Altri miti sulla sopravvivenza che potrebbero costarti la vita

Miti di sopravvivenza
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Leggende popolari e Hollywood hanno contribuito a creare molti falsi miti su come agire e sopravvivere in situazioni di grave difficoltà; alcuni di questi miti sono relativamente innocui in alcune circostanze, ma potrebbero diventare velocemente letali in altre situazioni.

Se non ho sete, non ho bisogno di bere

Secondo stime recenti, circa 3/4 della popolazione occidentale vive in uno stato di disidratazione cronica. Perché? Perché attendiamo sempre di avere sete per bere un sorso d’acqua.

Un essere umano ha bisogno di 2-4 litri d’acqua al giorno per sopravvivere decentemente in condizioni di riposo, e fino a 8-10 litri d’acqua nel caso di sforzi prolungati. Quando avvertiamo la sensazione di sete siamo in realtà disidratati già da diverso tempo: potremmo aver già perso circa il 2% dell’acqua corporea.

Si può sopravvivere mangiando noci di cocco

Quanti di voi avranno pensato che sia possibile sopravvivere su un’isola deserta nutrendosi di cocco fino all’arrivo dei soccorsi? Purtroppo, non sarebbe la scelta più saggia. Per quanto io stesso apprezzi particolarmente il sapore del cocco, la sua polpa e il suo “latte”, se consumati per periodi prolungati, hanno effetti lassativi che si vorrebbero evitare in situazioni d’emergenza.

Mangiando troppo cocco si incorre nel rischio di essere colpiti da una forte diarrea, situazione che non farebbe altro che disidratare ulteriormente un organismo già provato dalla fatica e dalla mancanza di cibo e acqua.

Come rimuovere una zecca

La zecca

Esiste un po’ di confusione sui metodi più efficaci per rimuovere una zecca attaccata al proprio corpo: c’è chi suggerisce l’uso dell’alcol, chi invece consiglia acetone o benzina e chi infine invita ad usare un oggetto arroventato, come una sigaretta o un fiammifero.

MAI utilizzare uno di questi suggerimenti: si rischia soltanto di peggiorare la situazione e di stressare un parassita che ha la spiacevole tendenza a rigurgitare il contenuto del suo stomaco non appena si sente minacciato. Il metodo migliore per la rimozione di una zecca è quello indicato alla fine di questo post.

Cacciare è il miglior modo di ottenere cibo in abbondanza

La caccia contribuisce a fornire preziosissime proteine e calorie per la sopravvivenza delle comunità di cacciatori-raccoglitori. Quello che però non si dice molto spesso è che la maggior parte delle calorie utili alla sopravvivenza di una comunità di cacciatori-raccoglitori è la raccolta di piante, frutta, radici o insetti.

La percentuale di successo nella caccia, specialmente se l’attività viene condotta individualmente con armi tradizionali, è spesso molto bassa; a volte è più semplice e meno dispendioso ottenere cibo da ciò che riusciamo a raccogliere facilmente, anche se ci disgusta.

Piazzare trappole per ottenere cibo

trappola a laccio

Una trappola è sicuramente uno strumento che aiuta a preservare energie, evitando di cacciare attivamente. Il problema delle trappole è che hanno una pessima statistica di successo: secondo i maggiori esperti di sopravvivenza, ogni 20 trappole piazzate correttamente solo una o due riusciranno a catturare una preda.

Laccio emostatico

L’applicazione di un laccio emostatico non è semplice: se il laccio non è di una larghezza adeguata e non viene applicato correttamente, si rischia soltanto di provocare danni ulteriori ad un paziente in condizioni precarie.

I lacci emostatici improvvisati, oltre a creare possibili problemi per la gestione medica del paziente, in genere falliscono nel raggiungere una forza sufficiente per comprimere adeguatamente le arterie coinvolte in un sanguinamento.
La conseguenza è che non soltanto non fermano il sanguinamento arterioso, ma possono aumentare il sanguinamento a causa del diminuito deflusso venoso.

Costruire un rifugio vicino all’acqua

E’ comodo avere l’acqua a portata di mano non appena si esce dal proprio rifugio. E’ meno comodo invece essere invasi dalle zanzare ad ogni ora del giorno, specialmente durante la notte.

Occorre sempre ricordare che una fonte d’acqua dolce è un luogo estremamente invitante per qualunque creatura, da potenziali prede a predatori dai quali sarebbe meglio stare alla larga. L’acqua ha un’attrattiva incredibile anche per gli insetti, sia quelli che hanno un ciclo vitale legato all’acqua sia quelli che si nutrono di loro.

I fluidi di un cactus possono fornire acqua preziosa

Miti sopravvivenza

E’ vero che molte specie di cactus immagazzinano acqua al loro interno per poter sopravvivere in un ecosistema arido. Purtroppo, l’acqua di molte specie di cactus non è potabile. Gli indiani Seri utilizzavano il cactus Ferocactus wislizeni per procurarsi acqua in situazioni di emergenza, ma lo facevano ben consapevoli del fatto che bere l’acqua estratta dalla pianta a stomaco vuoto provoca diarrea, aumentando la disidratazione.

Altri cactus, come il Ferocactus emoryi, venivano definiti dagli stessi Seri “il cactus che uccide” perché nutrendosi della loro polpa causava nausea, diarrea e paralisi temporanea.

29 Survival Myths Debunked


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