acciarino – VitAntica https://www.vitantica.net Vita antica, preindustriale e primitiva Thu, 01 Feb 2024 15:10:35 +0000 it-IT hourly 1 Come accendere il fuoco con un acciarino https://www.vitantica.net/2018/09/30/come-accendere-il-fuoco-con-un-acciarino/ https://www.vitantica.net/2018/09/30/come-accendere-il-fuoco-con-un-acciarino/#respond Sun, 30 Sep 2018 02:00:45 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2201 Il video di PeschoAnvi ci aiuta ad accendere un fuoco efficacemente usando un acciarino.

A volte usiamo l´acciarino in un modo non ideale spostando l´esca o senza mirare bene le scintille. In questo video vediamo assieme 2 metodi più efficaci per accendere un esca. Scusate il mio modo inappropriato di usare un coltello il coltello in questo video, ideale sarebbe con il dorso.

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L’acciarino antico e moderno https://www.vitantica.net/2018/01/16/acciarino-antico-moderno/ https://www.vitantica.net/2018/01/16/acciarino-antico-moderno/#comments Tue, 16 Jan 2018 02:00:53 +0000 https://www.vitantica.net/?p=1269 Prima dell’invenzione dei fiammiferi moderni (avvenuta intorno alla metà del XIX secolo), i metodi più comuni per accendere un fuoco erano principalmente due: frizione e percussione. Le tecniche a frizione, tra cui il trapano ad arco, sono state impiegate fino ad epoche storiche relativamente recenti e non sono soltanto tipiche delle comunità semi-primitive.

I popoli norreni, ad esempio, conoscevano benissimo il trapano a mano o ad arco, anche se le alternative a percussione disponibile all’epoca si rivelavano spesso più efficaci e veloci: l’ acciarino a pietra focaia o l’ acciarino metallico.

I metodi di accensione del fuoco basati sulla percussione, come l’acciarino, sono nati in tempi remoti utilizzando pietre dalla differente composizione cristallina in grado di produrre scintille se sottoposte ad un violento stress meccanico.

Come funziona un acciarino metallico

L’evoluzione dell’acciarino primitivo verso quello metallico ebbe inizio con la capacità di controllare il contenuto di carbonio nei forni per la fusione del ferro, abilità che consente di creare acciaio.

L’acciaio che compone l’acciarino è essenzialmente un sostituto della pirite ferrosa utilizzata in combinazione con la selce / pietra focaia per la produzione di scintille.

Rispetto alla pirite, l’acciaio ha diversi vantaggi:

  • Non viene eroso sensibilmente ad ogni percussione, contrariamente alla pirite. Un acciarino moderno in ferro-cerio ha una vita ben superiore alle 1.000 accensioni;
  • E’ in grado di creare scintille a temperatura più elevata rispetto all’impiego di pirite ferrosa. Le scintille sono inoltre più numerose e grandi se paragonate a quelle prodotte con la selce;
  • Consente di ottenere un tizzone anche in condizioni umide grazie all’alta temperatura delle scintille;
  • Un acciarino è sostanzialmente impermeabile e capace di funzionare anche se bagnato.
selce e pirite ferrosa
Selce (scura) e pirite ferrosa (brillante, a destra) pronte a colpirsi

Ma come si crea la scintilla? Ad ogni percussione, dall’ acciarino metallico vengono erose piccole schegge che possono innescare una piccola e veloce combustione. Le scintille vengono quindi dall’acciarino, non dalla selce.

Quando la selce viene colpita dall’acciaio o dalla pirite ferrosa (che svolge il ruolo di acciarino per via del suo contenuto di ferro), la sua durezza fa in modo che si stacchino piccole particelle metalliche dalla superficie ruvida dell’acciarino.

La forza dell’impatto si rivela a volte sufficiente a scaldare i frammenti metallici al punto tale da “accenderli” non appena vengono a contatto con l’ossigeno atmosferico. Un acciarino realizzato con acciaio duro (ad alto contenuto di carbonio e temperato) produrrà scintille piccole e ad alta temperatura.

Tecnica per l’utilizzo dell’ acciarino metallico tradizionale

Per quanto l’acciarino si sia rivelato uno strumento utilissimo nell’arco dei secoli, una tecnica d’impiego non corretta o un’ esca non adatta possono comprometterne l’efficacia.

