mappa – VitAntica https://www.vitantica.net Vita antica, preindustriale e primitiva Thu, 01 Feb 2024 15:10:35 +0000 it-IT hourly 1 Digitalizzato il planisfero del XVI secolo di Urbano Monte https://www.vitantica.net/2018/01/31/planisfero-xvi-secolo-urbano-monte/ https://www.vitantica.net/2018/01/31/planisfero-xvi-secolo-urbano-monte/#respond Wed, 31 Jan 2018 02:00:23 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1328 Urbano Monti (o Monte) fu un geografo e cartografo milanese vissuto tra la metà del XVI e l’inizio del XVII secolo. Al tempo la cartografia stava facendo passi da gigante grazie alle grandi esplorazioni oceaniche e all’incrocio della geografia di ispirazione classica, spesso infarcita di miti, leggende e grandi imprecisioni sui profili dei continenti, e le informazioni topografiche dei portolani, accurate mappe delle coste utilizzate per la navigazione.

Tavola Prima del planisfero di Monte: Europa del Nord
Tavola Prima del planisfero di Monte: Europa del Nord

Urbano Monti viene ricordato per la pubblicazione tra il 1587 e il 1590 (all’interno dell’opera Trattato universale. Descrittione et sito de tutta la Terra sin qui conosciuta) di uno dei planisferi più conosciuti e dettagliati dell’epoca, ben 60 pagine di raffigurazioni in cui appare per la prima volta l’intero pianeta a colori completo di informazioni scientifiche come climi regionali e lunghezza di giorno e notte.

Tavola XXIII del planisfero di Monte: Venezuela e Guyana
Tavola XXIII del planisfero di Monte: Venezuela e Guyana

Il progetto iniziale di Monte prevedeva che i 60 fogli fossero disposti su un pannello di legno lungo circa 3 metri in grado di ruotare attorno ad un perno centrale.

Recentemente il David Rumsey Map Center della Stanford Libraries ha digitalizzato la mappa di Monte e ha assemblato i 60 pannelli secondo il progetto originale, creando una simulazione computerizzata dell’opera composta secondo l’idea del suo autore.

Tavole XIV e XV unite: Africa Centrale
Tavole XIIII e XV unite: Africa Centrale

 

Ritratti di Re e Imperatori
Ritratti di Re e Imperatori

Monte, come altri cartografi dell’epoca che tentavano di raffigurare il globo terrestre su uno spazio bidimensionale, fu costretto ad escogitare una soluzione a questo problema geometrico: contrariamente a Mercatore (la cui proiezione cilindrica centrografica è in uso ancora oggi), Monte preferì utilizzare una proiezione azimutale polare che sfruttava il Polo Nord come centro della mappa, con il resto delle terre emerse che si “irradiavano” da esso e l’Antartide che correva lungo il perimetro della proiezione.

Dettaglio della Tavola XXIIII che mostra le coste del Brasile e Re Filippo II di Spagna
Dettaglio della Tavola XXIIII che mostra le coste del Brasile e Re Filippo II di Spagna

Come molte mappe del periodo, anche quella di Monte è ricca di illustrazioni e lascia spazio alla fantasia e alle superstizioni che dominavano le discussioni geografiche ormai da secoli: bestie marine a forma di rettili, grifoni e unicorni sono accompagnati da nozioni scientifiche, artistiche e storiche.

Diagramma che mostra la lunghezza di giorni e notti durante l'anno
Diagramma che mostra la lunghezza di giorni e notti durante l’anno

Monte non visitò mai le regioni che raffigurò nella sua mappa e ottenne le informazioni necessarie alla realizzazione del planisfero tramite la consultazione di testi antichi e da svariati incontri con esploratori e missionari in visita a Milano, come i gesuiti inviati in Giappone intorno al 1580 che ispirarono la realizzazione del segmento della mappa dedicato alla Terra del Sol levante.

