Quinzhee, il rifugio di neve

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L’igloo Inuit non è l’unico rifugio di neve ideato dall’essere umano per proteggersi dal gelo dei climi più estremi. Il quinzhee (o quinzee) è un rifugio di origine canadese meno robusto e resistente di un igloo, ma di più facile realizzazione e in grado di schermare dal freddo e dalle intemperie i suoi occupanti per un periodo limitato di tempo.

Differenze con l’igloo

Un quinzee si distingue dall’igloo per facilità di realizzazione, per l’altezza della struttura e per il tipo di neve utilizzata per la sua costruzione.

L’altezza di un quinzee è generalmente più ridotta rispetto ad un igloo e consente ai suoi occupanti di rimanere sdraiati o seduti, ma non in piedi. Questo aspetto è legato al fatto che questo tipo di rifugio non è costituito da neve solida e compatta, ma da neve fresca e farinosa.

Gli igloo sono concepiti generalmente come abitazioni permanenti o stagionali; necessitano quindi di una struttura solida e robusta in grado di resistere ad ogni condizione atmosferica, specialmente le più feroci tempeste di neve che si manifestano più ci si avvicina al circolo polare artico.

I quinzee invece sono rifugi temporanei, ideati per la sopravvivenza durante situazioni estreme o comunque per brevi periodi. L’estetica e la comodità non sono generalmente elementi di primaria importanza nella costruzione di un quinzhee: si tende a privilegiare la funzionalità e la semplicità costruttiva.

Costruzione di un quinzee

I quinzee vengono solitamente edificati in zone pianeggianti coperte da neve abbondante, a temperature inferiori ai -4 °C. La costruzione di un quinzee in grado di ospitare 3 persone può richiede qualche ora, tempo ripagato dalla protezione dalle intemperie che fornità il rifugio e dalla sua semplicità di costruzione.

Scavo del vano interno di un quinzhee
Scavo del vano interno di un quinzhee

Un quinzee ben costruito è in grado di mantenere una temperatura interna di 0 °C anche quando all’esterno si registrano -40 °C. Realizzando una piccola fossa diretta versa l’uscita del rifugio e ripiani rialzati da utilizzare come letti, l’aria fredda tenderà ad accumularsi nel punto più basso del quinzee, lontana dagli occupanti.

La neve presente sugli strati più superficiali viene polverizzata e mescolata con neve che si trova più in profondità per favorire il processo di sinterizzazione, un trattamento che trasforma materiale polverulento in una massa semi-compatta.

Il primo passo per la costruzione di un quinzee è la creazione di una pila conica di neve, alta 1,5-2 metri e con un diametro alla base di 3-4 metri. L’ammasso di neve viene quindi lasciato compattare per almeno due ore: durante questo periodo, la temperatura e l’umidità della neve faranno in modo che i cristalli di ghiaccio si cementino tra di loro, irrobustendo la struttura.

All’interno della pila di neve verranno successivamente inseriti dei rametti di 30-40 centimetri in modo tale da avere delle guide in grado di indicare dall’interno lo spessore della parete di neve. In questo modo sarà possibile svuotare l’interno della struttura senza assottigliare troppo le pareti: lo spessore minimo per le pareti è di 30 centimetri alla base e 20 centimetri all’estremità superiore.

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Lo scavo del vano interno del quinzee diviene più semplice se si è in grado di rimuovere grossi blocchi di neve facendoli slittare all’esterno attraverso una “porta di scavo” temporanea di dimensioni adeguate, che verrà poi sigillata al termine dei lavori. L’ingresso alla struttura sarà garantito dallo scavo di una piccola apertura semicircolare, di dimensioni più ridotte rispetto alla porta di scavo.

La struttura più solida e resistente prevede uno spazio interno modellato a cupola. Sulla cima della cupola è possibile praticare un foro per favorire la circolazione dell’aria, mentre la porta d’accesso può essere coperta da un lembo di tessuto per evitare che l’aria gelida possa insinuarsi nel rifugio.

Per evitare che lo scioglimento della neve possa causare un fastidioso gocciolamento, le pareti interne vengono solitamente levigate sfruttando il semplice calore corporeo delle mani, o con un qualunque strumento di fortuna dalla superficie adatta allo scopo.

Anche se meno resistente di un igloo, la struttura di un quinzee può avere una forza notevole: un rifugio ben costruito ed esposto a temperature inferiori a -12 °C per almeno 16 ore sarebbe in grado di supportare senza cedimenti 3-4 adulti seduti sulla sua sommità.

Rischi e vantaggi del quinzee

La temperatura ambientale rappresenta un elemento di primaria importanza nella stabilità di un quinzee. Temperature superiori al punto di congelamento rendono più veloce lo scioglimento della neve, che inizierà dall’interno per via della calore corporeo emanato dagli occupanti.

Occorrerebbe evitare di costruire un quinzee se le temperature superano i -4 °C per scongiurare il rischio di collassi strutturali. I più grandi rischi di collasso si corrono durante la fase costruttiva, specialmente quella di scavo: lasciar “riposare” la struttura di neve per almeno 2-3 ore prima di svuotarne l’interno la rende meno propensa a cedimenti.

L'interno di un quinzhee
L’interno di un quinzhee

Un quinzee può cedere anche in condizioni climatiche avverse, come la pioggia o venti troppo forti. Il cedimento strutturale pone a serio rischio gli occupanti del rifugio, che rischiano di rimanere soffocati dalla neve fresca.

E’ possibile spendere diverse notti in un quinzee a patto di prendere alcune precauzioni. La superficie interna potrebbe essere lentamente ricoperta da un sottile strato di ghiaccio causato dalle esalazioni emesse dagli occupanti, riducento la ventilazione attraverso le pareti di neve e aumentando il rischio di soffocamento. Una soluzione semplice e comune è quella di rimuovere questo sottile strato di ghiaccio ogni giorno raschiando leggermente la parete interna.

The Quinzhee – How Not to Freeze to Death
How to Build a Quinzhee Snow Shelter


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