Gli acciarini antichi, contrariamente a quelli moderni in ferro-cerio o magnesio, non presentavano superfici uniformi in grado di “slittare” tra di loro in modo consistente e dovevano essere utilizzati in modo differente:

  • Un acciarino antico funziona tramite la percussione: acciarino e selce devono colpirsi per creare scintille. Una barra di ferro-cerio invece può essere semplicemente sfregata per ottenere lo stesso risultato;
  • Un’asta di ferro-cerio o magnesio produce scintille a temperature molto più alte di un acciarino in acciaio, elemento che costringe ad posizionare l’esca (le migliori sembrano essere il fungo dell’esca o tessuto carbonizzato) a contatto diretto con la selce;
  • Un acciarino moderno può essere utilizzato da chiunque anche senza alcuna conoscenza delle tecniche tradizionali di accensione del fuoco;
  • Un’asta di ferro-cerio è più fragile di un acciarino in acciaio. Tende a rompersi se colpisce violentemente una superficie dura e la lunghezza dell’asta è una caratteristica che permette di produrre scintille in modo consistente;
  • L’acciarino di ferro-cerio permette di regolare la pressione sulla barra e di conseguenza la quantità e la direzione delle scintille prodotte, controllo non sempre facile con i metodi a percussione.
Acciarino in acciaio e frammento di selce su cui è stato posizionato un pezzo di tessuto carbonizzato come esca per le scintille
Acciarino in acciaio e frammento di selce su cui è stato posizionato un pezzo di tessuto carbonizzato come esca per le scintille

Ci sono due metodi comuni per massimizzare il risultato di un acciarino antico: il primo è quello di posizionare l’esca per il fuoco sopra al pezzo di selce da colpire (tecnica di solito impiegata per gli acciarini tradizionali in acciaio), mentre il secondo vede l’esca posizionata a terra o sotto la selce, un procedimento ideale quando si utilizza la percussione tra pirite e selce.

L’elemento comune per entrambi i metodi di utilizzo è il seguente: a causa della bassa temperatura delle scintille prodotte da un acciarino tradizionale o dalla percussione tra pirite e selce, l’ esca deve trovarsi il più vicina possibile alla fonte delle scintille per poterne accogliere almeno una capace di innescare la combustione prima che questa si spenga completamente o sia troppo fredda per essere efficace.

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L’ acciarino moderno

Gli acciarini moderni, invece, non risentono delle problematiche di quelli tradizionali in acciaio o della combinazione pirite-selce. Anche se quelli al magnesio sono ora illegali in Italia, quelli al ferro-cerio si rivelano altrettanto efficaci e più sicuri.

Il ferro-cerio non è altro che una lega a base di ferro e cerio conosciuta per produrre schegge ad alta temperatura se sfregata da un oggetto metallico: la composizione metallica può variare molto, ma le barre di ferro-cerio più comuni sono composte dal 50% di cerio, 25% di lantanio, 19-20% di ferro e piccole quantità di altri metalli.

Le scintille prodotte da una barra di ferro-cerio possono raggiungere i 3.000°C, un calore sufficiente ad innescare la combustione con un’infinità di materiali.

L’utilizzo di un acciarino di ferro-cerio è semplice anche per chi non ha mai utilizzato uno strumento simile:

  • Si impugna con una mano la barra di ferro-cerio e con l’altra l’oggetto metallico che dovrà eroderla. Molti acciarini di questo tipo vengono venduti con una piccola placca metallica pronta all’uso, ma è possibile usare qualunque oggetto d’acciaio, compreso il dorso zigrinato di un coltello;
  • Si posiziona il “percussore” sull’asta di ferro-cerio con un’angolo di 90-120 gradi;
  • Si fa scivolare l’oggetto metallico lungo l’asta applicando una pressione sufficiente a creare scintille.
  • Una tecnica alternativa (e che di solito fornisce maggiore controllo sulla direzione e sulla qualità delle scintille prodotte) prevede che il percussore metallico resti fermo mentre la barra di ferro-cerio viene fatta scivolare verso l’alto.