David Rumsey Map Collection

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La mappa di pietra di 14.000 anni fa https://www.vitantica.net/2017/10/14/la-mappa-di-pietra-di-14-000-anni-fa/ https://www.vitantica.net/2017/10/14/la-mappa-di-pietra-di-14-000-anni-fa/#respond Sat, 14 Oct 2017 02:00:13 +0000 https://www.vitantica.net/?p=590 I nostri antenati cacciatori-raccoglitori erano molto più in sintonia con l’ambiente che li circondava rispetto all’uomo moderno: la loro intelligenza spaziale era probabilmente più sviluppata della nostra per far fronte all’esigenza di doversi orientare in un mondo pieno di pericoli, ostacoli e ambienti in continuo mutamento.

Anche i nostri antenati avevano però la necessità di ricordarsi luoghi di particolare interesse, come zone di raccolta degli animali, località ricche di materia vegetale commestibile, o punti di riferimento indispensabili per conoscere la direzione da seguire per tornare al villaggio. Avere una rappresentazione, anche soltanto schematica, dell’area di caccia consente inoltre di escogitare strategie vincenti che sfruttano il territorio a vantaggio del cacciatore.

La mappa di pietra di Abauntz

E’ possibile che gli antichi segnassero i luoghi più significativi su ogni genere di supporto, come legno o corteccia, ma non c’è nulla di più duraturo della roccia: la mappa di Abauntz, scoperta in una caverna spagnola, è stata scolpita nella pietra.

La tavoletta è minuscola e non supera i 15 centimetri di lunghezza, ma secondo le analisi degli archeologi rappresenterebbe la zona attorno alla caverna come si presentava circa 14.000 anni fa, indicando la posizione delle montagne, dei fiumi, delle zone migliori per la caccia o la raccolta e di alcuni animali che vivevano al tempo nell’area.

Mappa di pietra

I ricercatori dell’Università di Saragozza hanno impiegato 15 anni per decifrare il contenuto della tavoletta, scoperta nel 1994 durante gli scavi nella caverna. “Possiamo affermare con certezza che si tratta di una mappa della zona circostante” dichiarò nel 2009 Pilar Utrilla, a capo del team.

“Chiunque l’abbia realizzata” continua Utrilla, ” voleva catturare nella pietra il fluire dei corsi d’acqua, le montagne e gli animali che si potevano trovare nell’area. Il paesaggio dipinto corrisponde esattamente alla geografia dei dintorni”.

Secondo i reperti di natura organica rinvenuti nella caverna, la roccia sarebbe stata scalfita circa 13.660 anni fa dagli esponenti della cultura del Magdaleniano, capaci di creare oggetti di pietra e d’osso particolarmente minuti e sofisticati come ami, aghi, propulsori e punteruoli, talvolta anche decorati minuziosamente.

Mappa di Pavlov
Mappa di Pavlov

Questa mappa dell’ Età della Pietra non è la prima del suo genere, e sicuramente non la più antica tra quelle rinvenute in Europa, ma ad oggi è la più dettagliata mappa di pietra mai scoperta nel Vecchio Continente.

Non possiamo dire con certezza quale fosse il suo scopo (anche se ci sono chiare indicazioni su dove trovare cibo e animali), ma possiamo ipotizzare che fosse impiegata per organizzare battute di caccia, o per pianificare gli spostamenti dei membri della comunità.

La mappa di Pavlov, più antica di quella di Abauntz, è una decorazione su zanna di mammut risalente a circa 27.000 anni fa e che rappresenta l’area locale (Dolni Vestonice, una zona dell’attuale Repubblica Ceca). Il reperto, lungo circa 36 centimetri, non solo mostra montagne, fiumi e valli della regione tramite una sequenza di segni geometrici, ma indicherebbe anche una serie di pendii utili nelle strategie di caccia basate sull’agguato.

Mapa de la Edad de Piedra de Abauntz

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