Il ferro meteoritico e il suo ruolo nell’antichità

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Prima dell’inizio dell’ Età del Ferro tra il 1200 e il 600 a.C., i nostri antenati disponevano soltanto di tecnologie adatte alla fusione di rame, stagno, piombo e oro; i forni per metalli del tempo, inadatti a raggiungere gli oltre 1500 °C (1538°C per la precisione) necessari per far fondere il ferro, non impedirono tuttavia l’apparizione di artefatti ferrosi ben prima dell’ Età del Ferro.

Ferro dalle stelle

Come fecero i nostri antenati a lavorare il ferro senza disporre delle capacità e delle tecnologie necessarie per estrarlo dai minerali che lo contengono? Gli artefatti ferrosi apparsi durante l’ Età del Bronzo sono generalmente composti da ferro meteoritico, reperibile in forma già lavorabile (con l’aiuto del calore) all’interno dei meteoriti ferrosi precipitati sulla Terra.

Meteorite ferroso di Tamentit
Meteorite ferroso di Tamentit scoperto nel Sahara

I meteoriti ferrosi appartengono ad un tipo di meteorite composto principalmente da una lega di ferro e nichel e costituiscono circa il 6% delle cadute meteoriche osservate finora sulla Terra.

Precipitano sul nostro pianeta molto meno frequentemente dei meteoriti rocciosi e rappresentano una rara fonte di ferro extraterrestre, un metallo che non necessita di fusione per essere pulito dalle impurità o separato dal materiale roccioso inutilizzabile.

Ferro “difficile”

Non è tuttavia immediato lavorare il ferro meteoritico. Il nichel è noto per essere difficile da modellare e il contenuto di questo metallo nel ferro meteoritico è tale da rendere più difficile la lavorazione rispetto a quella del ferro nativo.

La maggior parte del ferro meteoritico è costituita da taenite e kamacite, la prima con contenuti di nickel che variano da 20% a 65% e una durezza di 5,5 sulla scala Mohs (di poco superiore al ferro nativo ma decisamente inferiore all’acciaio temprato a medio/alto contenuto di carbonio).

Le lame prodotto con questo metallo, inoltre, tendono a perdere l’affilatura più facilmente rispetto all’acciaio, mancando del contenuto di carbonio necessario a renderle dure. Si tratta quindi di un metallo con proprietà simili a quello impiegato per la fabbricazione delle prime spade di ferro.

daga di Tutankhamon
La daga di Tutankhamon
La daga di ferro meteoritico di Tutankhamon

Un esempio di lavorazione del ferro meteoritico è la daga di Tutankhamon. L’arma, scoperta nel suo fodero di fianco alla mummia del faraone, ha intrigato per molto tempo gli archeologi per l’abilità dimostrata dai fabbri che parteciparono alla sua realizzazione: oltre ad essere dotata di una lama di ferro, nichel (11%) e cobalto (0,6%), ha un’impugnatura ricoperta d’oro, caratteristiche che fanno di questa daga un’arma destinata a pochi eletti dell’ Antico Egitto.

La composizione della lama sembra essere coerente con quella dei 76 meteoriti ferrosi scoperti sulla Terra e analizzati fino ad ora, bolidi che generalmente contengono dal 5% al 35% di nichel; gli artefatti in ferro prodotti utilizzando metallo estratto dalla crosta terrestre (ferro tellurico), invece, non contengono più del 4% di nichel.

E’ molto probabile che il ferro della daga provenga da un meteorite che colpì la città portuale di Marsa Matruh nel XII° secolo a.C., periodo in cui gli Egizi iniziarono ad usare un geroglifico che si può tradurre come “ferro dal cielo”.

ferro meteoritico
Sezione del meteorite ferroso di Alvord, scoperto nel 1976. I “motivi” geometrici sono chiamati figure di Widmanstätten e sono cristalli di ferro.

Al tempo di Tutankhamon (1300 a.C. circa) la fusione del ferro era una pratica quasi (se non totalmente) sconosciuta in Egitto. Abbiamo alcuni oggetti ornamentali o cerimoniali realizzati con questo metallo, ma si tratta di artefatti molto preziosi per l’epoca, probabilmente più preziosi dell’oro dato che venivano spesso offerti in dono alla famiglia reale, e sono tutti realizzati a partire dal ferro meteoritico.

All’interno della tomba di Tutankhamon, la daga di ferro meteoritico era accompagnata da altri oggetti ferrosi come un amuleto, alcune perle decorative e un set di lame probabilmente utilizzato per la cerimonia dell’apertura della bocca, un rituale che prevedeva l’apertura della bocca di una mummia per simulare la sua magica capacità di respirare e parlare anche dopo la morte.

Ferro pregiato

La daga finemente decorata, a differenza delle lame cerimoniali e dell’amuleto, è stata realizzata con tecniche raffinate, sconosciute nell’Egitto di Tutankhamon, cosa che ha condotto gli archeologi a ritenere che si trattasse di un regalo ricevuto da qualche regno confinante in cui la lavorazione del ferro era più comune.

Il ferro meteoritico è inoltre molto raro: gli Ittiti, tra i primi popoli a lavorare questo metallo, effettuavano baratti con l’ Assiria scambiando 40 kg d’argento in cambio di 1 kg di ferro meteoritico.

Il ferro meteoritico ha trovato impiego anche in altre culture del mondo. Non necessitando del processo di fusione ottenibile solo ad alte temperature ed essendo reperibile nella sua forma quasi pura, poteva essere scaldato e lavorato da qualunque civiltà avesse raggiunto la capacità di fondere rame o bronzo.

Gli Inuit di Cape York della Groenlandia, nell’arco dell’ultimo millennio, hanno sfruttato il contenuto di ferro di un meteorite di 200 tonnellate per realizzare lance, arpioni e coltelli. Il meteorite Cape York si frantumò nell’atmosfera circa 10.000 anni fa separandosi in 8 frammenti che caddero su Meteorite Island; questi frammenti hanno rifornito gli Inuit di ferro meteoritico per gli ultimi 1.000 anni.

Per saperne di più: Meteorite ferroso


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