propaganda – VitAntica https://www.vitantica.net Vita antica, preindustriale e primitiva Thu, 01 Feb 2024 15:10:35 +0000 it-IT hourly 1 Fake news nella storia, dagli Egizi al XVIII secolo https://www.vitantica.net/2018/11/28/fake-news-storia/ https://www.vitantica.net/2018/11/28/fake-news-storia/#comments Wed, 28 Nov 2018 00:10:11 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2802 Per interi millenni le notizie venivano propagate oralmente o tramite documenti prodotti con fatica e olio di gomito; fake news e informazioni incredibili diventavano tali anche inconsapevolmente, alterate dal passaparola. Con l’introduzione della stampa la situazione non migliorò: anche se pubblicazioni di ogni genere si diffusero capillarmente in tutto il mondo contribuendo ad accrescere il sapere collettivo, non esisteva uno standard etico per il giornalismo e il controllo delle fonti era, se presente, di difficile gestione.

Fu solo nel XVII secolo che alcune pubblicazioni di carattere storico o scientifico iniziarono ad inserire citazioni delle fonti nelle note in calce. Durante il XVIII secolo in Olanda fu introdotta una legge che condannava e bandiva dalla nazione chiunque avesse contribuito a pubblicare notizie false.

Le fake news, gli eventi mirabolanti e le false documentazioni del passato sono spesso state utilizzate a scopi propagandistici, per screditare avversari politici ed economici o per ottenere un profitto. Qui sotto riporto alcune delle notizie false o delle informazioni più assurde che hanno avuto una certa risonanza nei secoli passati.

XIII secolo a.C.

Ramsete II diffonde la falsa notizia di aver ottenuto una gloriosa vittoria a Kadesh, dipingendosi come un condottiero spietato e facendosi ritrarre vittorioso in quasi tutte le pareti dei templi dedicati a lui. In realtà, la battaglia terminò con un trattato di pace tra Egizi e Ittiti dopo un periodo di stallo.

I secolo a.C.

Ottaviano intraprende una campagna diffamatoria nei confronti di Marco Antonio, dipingendolo come un ubriacone, un seduttore di bassa lega e una marionetta nelle mani di Cleopatra. Pubblicò un documento fingendo che fosse il testamento di Marco Antonio in cui si leggeva che il generale avrebbe voluto essere seppellito con assieme ai faraoni.

II secolo d.C.

Vengono diffusa tramite passaparola l’idea che i Cristiani fossero cannibali e incestuosi.

III secolo d.C.

Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio inventa fake news sugli atti immorali e crudeli dei pagani; lo stesso fece il filosofo neoplatonico Porfirio di Tiro nei confronti dei Cristiani.

550 d.C.

Procopio di Cesarea pubblica “La storia segreta”, un libello contro Giustiniano e Teodora in cui riferisce fatti privati della famiglia reale. Alcuni dei fatti riportati da Procopio sembrano avere un vago riscontro nella documentazione dell’epoca, ma molti altri sono vere e proprie fake news, come la “storia pornografica” di Teodora e la teoria che Giustiniano fosse di stirpe demoniaca.

793

Il monaco spagnolo Beatus di Liebana profetizzò di fronte ad una massa di gente che il mondo sarebbe finito entro la mezzanotte di quel giorno, scatenando il panico fino all’alba del giorno successivo. (Leggi questo post sulla “fine del mondo” nella storia)

VIII-IX secolo

Viene realizzata la Donazione di Costantino, un falso editto in cui l’imperatore Costantino I faceva concessioni alla chiesa di Roma perché Papa Silvestro I aveva curato la sua lebbra. Il documento sembra essere nato come giustificazione del potere temporale dei pontefici romani.

1136

Geoffrey di Monmouth scrive la Historia Regum Britanniae, un’opera che falsa volutamente circa 2.000 anni di storia britannica a scopi propagandistici. All’interno sono contenute informazioni inventate o totalmente alterate, come il fatto che i Troiani avessero fondato l’ Inghilterra. Geoffrey sostiene di aver tradotto le informazioni storiche da “un libro molto antico scritto in inglese” messo a disposizione dall’arcidiacono di Oxford.

1144

Gli Ebrei di Norwich vengono accusati di compiere sacrifici rituali dopo che un ragazzino, William di Norwich, viene trovato morto per accoltellamento. Secondo Thomas di Monmouth, ogni anno gli Ebrei si riunivano in segreto per scegliere una nazione in cui compiere il loro sacrificio rituale durante la Pasqua.

1165 secolo

Fa la sua prima apparizione la “Lettera del Prete Gianni”: la lettera fu apparentemente scritta da Prete Gianni di proprio pugno per l’imperatore Manuele I Comneno con l’intenzione di descrivere le ricchezze del suo impero e trovare alleanze in Occidente. (Leggi questo post per sapere di più sulla leggenda del Prete Gianni)

1181-1183-1189

Le comunità ebraiche di Bury St Edmunds e Bristol vengono accusate degli stessi sacrifici rituali a loro attribuiti durante il 1144 e il 1168 (a Goucester).

