11 miti sulla sopravvivenza che potrebbero costarti la vita

Miti sulla sopravvivenza
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Sopravvivere nella natura selvaggia come facevano i nostri antenati preistorici non è affatto uno scherzo: pericoli mortali sono sempre in agguato, siano essi rappresentati da predatori piccoli o grandi, piante velenose o gli stessi elementi naturali, sufficienti a ridurre chiunque allo sfinimento.

Leggende popolari e Hollywood hanno contribuito a creare molti falsi miti su come agire e sopravvivere in situazioni di grave difficoltà; alcuni di questi miti sono relativamente innocui in alcune circostanze, ma potrebbero diventare velocemente letali in altre situazioni.

Bere alcool riscalda

Nell’immaginario collettivo c’è il classico San Bernardo con la fiaschetta di liquore al collo intento a salvare qualche sprovveduto, ma l’ultima cosa che si dovrebbe fare in situazioni a rischio d’ipotermia è bere alcool.

Dopo l’iniziale rush di calore, l’alcool innesca una vasodilatazione dei capillari superficiali contribuendo a disperdere il calore corporeo; il risultato è che l’organismo si raffredda più rapidamente.

Una vasca calda può curare l’ipotermia

Ovviamente la prima preoccupazione nei casi di ipotermia è quella di riportare la temperatura corporea alla normalità, ma è importante non solo il risultato ma anche la procedura di riscaldamento. Immergere una persona ipotermica in una vasca calda non farà che provocare dolori lancinanti e nei casi più gravi causare un infarto.

Il riscaldamento deve essere graduale: semplici coperte o coperte termiche, bottiglie d’acqua calda sotto le ascelle e tra le gambe, riscaldamento corpo a corpo sono i metodi migliori.

Ciò che mangiano gli animali è commestibile

errori sopravvivenza

Anche se molti degli animali più grandi che popolano la superficie terrestre sono mammiferi come noi, non significa che condividiamo gli stessi tratti biologici o le stesse abitudini alimentari.

Molti animali sono in grado di digerire piante e prede estremamente tossici consumando allo stesso tempo una vasta gamma di piante e prede commestibili anche per l’essere umano; gli scoiattoli, ad esempio, si nutrono di molte varietà di funghi, alcuni commestibili ma altri velenosissimi.

Taglia, succhia e sputa

Hollywood ci ha abituato ad un trattamento per i morsi di serpente abbastanza inaccurato e pericoloso. La tecnica che possiamo definire “taglia e succhia” prevede di incidere la pelle lungo il punto d’ingresso dei denti del serpente e iniziare a succhiare e sputare ripetutamente il veleno che fuoriesce.

Nella realtà, un’incisione di questo tipo esporrebbe la vittima a enormi rischi d’infezione, specialmente se a contatto con la saliva umana che può ospitare moltissime specie batteriche; il trattamento più semplice e efficace in assenza di siero antiveleno è quello di mantenere la calma, coprire la ferita e portare la vittima all’ospedale più vicino.

Il muschio cresce verso Nord

muschio non cresce verso Nord

Purtroppo non è così, non sempre comunque. Esistono innumerevoli specie di muschio, alcune che preferiscono un ambiente fresco e all’ombra e altri che amano il sole e il caldo. Alcune specie cresceranno quindi verso Nord e altre a Sud in base alle loro preferenze.

Il fuoco in una caverna aumenta il calore

E’ vero che un fuoco da campo acceso tra pareti di roccia contribuisce ad aumentare il calore generato. E’ anche vero tuttavia che calore e pietra non vanno spesso d’accordo: il primo favorisce l’espansione della seconda, causando crepe e fratture che possono causare la caduta di enormi rocce sulla vostra testa.

Nel migliore dei casi, si rischia di rimanere murati vivi nella caverna. Questo non significa che è necessario evitare le caverne quando si è in cerca di riparo: basta semplicemente avere buon senso e non accendere fiamme vicino alle pareti di pietra o in grotte piccole e strette.

