3
Tra le incredibili miniature e disegni che popolano i manoscritti medievali sopravvissuti fino ad oggi ci sono diverse occorrenze di immagini che raffigurano conigli, spesso sotto forma di marginalia (annotazioni dell’autore o del copista ai margini di un libro). Anche se il coniglio era considerato un animale simbolo di purezza, fragilità e codardia, queste immagini ritraggono roditori intenti a compiere atti violenti o sadici senza alcuna ragione apparente e talvolta senza alcuna attinenza con il contenuto del testo.
Nei manoscritti medievali si possono ammirare una quantità incredibile di creature immaginarie, di ibridi tra esseri umani e animali o strane situazioni legate alla superstizione o alla religione: queste immagini vengono genericamente definite drôlerie, figure dall’aspetto curioso e mostruoso oppure scene divertenti o tragiche spesso per nulla collegate ad alcun avvenimento reale.
I conigli assassini rientrano sicuramente tra le drôlerie più bizzarre del Medioevo: diversi manoscritti contengono raffigurazioni di lepri e conigli che si vendicano sull’essere umano commettendo atti violenti e brutali, come picchiare a morte un contadino o rapire donne e bambini per trascinarli nella foresta. Il coniglio, animale tipicamente associato alla codardia, all’innocenza e alla passività, si trasforma da preda a cacciatore del suo predatore più feroce ed efficiente: l’essere umano.
Le immagini hanno i contenuti più vari:
- Conigli che vanno in guerra armati di lance, spade e asce;
- Conigli che torturano o picchiano a morte uno o più esseri umani;
- Conigli in processione religiosa;
- Roditori che giustiziano esseri umani;
- Conigli e lepri che rapiscono donne e bambini
I conigli e le lepri non sono gli unici animali che rientrano nel tema “Il mondo alla rovescia” molto in voga tra il XIII e il XVI secolo: tra i protagonisti di queste immagini ci sono volpi, cani da caccia, scimmie, pesci, lumache (spesso ritratte in scontri contro cavalieri in armatura) e un’enorme quantità di creature mitologiche o soprannaturali tra le quali il “Pene Verde Volante” raffigurato sul Decretum Gratiani (1340-1345).
E’ difficile stabilire con certezza perché gli amanuensi medievali abbiano inserito queste immagini all’interno di testi spesso di grande rilevanza culturale. Gli scontri tra lumache e cavalieri possono a volte essere interpretati come il costante scontro tra l’aristocrazia oppressiva e la povera gente, ma questo tipo di marginalia sembra spesso realizzato senza alcuno scopo preciso, intento didattico o messaggio nascosto. Specialmente quando ci si trova di fronte all’immagine di un coniglio che cavalca una lumaca intento a combattere con un cane che cavalca un coniglio.
Please accept YouTube cookies to play this video. By accepting you will be accessing content from YouTube, a service provided by an external third party.
If you accept this notice, your choice will be saved and the page will refresh.
Why Are There Violent Rabbits In The Margins Of Medieval Manuscripts?
3
One Comment on “I conigli assassini dei manoscritti medievali”