Cacciatori-raccoglitori, agricoltura e tempo libero

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Una popolazione delle Filippine, gli Agta, si trova in una fase di transizione tra lo stile di vita da cacciatori-raccoglitori e uno prevalentemente incentrato sull’agricoltura. L’analisi delle loro attività quotidiane e della suddivisione del tempo nell’arco della giornata sembra dimostrare che uno stile di vita basato sulla caccia e sulla raccolta consenta di avere più tempo libero rispetto ad uno basato sulle attività agricole.

Gli Agta

Gli antropologi dell’ Università di Cambridge hanno trascorso due anni immersi nella cultura Agta (o Aeta), una popolazione filippina originariamente cacciatrice-raccoglitrice che sta lentamente modificando il suo stile di vita includendo attività agricole, come la coltivazione del riso.

Gli Agta vivono sulle regioni montuose di Luzon e la loro origine è ancora un mistero per gli antropologi: una delle ipotesi prevalenti suggerisce che rappresentino gli abitanti originali delle Filippine, giunti sulle isole attraverso corridoi di terre emerse che le collegavano alla terraferma asiatica.

Gli Aeta sono tradizionalmente nomadi e costruiscono rifugi temporanei di bambù e foglie di banano; quelli che hanno effettuato una parziale transizione verso uno stile di vita più moderno continuano a vivere in case di legno e bambù, ma hanno rinunciato al nomadismo.

Chi invece ha mantenuto lo stile di vita tradizionale è oggi costretto a spostarsi più di frequente rispetto al passato, a causa della scarsa protezione governativa e dell’attività mineraria e agricola che causano deforestazione e contaminazione delle acque.

Circa l’85% delle donne Aeta si dedica alla caccia, un’attività spesso condotta in gruppo e con l’utilizzo di cani. Le donne cacciatrici sembrano avere una percentuale di successo quasi doppia rispetto agli uomini, 31% contro 17%; le probabilità di successo aumentano ulteriormente quando combinano le forze con i maschi adulti della loro comunità (41%).

Tempo libero e lavoro
Terrazzamenti Agta
Terrazzamenti Agta

Un gruppo di antropologi britannici ha analizzato la suddivisione del tempo di 359 individui Agta, includendo nel gruppo sia quelli che vivono seguendo lo stile di vita tradizionale sia coloro che praticano la coltivazione del riso.

Il risultato dell’analisi sembra mettere in evidenza che gli Agta coinvolti nelle attività agricole lavorino più a lungo dei cacciatori-raccoglitori, e dispongano di meno tempo libero.

In media, gli Agta agricoltori lavorano nei campi circa 30 ore ogni settimana, mentre i cacciatori-raccoglitori dedicano poco più di 20 ore a caccia, pesca e raccolta. Questa differenza è principalmente legata all’attività delle donne, che spendono sempre più tempo nei campi a discapito delle attività domestiche.

“Per molto tempo la transizione dalla raccolta all’agricoltura ha rappresentato il progresso perché consentiva di fuggire da uno stile di vita duro e precario” sostiene Mark Dyble, uno degli autori della ricerca pubblicata su Nature Human Behaviour.

“Ma non appena gli antropologi hanno iniziato a lavorare con i cacciatori-raccoglitori, hanno iniziato a mettere in discussione questa versione, scoprendo che i raccoglitori godono di molto tempo libero. I nostri dati forniscono un sostegno chiarissimo a questa idea”.

La suddivisione del tempo negli Agta raccoglitori è differente in base ad età e sesso: gli adulti intorno ai 30 anni dispongono di meno tempo libero, e le donne tendono a trascorrere meno tempo fuori dall’accampamento, impiegando la maggior parte della giornata in attività domestiche e nella cura dei bambini.

“Schiave” dell’agricoltura

L’attività agricola sembra avere ripercussioni più rilevanti sulla vita quotidiana delle donne rispetto a quella degli uomini: le donne che vivono nelle comunità di agricoltori trascorrono più tempo all’esterno dell’accampamento per svolgere lavori nei campi e dispongono di meno tempo libero (circa la metà di quello disponibile in uno stile di vita basato su caccia e raccolta).

“Dobbiamo essere molto cauti nell’estrapolare dati dai cacciatori-raccoglitori contemporanei applicandoli alle società preistoriche” spiega Abigail Page, antropologa della London School of Hygiene and Tropical Medicine e co-autrice della ricerca. “Ma se davvero i primi agricoltori lavoravano più duramente dei raccoglitori, questo solleva una questione importante: perché gli esseri umani hanno adottato l’agricoltura?”.

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Studi precedenti a questo, incluso uno incentrato sugli Agta, hanno messo in relazione l’adozione dell’agricoltura con un aumento della fertilità, con la crescita della popolazione e con un incremento della produttività e della stratificazione sociale.

“La quantità di tempo libero di cui godono gli Agta è un testamento all’efficacia dello stile di vita da cacciatore-raccoglitore” sostiene Page. “Il tempo libero aiuta anche a spiegare come queste comunità riescano a condividere così tante abilità e conoscenze nel corso della loro vita e alle generazioni future”.

Engagement in agricultural work is associated with reduced leisure time among Agta hunter-gatherers
Aeta people


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One Comment on “Cacciatori-raccoglitori, agricoltura e tempo libero”

  1. Da quando gli Agta sono diventati risicoltori e in quanto tempo avrebbero imparato da se’ a terrazzare e con risultati tecnici equivalenti,come sembra dalla foto,a quelli degli agricoltori e come si sono procurati sementi e magari attrezzi?Con il baratto?E di cosa?O per regalo? E da chi è perche’? Hanno relazione alcuna con quelle opere di sfruttamento idrogeologico della regione e se si’, allora con il loro aumento demografico conseguente alla loro nuova economia(ovvero,che essi stessi siano magari strumentali agli obiettivi di quello sfruttamento)?

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