Scoperte e curiosità archeologiche del 2018

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Il 2018 è stato un anno ricco di avvenimenti di notevole rilevanza archeologica. Ripercorriamo alcune tappe dell’anno che volge al termine evidenziando alcune delle scoperte e delle curiosità emerse durante il 2018.

Il gioco del cane e dello sciacallo scoperto in una caverna in Azerbaijan

Come trascorrevano il tempo libero gli antichi Egizi? Giocando a “il cane e lo sciacallo”, un gioco da tavolo chiamato anche “58 buchi” rinvenuto in diverse tombe datate al XIX secolo a.C. e che si diffuse rapidamente fino al Mar Caspio.

Anche se le regole di “58 buchi” non sono giunte fino a noi, lo scopo era probabilmente quello di arrivare all’estremità del piano di gioco con tutti i 5 pezzi prima che l’avversario potesse fare lo stesso.

Denny: madre Neanderthal, padre Denisova
Denny, ibrido neanderthal e denisova
Denny, ibrido neanderthal e denisova

Una ragazzina vissuta 80-90.000 anni fa sui monti Altaj è il primo ibrido tra due differenti specie di esseri umani arcaici, Neanderthal e Denisova. “Trovare una persona di origini miste è assolutamente straordinario” sostiene Pontus Skoglund del Francis Crick Institute di Londra. “E’ scienza ai massimi livelli con un pizzico di fortuna”.

Cheddar Man: l’antenato europeo dagli occhi azzurri e la pelle scura

Che aspetto avevano i nostri antenati preistorici vissuti in Europa circa 10.000 anni fa? L’essere umano anatomicamente moderno si separò dagli altri rappresentati del genere Homo oltre 300.000 anni fa e la “modernità comportamentale” si sviluppò tra i 50.000 e i 40.000 anni fa.

E’ quindi facile pensare che i nordeuropei del Pleistocene fossero in tutto e per tutto simili a quelli attuali: carnagione chiara e talvolta occhi dai pigmenti azzurri; la realtà sembra però essere diversa.

Scoperti tre libri avvelenati in una biblioteca danese
Libri avvelenati con arsenico
Libri avvelenati con arsenico

Una recente analisi dei manoscritti custoditi nella libreria della University of Southern Denmark ha rivelato che tre volumi rari custoditi all’interno della collezione e risalenti al XVI-XVII secolo hanno copertine intrise di arsenico, un veleno noto fin dai tempi antichi per la sua mortalità.

Digitalizzato il planisfero del XVI secolo di Urbano Monte

Nel gennaio 2018 il David Rumsey Map Center della Stanford Libraries ha digitalizzato la mappa di Monte e ha assemblato i 60 pannelli secondo il progetto originale, creando una simulazione computerizzata dell’opera composta secondo l’idea del suo autore.

Lo scacciapensieri unno di 1.700 anni fa (ancora funzionante)

Una serie di 5 antichi scacciapensieri scoperti lo scorso 9 gennaio nella Repubblica dell’ Altaj hanno sorpreso gli archeologi che conducevano scavi presso due siti di origine unna (Cheremshanka e Chultukov Log 9): uno di questi strumenti, risalenti a circa 1.700 anni fa e realizzati in osso, è ancora in grado di produrre suoni.

Il coltello multiuso degli amanuensi medievali
Coltello da amanuense scoperto in Polonia
Coltello da amanuense scoperto in Polonia

Gli archeologi dell’ Università di Varsavia hanno scoperto questo raro coltello da amanuense durante gli scavi condotti nell’insediamento fortificato di Pasym, nel distretto di Szczycień. Il coltello, lungo poco meno di 10 centimetri, è dotato di due lame: la prima è lunga 42 millimetri mentre la seconda 27 mm.

Cocoliztli, l’epidemia che sterminò gli Aztechi

I biologi moderni hanno cercato per intere decadi di determinare il responsabile dell’epidemia che causò il collasso della popolazione azteca.

E’ ormai noto da tempo che gli Europei scaricarono nel Nuovo Mondo una pletora di agenti patogeni del tutto sconosciuti nel continente, come il vaiolo e la febbre tifoide; ma nessuna di queste malattie sembra riconducibile alla serie di epidemie che decimò gli Aztechi, una sequenza di eventi definiti cocoliztli (parola generica usata nella lingua Nahuatl per definire una pestilenza).

La misteriosa sega a pendolo dell’ Età del Bronzo
Ricostruzione di una sega a pendolo micenea
Ricostruzione di una sega a pendolo micenea

Nicholas Blackwell, archeologo della Indiana University Bloomington, ha ricostruito con l’aiuto di suo padre una sega a pendolo funzionante, misurando le prestazioni di diverse lame appositamente create da un fabbro di Creta specializzato nella lavorazione del bronzo.

Per costruire la sega, Blackwell ha analizzato sette differenti design ideati negli anni passati, concludendo di aver bisogno di uno schema costruttivo totalmente nuovo e relativamente semplice per ottenere un attrezzo funzionante.

Il tesoro di Araldo “Dente Azzurro”

L’archeologo dilettante Rene Schön e il suo aiutante tredicenne Luca Malaschnitschenko hanno scoperto sull’isola di Rügen un bottino degno di un re: perle, braccialetti, anelli, un martello di Thor in miniatura e circa 600 monete.

Circa cento monete risalgono all’epoca del regno di Araldo “Bluetooth” (910-987): sembrano essere state sepolte intorno al 980, periodo in cui Dente Azzurro fuggì in Pomerania dopo aver perso una battaglia contro il figlio Sweyn Forkbeard.

Il più antico disegno rupestre di un animale

La più antica pittura rupestre raffigurante un animale si trova in una caverna del Borneo e risale a circa 40.000 anni fa. L’animale dipinto sembra essere una sorta di bovino selvatico che viveva nella giungla indonesiana proprio come il babirussa, un altro animale usato come soggetto di pitture rupestri indonesiane risalenti a circa 35.000 anni fa.

La punta di lancia della discordia

Gli archeologi hanno scoperto quella che sembra essere la più antica punta di lancia mai rinvenuta in Nord America: vecchia di circa 15.500 anni, se la datazione venisse confermata questa punta di lancia costringerebbe a rivedere gli attuali modelli migratori con i quali spieghiamo il popolamento del continente americano da parte della cultura Clovis.

L’impero Maya sepolto nella foresta

Utilizzando le immagini lidar, gli archeologi hanno scoperto la presenza di oltre 61.000 edifici e strutture agricole nascoste dalla foresta pluviale che ricopre buona parte del Guatemala. Secondo i ricercatori, nelle immagini è possibile distinguere campi coltivati, centri di culto e piramidi; si ritiene che tra il 650 e l’800 d.C. in questa regione vivessero fino a 11 milioni di persone.


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