17
Il Codice Mendoza, noto anche come Codice Mendocino o La colección Mendoza, è un codice azteco creato tra il 1529 e il 1553 contenente una serie di preziose informazioni sulla vita dell’impero azteco, come la lista dei regnanti, i tributi pagati dai popoli sottomessi e una descrizione sulla vita quotidiana delle culture mesoamericane.
La storia del Codice Mendoza
Il Codice prende il nome dal viceré della Nuova Spagna Antonio de Mendoza, che lo commissionò per donarlo a Carlo V. Il codice è stato compilato utilizzando i pittogrammi tradizionali degli scribi aztechi, in aggiunta a traduzioni e commenti in spagnolo.
Il manoscritto fu realizzato tra il 6 luglio 1529 e il 1553, dato che si cita Hernan Cortes e reca la firma del cosmografo francese André Thevet, possessore del Codice Mendosa che scrisse il suo nome in cinque pagine diverse datando la sua firma in due occasioni con l’anno 1553.
Sembra che il manoscritto sia stato scritto in fretta e furia prima del suo invio in Spagna e la data certa della sua composizione è materia di dibattito ancora oggi.
Una volta terminato, il Codice Mendoza si imbarcò da Veracruz verso la Spagna, ma nel 1549 la nave su cui veniva trasportato fu attaccata da corsari francesi e depredata. Il Codice, insieme al bottino, raggiunse quindi la Francia ed entrò in possesso di André Thevet, cosmografo di Enrico II.
Secondo Samuel Purchas, scrittore del XVI-XVII secolo e penultimo possessore del Codice Mendoza, il manoscritto fu poi acquistato dall’inglese Richard Hakluyt per 20 corone francesi, per poi giungere nelle mani di Purchas nel 1616. Il Codice Mendoza fu depositato nella Bodleian Library di Oxford nel 1659 e si perse la memoria della sua esistenza fino al 1831, anno in cui gli accademici inglesi si resero conto della sua rilevanza storica.
La pagina finale del Codice Mendoza spiega le circostanze della sua produzione:
Il lettore dovrà scusare lo stile grezzo dell’interpretazione delle raffigurazioni di questa storia, perché l’interprete non si prese il tempo per lavorare lentamente…Questa storia fu consegnata all’interprete 10 giorni prima della partenza della flotta, e la tradusse senza cura perché gli Indiani giunsero tardi ad un accordo; quindi fu tradotto di fretta e non fu perfezionato lo stile, e nemmeno [il traduttore] spese del tempo a ripulire le parole e la grammatica o a fare una copia presentabile.
Contenuto del Codice Mendoza
Il Codice Mendoza è compostoda 71 pagine divise in tre sezioni.
Sezione I
Storia degli Aztechi dal 1325 al 1521, dalla fondazione di Tenochtitlan fino alle prime battute della conquista spagnola. Contiene un elenco di tutti i regnanti e delle città da loro conquistate.
Sezione II
Lista di tutte le città conquistate dalla Triplice Alleanza e dei tributi che pagavano all’impero azteco. Questa sezione è probabilmente copiata dal manoscritto Matrícula de Tributos, un elenco dei tributi pagati dalle città sottomesse all’influenza azteca, ma il Codice Mendoza contiene cinque province non elencate nel Matrícula.
Sezione III
Contiene un elenco di raffigurazioni della vita quotidiana degli Aztechi.
Lo scopo iniziale del Codice era quello di fornire ai regnanti una serie di informazioni affidabili sui popoli mesoamericani conquistati dalla Spagna.
Buona parte del suo contenuto potrebbe essere stato copiato da fonti pre-ispaniche, quasi tutte andate distrutte durante le campagne di eradicazione del primo vescovo messicano Juan de Zumarraga.
17