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Viking Age Fire-Steels and Strike-A-Lights

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Selce e pietra focaia: utensili e fuoco https://www.vitantica.net/2017/12/05/selce-pietra-focaia/ https://www.vitantica.net/2017/12/05/selce-pietra-focaia/#respond Tue, 05 Dec 2017 02:00:28 +0000 https://www.vitantica.net/?p=958 I primissimi strumenti di pietra costruiti dai nostri antenati avevano prestazioni decisamente inferiore rispetto a ciò che i loro successori avrebbero prodotto nei millenni successivi. Secoli di esperienza e una serie incalcolabile di tentativi ed errori portò alla selezione delle migliori varietà di rocce capaci di produrre strumenti da taglio efficaci e duraturi.

Una di queste rocce, rivelatasi incredibilmente utile nell’arco della storia, fu la selce, chiamata anche pietra focaia sebbene il termine si riferisca genericamente a qualunque pietra in grado di creare scintille (come il calcedonio o l’agata).

Caratteristiche della selce

La selce è una roccia sedimentaria dura derivata dal quarzo che si presenta sotto diverse forme e colorazioni, dal nero al verde; ha un’aspetto vetroso o cereo, ma con l’esposizione all’aria si ricopre di una spessa crosta calcarea che può rendere difficile l’identificazione.

La selce occorre in natura sotto forma di noduli spesso inclusi in depositi carbonatici di gesso, calcare o scisto ed è una roccia che ha origine dall’accumulo di frammenti di microfossili che, sottoposti a pressione, si trasformano gradualmente in quarzite.

Scheggiatura della selce
Scheggiatura della selce

Come l ‘ossidiana, anche la selce è in grado di generare fratture concoidi se colpita con la giusta angolazione e la sua struttura criptocristallina contribuisce alla formazione di schegge affilate.

Queste caratteristiche la resero preziosissima fin dall’inizio dell’Età della Pietra e l’attività mineraria legata all’estrazione della selce risale al Paleolitico, anche se le miniere diventarono più comuni nell’arco del Neolitico.

La selce è un materiale che tende naturalmente a fratturarsi in modo simile al vetro. Per contrastare una frammentazione irregolare e poco controllabile, i nostri antenati impararono che l’esposizione lenta a temperature di 150-250 °C per circa una giornata, seguita da un raffreddamento lento a temperatura ambiente, rendeva la selce più omogenea e consentiva di produrre frammenti dotati di bordi più affilati e regolari.

Impararono a loro spese che l’esposizione a temperature troppo elevate o a shock termici repentini poteva invece causare una vera e propria esplosione in piccoli frammenti, alcuni affilati come rasoi e capaci di provocare ferite di una certa serietà.

Queste esplosioni sono generalmente provocate dalla presenza di impurità all’interno di un blocco di selce: le particelle estranee inglobate nella roccia si espandono a velocità differenti da quelle della selce, causando talvolta cedimenti catastrofici della struttura cristallina.

Lama ovale e schegge di selce
Lama ovale e schegge di selce
La selce nell’ Età della Pietra

La selce era un bene prezioso per le culture della pietra: veniva impiegata per realizzare qualunque tipo di strumento di uso quotidiano, dalle asce agli strumenti da taglio più minuti, dalle punte di trapani ad arco o a volano fino alle armi per la caccia o la guerra (come il temibile macuahuitl).

Anche i Neanderthal, come testimonierebbero due schegge di selce scoperte nel Kent dagli archeologi della Southampton University nel 2010, utilizzavano questa roccia circa 110.000 anni fa per realizzare armi da caccia e strumenti da taglio.

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L’importanza di questa roccia nel Neolitico fu tale da far nascere un vero e proprio culto della selce nei pressi delle miniere britanniche di Grime’s Grave. Grime’s Grave è un’antica miniera di selce del Neolitico composta da coltre 400 depressioni nel terreno e datata a circa 5.000 anni fa.

Gli antichi minatori di selce scavarono pozzi larghi 12 metri e profondi fino a 14 metri, utilizzando strumenti di pietra e picconi di corno di cervo, per raggiungere lo strato che ospitava la selce di qualità migliore, estendendo orizzontalmente i loro scavi fino a creare un’intricata rete di gallerie sotterranee.