1186

Dopo il calcolo di un allineamento planetario che si sarebbe verificato il 23 settembre 1186, venne diffusa la “Lettera di Toledo”, che avvisava che il mondo sarebbe stato distrutto in quella data e che solo poche persone sarebbero sopravvissute.

Anche Benjamin Franklin contribuì alla diffusione di fake news (più avanti nel post i dettagli)
Anche Benjamin Franklin contribuì alla diffusione di fake news (più avanti nel post i dettagli)
1475

A Trent viene diffusa la falsa notizia dell’omicidio di un bambino di 2 anni chiamato Simonino da parte della comunità ebraica locale. La comunità fu passata al setaccio e 15 persone furono arse vive dopo essere state torturate.

1593

In Silesia (Polonia) inizia a diffondersi la fake news che ad un bimbo di 7 anni, Christoph Müller, sia cresciuto un dente d’oro. L’analisi del dente condotta da Jakob Horst confermò che si trattava realmente di un dente d’oro, anche se di scarsa qualità: Horst scrisse quindi un trattato di 145 pagine, De aureo dente maxillari pueri Silesii, in cui descriveva il fenomeno come un evento legato ad una particolare disposizione degli astri.
Il medico scozzese Duncan Liddell non fu della stessa opinione e rispose con il trattato Tractatus de dente aureo pueri Silesiani, in cui dimostrava che il dente del bambino era stato ricoperto da un sottile strato d’oro che si stava consumando a causa della masticazione.

XVIII secolo

Benjamin Franklin contribuisce a diffondere alcune fake news sostenendo che ci fossero degli indiani che collaboravano con Re Giorgio III; lo fece come propaganda a sostegno della Rivoluzione Americana.
Secondo l’articolo di Franklin pubblicato in un giornale di Boston, le forze militari americane avevano scoperto un sacco di monete accompagnato da un altro sacco pieno di scalpi di soldati e civili; il bottino era accompagnato da una lettera destinata al sovrano inglese.

1726

Nel settembre del 1726, si diffuse la notizia che Mary Toft di Godalming partorisse frammenti di coniglio aiutata dal medico locale John Howard. Dopo che la notizia raggiunse la corte, diversi medici esaminarono la donna determinando la realtà del fenomeno e osservando il parto di altri pezzi di coniglio nelle settimane successive.
Il 29 novembre Mary fu condotta a Londra per un’osservazione più attenta e accurata, ma non riuscì più a partorire pezzi di coniglio. Sottoposta a interrogatorio e con la minaccia della prigione, confessò di aver inserito le parti di coniglio nel ventre mentre nessuno la osservava, nella speranza di diventare celebre e ottenere una pensione a vita dal re.

1747

Charles Bertram, un insegnante danese di 24 anni, sostiene di aver scoperto un’antica mappa chiamata De Situ Brittaniae. La mappa riportava il dettaglio delle vie di comunicazione e degli insediamenti inglesi di epoca romana.
William Stukeley, un famoso antiquario britannico, analizzò una copia della mappa (nessuno vide mai l’originale) giungendo alla conclusione che si trattasse di un’opera realizzata nel XIV secolo da un monaco di Westminster.
Fu solo nel 1866 che si riuscì a determinare la falsità del documento.

1749

Una serie di volantini vengono distribuiti per tutta Londra segnalando che, nel teatro di Haymarket, andrà in scena un numero in cui un uomo si tufferà all’interno di una bottiglia di vino, cantando e suonando ogni strumento esistente tramite un semplice bastone da passeggio.
Il teatro fece il tutto esaurito, ma nessuno spettacolo andò in scena. Si trattava di una bufala escogitata da un gruppetto di nobiluomini inglesi per determinare quanto fosse credulona la gente comune.

Hoaxes Throughout History
Before Trump, the long history of fake news
Fake news

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Eneide e propaganda politica sotto Ottaviano Augusto https://www.vitantica.net/2018/02/26/eneide-propaganda-politica-ottaviano-augusto/ https://www.vitantica.net/2018/02/26/eneide-propaganda-politica-ottaviano-augusto/#respond Mon, 26 Feb 2018 02:00:46 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1420 La tattica di alludere al passato come ad un tempo di gloria e di valori universalmente condivisibili non è un fenomeno nuovo tipico del mondo moderno.

Nella Roma di Ottaviano il concetto di “rendere Roma nuovamente grande”, molto simile al recente “make America great again” di Donald J. Trump, fu impiegato con successo per ottenere il consenso dell’opinione pubblica facendo leva sulle emozioni e sulla distorsione della realtà storica.

