisce evitare gli scontri se possibile nascondendosi nella macchia;
  • Acqua da bere e per lavarsi: i cinghiali non sudano, quindi usano l’acqua per abbassare la temperatura corporea e per liberarsi di insetti e parassiti, ricoprendosi anche si fango per evitare bruciature solari;
  • Assenza di nevicate regolari: i cinghiali incontrano qualche difficoltà nel muoversi nella neve spessa, facilitando il compito ai loro predatori naturali.

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I cinghiali prediligono quindi foreste umide composte principalmente da faggio e quercia, ma si adattano facilmente anche alle foreste di conifere. Si nutrono di qualunque cosa riescano a mettersi in bocca, letteralmente: anche se la loro dieta è principalmente vegetariana, durante i loro scavi in cerca di radici e tuberi non disdegnano affatto lombrichi, uova d’uccello, rane, roditori e altri piccoli animaletti.

Il loro cibo preferito sono semi, noci, ghiande e bacche, ma nei periodi più freddi “tutto fa brodo”: un cinghiale adulto di 50 kg ha bisogno di almeno 4.000 calorie al giorno durante le stagioni calde, ancora di più durante l’inverno o la gravidanza. I cinghiali che vivono lungo il delta del Volga sono stati osservati più volte mentre si cibavano di carpe, aironi e molluschi, talvolta uccidendo loro stessi le prede.

zanne di un cinghiale
Dettaglio delle zanne di un cinghiale
Il cinghiale nella storia

Durante il Pleistocene, i cinghiali erano tra le prede preferite di leoni di montagna, tigri, lupi grigi, metalupi, smilodonti e orsi. I lupi sono anche oggi i principali predatori: un singolo individuo può uccidere fino a 80 cinghiali all’anno (generalmente scrofe, cuccioli o subadulti), specialmente durante l’inverno, quando la neve profonda limita i movimenti dei suini.

In Siberia, invece, la tigre è il predatore primario: insegue i cinghiali siberiani più a lungo di qualsiasi altra preda, non fa distinzione tra maschi adulti ed esemplari più semplici da cacciare e può uccidere oltre 30 cinghiali all’anno.

Il rapporto dell’essere umano con il cinghiale è ben più di una relazione predatore-preda. In qualunque cultura sia presente la caccia al cinghiale, questo animale rappresenta l’ incarnazione della forza bruta e del coraggio.

Quasi ogni eroe dell’Antica Grecia, ad esempio, ha ucciso almeno un cinghiale nella sua vita; i miti e le leggende legate al cinghiale sono comuni anche nell’ Antico Egitto, nelle culture scandinave, in India e in Giappone. Nel Sol Levante, il cinghiale è un simbolo di coraggio e prosperità e suscita così tanta ammirazione che alcuni cacciatori chiamano i loro figli “Inoshishi” (cinghiale) in onore dell’animale.

Cinghiale di Calidone
Cinghiale di Calidone nella mitologia greca

Nell’arco della storia antica, il cinghiale è stato un temibile avversario ma anche una preda preziosissima: riforniva l’intera comunità di carne, grasso, pelle e ossa, materiali indispensabili per la sopravvivenza delle comunità di cacciatori-raccoglitori.

Un cinghiale adulto è in grado di fornire qualche decina di chilogrammi di carne, ossa in quantità e pelle resistente; furono probabilmente queste le ragioni che indussero i nostri antenati ad addomesticare i cinghiali oltre 15.000 anni fa, selezionandoli fino ad arrivare al maiale domestico: avere un animale da carne così grande e prolifico vicino a casa, mansueto e collaborativo perché cresciuto in cattività fin da cucciolo, era un enorme vantaggio rispetto al rischio di cacciarlo nel suo territorio.

lancia da cinghiale
Dettaglio della guardia a croce di una lancia da cinghiale

Cacciare un cinghiale adulto in tempi antichi non era uno scherzo ed era un’attività collettiva che richiedeva la collaborazione di almeno una mezza dozzina di persone. Il metodo più comune nell’antica Roma era quello di inseguirlo, intrappolarlo utilizzando delle reti e trafiggerlo con una lancia da cinghiale, un’arma dotata di una guardia a croce per fermare un’eventuale carica dell’animale mentre lo si feriva mortalmente.

Nell’Europa medievale, la caccia al cinghiale diventò una dimostrazione di valore e di disciplina marziale per i nobili dell’epoca. Il cinghiale, inseguito e messo alle strette da una muta di cani da caccia, veniva ucciso con uno spadino o una lancia da cinghiale; prima della sua dipartita, non era raro che uccidesse o ferisse gravemente qualche cane da caccia con le sue zanne.

per saperne di più: Sus scrofa

 


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