Il coniglio selvatico

Coniglio selvatico
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Il coniglio selvatico europeo (Oryctolagus cuniculus), o coniglio comune, è una delle prime specie della storia umana ad essere state cacciate per ottenere carne, ma la sua domesticazione è la più tardiva di tutte, risalente a circa 1400 anni fa:  fu solo nel Medioevo che ebbe inizio l’allevamento del coniglio su larga scala e la selezione degli esemplari migliori per ottenere carne o pelliccia.

I nostri antenati si resero conto molto velocemente che i conigli rappresentavano un’ottima risorsa alimentare: la loro carne ha un elevato contenuto proteico ed è relativamente abbondante grazie al veloce tasso di riproduzione del coniglio: una coppia di conigli può produrre fino a 90 Kg di carne in un solo anno. Ma prima della vera e propria domesticazione, i nostri avi furono costretti a cacciare questi animali timidi e sfuggenti utilizzando trappole o armi da lancio.

Il coniglio come  preda

coniglio selvatico

Il coniglio selvatico ha tutti gli istinti e le caratteristiche di un animale-preda: vive nell’attesa di un predatore in grado di costituire una minaccia e si trova costantemente in stato di allerta.

E’ dotato di orecchie che può muovere in modo indipendente, rendendosi capace di localizzare con precisione un potenziale pericolo; i suoi occhi gli forniscono un campo visivo quasi circolare, ad eccezione di un piccolo angolo cieco di fronte al muso; il naso del coniglio, inoltre, è più sensibile di quello umano ed è capace di rilevare l’odore di un potenziale predatore a notevole distanza.

Il coniglio selvatico è un animale crepuscolare, attivo per lo più durante l’alba o il tramonto, anche se spesso non disdegna uscite notturne e diurne in cerca di cibo. Scava tane dotate di più camere e connesse da gallerie utilizzando le sue unghie, affidandosi a numerosi punti d’entrata o d’uscita per sfuggire ai predatori e trascorrendo nascosto e al sicuro la maggior parte del tempo non speso a mangiare.

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Le abitudini alimentari e sociali del coniglio selvatico

I conigli sono erbivori che si nutrono principalmente di corteccia, erba e foglie. Generalmente si ingozzano per la prima mezz’ora di attività con qualunque cosa riescano a ingurgitare, per poi trascorrere i successivi 30 minuti selezionando con una certa attenzione ciò che mettono sotto i denti.

La loro dieta contiene una grande quantità di cellulosa, difficilmente digeribile dai non ruminanti; per risolvere questo problema, il coniglio produce due tipi di feci: feci solide, simili a piccole sfere scure, e feci morbide che vengono quasi immediatamente ingerite allo scopo di estrarre il massimo dalla materia vegetale pre-digerita.

tana di coniglio
Struttura tipica di una tana di coniglio selvatico

I conigli vivono in tane abitate da gruppi che comprendono da 2 a 10 individui e sono spesso coinvolti in lotte territoriali che di frequente sfociano in scontri feroci tra esemplari maschi, che utilizzano denti e unghie per ferire l’avversario. Non è raro che da queste schermaglie entrambi i contendenti escano con ferite gravi o mortali: dopo che uno dei maschi spruzza urina in segno di sfida e di dominanza, la reazione dell’opponente è spesso immediata e violenta.

Il coniglio selvatico come animale infestante

Coniglio selvatico cuccioli

I conigli sono famosi per le loro capacità riproduttive, capacità che li rendono una fonte stabile e virtualmente illimitata di proteine animali. Il periodo di gestazione è lungo in media 31 giorni e il parto produce da 2 a 12 conigli che, dopo aver raggiunto i tre mesi di età, saranno già in grado di riprodursi. Una singola coppia di conigli adulti può facilmente dare alla luce 30-40 cuccioli nell’arco di un anno, fornendo carne e pelliccia in abbondanza.

La capacità di riprodursi velocemente e senza sosta ha reso il coniglio una specie infestante fin dall’antichità: il primo resoconto che li descrive come specie invasiva risale al I° secolo a.C. e riguarda l’introduzione del coniglio nelle isole Baleari.

Secondo Plinio il Vecchio, i conigli si erano moltiplicati a tal punto da aver causato la distruzione quasi totale delle coltivazioni delle isole, facendo addirittura collassare alberi e case per via del cedimento del suolo causato dai loro scavi.

coniglio selvatico infestazione Australia

L’esempio più noto di introduzione distruttiva del coniglio in un habitat alieno è quello dell’Australia: nel 1859 vennero introdotti a Victoria 24 conigli europei che in breve tempo fuggirono dalle loro gabbie e iniziarono a moltiplicarsi senza sosta, favoriti dall’assenza di predatori naturali e sostituendo i loro “cugini” locali, i bilby.

Agli inizi del ‘900, il problema australiano dei conigli aveva raggiunto tali proporzioni da costringere il governo a costruire un’enorme recinzione, suddivisa in 3 sezioni e lunga in totale oltre 3000 km, che ha richiesto sei anni per essere completata. Questo espediente tuttavia non scoraggiò i conigli, che nell’arco di un secolo hanno raggiunto le 600 milioni di unità sul territorio australiano.

La carne di coniglio selvatico e i rischi per la salute

Paragonata ad altri tipi di carne, quella di coniglio è più ricca di proteine ha contiene meno grassi. Lo scarso contenuto di grassi potrebbe causare quella che viene definita “inedia da coniglio” (o “male da caribù”), una forma di malnutrizione provocata da uno scarso apporto di grassi nella dieta e che causa diarrea, mal di testa, affaticamento e fame continua.

Il contatto con i conigli portò i nostri antenati a distanza ravvicinata con alcune malattie che possono effettuare il salto di specie dall’animale all’essere umano: la Bordetella bronchiseptica, ad esempio, è un batterio che colonizza le vie respiratorie dei mammiferi, specialmente conigli, cani e gatti, e può essere trasmesso all’uomo; l’ Escherichia coli, infine, è un rischio continuo se si viene a contatto con la bocca dei conigli, considerata la loro attitudine alla coprofagia.

trappola a laccio per conigli

Caccia al coniglio selvatico con metodi primitivi

I metodi tradizionali di caccia o cattura dei conigli sono principalmente due: la tipica trappola a laccio o un’arma da lancio, come un “bastone da coniglio”, una fionda o un arco. La trappola a laccio viene posizionata lungo una delle piste battute dai conigli, generalmente i percorsi di minor resistenza che consentono all’animale di nascondersi dai predatori. Il laccio deve essere posizionato alla giusta altezza altrimenti si rischia che il coniglio riesca ad evitarlo con un balzo, o semplicemente passandoci affianco.

Il “bastone da coniglio” invece non è altro che un bastone da lancio capace di accumulare sufficiente energia da abbattere o stordire piccole prede. E’ una delle armi da lancio più antiche e molto semplice da realizzare: è sufficiente usare un bastone di legno denso e pesante, lungo 50-100 cm, possibilmente dotato di un’estremità ricurva per impartire ulteriore potenza al lancio. Il bastone veniva tradizionalmente lanciato in modo da farlo ruotare durante il volo per mantenere stabilità e aumentare i danni inferti dal colpo; il boomerang australiano è una variante del bastone da lancio.


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