La letteratura al servizio di Roma

L’Impero romano ebbe ufficialmente inizio con il principato di Ottaviano Augusto nel 27 a.C., circa 4 secoli prima della suddivisione in pars occidentalis e pars orientalis avvenuta dopo la morte di Teodosio I.

Dopo aver sconfitto i suoi rivali politici, Ottaviano si fece “Augusto” dal senato e iniziò a dipingere il nuovo ordine imperiale come la restaurazione della Roma delle origini, tempo in cui valori e ideali erano certamente migliori del mondo corrotto in cui vivevano i Romani del tempo.

Secondo la ricercatrice Elena Giusti della Facoltà di Storia Classica dell’Università di Cambridge, Ottaviano si servì anche della letteratura per diffondere e promuovere una visione distorta e storicamente inaccurata dell’antica gloria di Roma e dei suoi valori.

“Il mio interesse nella poesia di Augusto e nella sua tendenza a rimodellare le tradizioni e a relegare i fatti ad una posizione secondaria è stata inspirata dalla mia esperienza come millennial cresciuta nell’Italia di Berlusconi” spiega Giusti.

“La mia ricerca si è focalizzata sulla lettura dell’Eneide di Virgilio come una forma di poesia politica mirata a plasmare all’opinione pubblica appellandosi ai sentimenti invece che basandosi sui fatti”.

Eneide e propaganda imperiale

L’Eneide, scritta da Publio Virgilio Marone tra il 29 a.C. e il 19 a.C., narra dell’eroe troiano Enea e della sua ricerca di un luogo ideale per la fondazione di Roma.

Nel Libro I, Enea approda a Cartagine, dove verrà accolto con benevolenza da Didone, regina di Tiro. Dopo l’intervento degli dei, nel Libro IV Enea lascia la città sotto le maledizioni della regina, che si ucciderà poco dopo la sua partenza con la spada donata dall’eroe troiano.

Ottaviano Augusto

Secondo Giusti, l’opera fu molto probabilmente commissionata a Virgilio da Augusto per sponsorizzare il nuovo regime imperiale. Alludendo nei suoi versi alle guerre puniche e alla vittoria di Roma contro Cartagine, Virgilio tenta di trasportare il lettore in un tempo in cui storia e mito si mescolano per tracciare una linea di congiunzione tra la forza e la gloria della Roma del passato e quella del nuovo regime di Ottaviano.

Nel periodo in cui fu scritta l’Eneide, la Repubblica romana era da poco caduta trascinando la popolazione in un periodo di grandi cambiamenti sociali e scontri civili; il nuovo periodo di pace portato dall’imperatore Augusto, per quanto fosse l’origine del nuovo regime assolutistico di Roma, sembrava l’unica soluzione per ottenere la prosperità perduta.

Creando un parallelismo tra Enea e Ottaviano, l’Eneide tenta di unire i Romani, colpiti dal trauma del recente conflitto civile, sotto una causa comune basata sul ricordo dei tempi che furono, quando Roma era sotto la minaccia di una potenza straniera.

Avversari antichi e moderni

Nell’Eneide Virgilio rappresenta Cartagine attraverso uno mix di allusioni mitologiche e storiche, mescolando fatti realmente accaduti con pura fantasia per poter risultare interessante ed efficace nella retorica politica del tempo e, allo stesso tempo, attaccare indirettamente gli avversari pubblici di Ottaviano (come Antonio e Cleopatra).

Virgilio evoca una serie di associazioni tra le guerre puniche e i recenti disordini civili di Roma, ottenendo come effetto quello di identificare gli avversari politici di Ottaviano come veri e propri nemici stranieri e di legittimare il coinvolgimento di Augusto nella guerra civile.

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Giusti sostiene anche che, paradossalmente, la Cartagine dipinta da Virgilio riveli la natura illusoria della restaurazione di Ottaviano dei valori della Repubblica romana e della sua origine mitologica, un sintomo di una possibile frustrazione dell’autore nel supportare il nuovo regime di Roma.

“Sappiamo che Virgilio, come la maggior parte dei Romani, ha sofferto personalmente durante gli scontri civili e che le proprietà della sua famiglia furono confiscate, anche se successivamente restituite” continua Giusti.

“Secondo me è chiaro dal poema che questa sua preoccupazione primaria era in realtà la memoria traumatica delle guerre civili e del cambiamento radicale delle istituzioni della Repubblica”.

Probabilmente questa frustrazione dell’autore è il motivo per cui, secondo la tradizione, Virgilio lasciò scritto nel suo testamento di bruciare l’opera nel caso non fosse riuscita a completarla prima della sua morte. Contravvenendo alla volontà del defunto, Vario Rufo preservò il manoscritto che successivamente fu pubblicato per ordine di Ottaviano Augusto.

Making Rome great again: fake views in the ancient world

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