Coltello di selce assicurato ad un manico di corno tramite colla animale e tendine.
Coltello di selce assicurato ad un manico di corno tramite colla animale e tendine. Nehawka Primitive Skills

Ciò che rese speciale questa antica miniera di selce è il fatto che, in epoca neolitica, era estremamente semplice reperire materiale di ottima qualità anche in superficie, senza necessariamente scavare il terreno per una dozzina di metri con strumenti primitivi.

Il ritrovamento di oggetti cerimoniali o utensili in selce mai utilizzati e la disposizione rituale di alcuni artefatti suggerirebbero che il sito avesse anche un’ importanza religiosa.

Anche dopo il termine dell’attività mineraria (durata oltre 1000 anni), Grime’s Grave restò per molto tempo un luogo di particolare rilevanza: gli abitanti locali sacrificavano animali e occasionalmente esseri umani gettandoli nei pozzi della miniera, forse nella speranza di non rimanere mai a corto di selce in futuro.

La selce come pietra focaia

Fu probabilmente durante l’estrazione e la lavorazione della selce che i nostri antenati si resero conto di un’altra utilissima caratteristica di questa roccia: se la selce viene colpita da minerali ferrosi può produrre una scintilla a bassa temperatura ma sufficientemente calda da innescare la combustione di un’esca.

In determinate condizioni ambientali, l’impiego della selce per accendere un fuoco si rivela più pratico e veloce di qualunque metodo basato sulla frizione, specialmente se la roccia viene colpita da un oggetto metallico o da pirite ferrosa.

innesco a pietra focaia di un fucile ad avancarica
Dettaglio del meccanismo di innesco a pietra focaia di un fucile ad avancarica

L’uso della selce come pietra focaia entrò nella quotidianità probabilmente prima degli antichi Romani e divenne velocemente uno strumento di uso comune, se non indispensabile, durante i secoli successivi.

Con l’invenzione delle armi da fuoco, la pietra focaia entrò a far parte dell’equipaggiamento standard di ogni soldato a partire dalla fine del 1500 e per circa 2 secoli fu l’unico modo di innescare la carica di polvere nera che armava cannoni e fucili ad avancarica.

I primi acciarini metallici da utilizzare in combinazione con la pietra focaia risalgono al I secolo a.C. e hanno la caratteristica forma a “C” che verrà mantenuta fino al Medioevo, anche se molte forme di acciarino (a “P”, a “R”, a slitta o ovali) furono realizzate nell’arco della storia.

La forma dell’acciarino è soltanto una caratteristica che rende più comodo il suo utilizzo; forme differenti non compromettono la capacità di creare scintille ed è solo la quantità di carbonio contenuta nel ferro dello strumento che può incrementarne o diminuirne l’efficacia.

Acciarino tradizionale e pezzo di selce
Acciarino tradizionale e pezzo di selce

Prima dell’ Età del Ferro, i nostri antenati non disponevano di metalli sufficientemente duri e la scelta del materiale per l’acciarino ricadde spesso sulla pirite ferrosa, conosciuta anche come “oro dello sciocco”.

Le piriti ferrose sono comuni nelle rocce sedimentarie che frequentemente contengono anche noduli di selce e si presentano sotto forma di cristalli striati a base di zolfo e ferro. Altri materiali naturali utili per la fabbricazione di un acciarino sono il quarzo e l’agata, usati tradizionalmente in Giappone per innescare i fuochi cerimoniali nei rituali propiziatori.

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L’ esca ideale per la pietra focaia è l’ amadou, un materiale ottenuto sfibrando la carne dei funghi dell’esca Fomes fomentarius e Inonotus obliquus. Questo materiale spugnoso è l’ideale per accogliere una scintilla a bassa temperatura: tenendone un pezzo direttamente sopra o sotto la pietra focaia, la prima scaglia incandescente di metallo che la colpirà darà inizio alla combustione senza fiamma tipica dell’ amadou.

Per una breve guida su come realizzare un’esca efficace e quali materiali utilizzare, clicca qui.

RITUAL MYSTERIES IN A PREHISTORIC FLINT MINE

Chert – Sandatlas

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