Bere la propria urina per rimanere idratati

Uno dei più grossi miti è quello dell’urina: la si può bere in situazioni d’emergenza per rimanere idratati?
L’urina è una sostanza di scarto dell’organismo. Oltre all’evidente grande quantitativo d’acqua (95%) contiene varie sostanze di scarto (circa 3.000 composti) che possono causare seri danni ad un organismo in avanzato stato di disidratazione.

La concentrazione di queste sostanze aumenta in base al grado di disidratazione e immettendole nuovamente nell’organismo non si fa altro che sovraccaricare i reni.

Mangiare neve per assumere acqua

Sopravvivenza mangiare neve

In caso di disidratazione, la neve può rappresentare una facile opzione per reintrodurre nell’organismo preziosi liquidi vitali. Mangiare neve in situazioni di difficoltà, specialmente a rischio d’ ipotermia, è una mossa sbagliatissima: la neve è composta da ghiaccio e aria in rapporto 1 a 9 in volume.

Questo significa che dovrete ingerire un sacco di neve per bere mezzo litro d’acqua e ad ogni “sorso” gli organi vitali si raffreddano sempre più, esponendovi maggiormente al rischio di ipotermia. La neve deve essere sempre sciolta prima di essere bevuta se non si vuole rischiare il drastico abbassamento della temperatura corporea.

In presenza o in caso di attacco di un orso, fingersi morti

C’è orso e orso: fingendosi morti, un grizzly potrebbe decidere di ignorarvi e allontanarsi se accompagnato da cuccioli, ma altre specie di orsi, come l’ orso nero o alcuni orsi asiatici, potrebbero ignorare il vostro bluff e attaccarvi.

Se non si dispone di spray anti-orso o di un’arma da fuoco, la soluzione “migliore” è quella di fare un gran baccano nel tentativo di confondere o intimidire l’animale, evitando a tutti i costi il contatto visivo che potrebbe essere interpretato come una sfida.

Non tentate di scappare a meno che non abbiate un rifugio sicuro nelle immediate vicinanze o un piano di fuga realmente efficace: non è possibile battere un orso in velocità e gli orsi neri sono anche buoni arrampicatori di alberi.

Razionare l’acqua

acqua e sopravvivenza

In un deserto dal caldo africano, l’acqua è l’elemento di primaria importanza e deve essere gestita con attenzione per evitare gli sprechi.

Ma bere 2-3 volte al giorno piccole quantità d’acqua rimanendo costantemente a “bassa energia” e sull’orlo della disidratazione non ha molto senso e porta ad affaticamenti e rischi eccessivi; perché non idratarsi per bene, riportando il corpo allo stato di normalità e comportarsi in modo intelligente?

I due elementi fondamentali per utilizzare al meglio l’acqua a nostra disposizione sono il tempismo e l’ombra: trovate un posto protetto dai raggi diretti del sole, bevete la giusta quantità d’acqua per idratarvi al meglio e riservate gli spostamenti o il lavoro alle ore notturne.

Un fuoco è meglio di un riparo

Il fuoco non può proteggervi dal vento, dalla pioggia o dalla neve, tra le peggiori cause di ipotermia. Ma il vero nemico è il terreno: sedendo o dormendo a contatto con il terreno si disperde una quantità immensa di calore.

La chiave di un rifugio improvvisato è “stare lontani dal terreno”: è preferibile una sorta di letto rialzato senza alcun tetto che un riparo che vi costringerà a dormire a contatto con il terreno.

Un tetto degno di tale nome è un’attività che richiede tempo, una risorsa che in situazioni d’emergenza non abbonda: meglio spendere il proprio tempo costruendo un riparo improvvisato sollevato dal terreno, un fuoco, e se avanza tempo dedicarsi alla costruzione di un tetto.

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