Il trapano a mano: creare il fuoco con la frizione

trapano a mano per accendere un fuoco
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Il trapano a mano rappresenta probabilmente il più antico sistema a parti mobili per la creazione del fuoco ed è il metodo più conosciuto anche dai meno esperti grazie alla sua popolarizzazione alimentata da film e letteratura. Ottenere una brace attraverso un trapano a mano richiede preparazione, dedizione e una dose smisurata di pazienza se le condizioni ambientali e i materiali impiegati non sono ideali.

Il funzionamento del trapano a mano

Il funzionamento del trapano a mano si basa sulla combustibilità del legno: un’asticella di legna secca (chiamata piolo) viene fatta ruotare su una base di legno generando quantità minime di segatura; una volta accumulatasi all’interno di una sede (un foro praticato nella base di legno) e raggiunta una certa temperatura, la segatura inizierà a bruciare dando origine ad una brace ardente.

Il piolo viene fatto ruotare facendo scivolare le mani dall’alto verso il basso, applicando allo stesso tempo una lieve pressione sulla base di legno per massimizzare la frizione generata dal movimento rotatorio. Una volta raggiuntal’estremità inferiore del piolo, si ripete il processo di rotazione fino a quando non si ottiene una brace. L’ operazione che potrebbe richiedere da pochi minuti all’intera giornata, dipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dal materiale ligneo utilizzato.

Il trapano a mano non è un metodo complicato per l’accensione di un fuoco, ma è sicuramente uno dei più lunghi e richiede un notevole dispendio di energie per ottenere il risultato desiderato. E’ del tutto comune impiegare diverse ore prima di ottenere un tizzone, specialmente se non si ha pratica con questa tecnica o si dispone di legno non ideale per questo genere di utilizzo. Ma dopo qualche tempo e un po’ di pratica, si potrà padroneggiare questa tecnica per la creazione del fuoco ed essere in grado di ottenere risultati in quasi qualunque condizione atmosferica.

Il miglior legno per accendere un fuoco col trapano a mano

Ci sono due correnti di pensiero riguardo ai materiali ideali per costruire il piolo e la base su cui verrà fatto ruotare: alcuni sostengono che i due supporti debbano essere composti da legname differente, mentre altri ritengono che i risultati migliori si ottengano utilizzando lo stesso tipo di legno sia per il piolo che per la base.

Come regola di base, se sarete in grado di creare un solco con l’unghia sul legno che intendete utilizzare, avrete in mano un buon materiale di partenza, sufficientemente morbido per l’utilizzo come piolo o come base. L’utilizzo di legni duri, infatti, causa generalmente una diminuzione della frizione man mano che il piolo viene fatto ruotare, dato che le superfici dela sede e del piolo stesso tendono a lisciarsi invece che mantenere la loro ruvidezza.

Non è impossibile accendere un fuoco utilizzando legno durio e denso, ma l’impresa potrebbe risultare più complicata del necessario, specialmente se si è alle prime armi. Occorre tuttavia che il legno selezionato per il piolo non sia troppo morbido, perché tenderebbe a disgregarsi sotto la frizione che eserciterete ben prima di aver ottenuto un tizzone utilizzabile.

Brace ottenuta dalla frizione
Brace ottenuta dalla frizione. In prossimità delle due sedi (la conche annerite) è possibile vedere la tacca a “V” in cui si incanalerà la segatura ardente.

Un altro aspetto da tenere in considerazione durante la scelta del materiale adatto per il trapano a mano è la quantità di resina presente nel legno che si intende utilizzare: generalmente i legni resinosi tendono a disperdere calore durante la frizione del piolo; sono quindi preferibili legni morbidi e non resinosi come, cedro o pioppo, rispetto a pino e abete (che sono invece ottimi materiali per fabbricare un’esca).

La costruzione di un trapano a mano

Il piolo dovrebbe avere un diametro non superiore al centimetro, anche se non è raro trovare pioli dallo spessore più elevato. Un piolo di grosso diametro sarà più impietoso sulle vostre mani rispetto ad uno più sottile, specialmente se i vostri palmi non sono abituati ad una frizione costante; un piolo troppo sottile, invece, tenderà a perforare il legno invece di generare sufficiente frizione da innescare l’accensione della segatura.

La lunghezza del piolo dev’essere tale da consentire il maggior numero di rotazioni possibili mentre si scende lungo l’asta con le mani per imprimere il movilento rotatorio all’asticella, ma ovviamente non eccessivamente lungo da risultare poco pratico nell’utilizzo e nel trasporto del nostro “kit del fuoco”.

La base su cui poggerà il piolo deve essere preparata seguendo le stesse direttive utilizzate per il piolo, come assenza di umidità, morbidezza e scarsa resinosità del legno, ma rispetto al piolo richiederà qualche accorgimento in più.
La larghezza della base dovrà essere almeno il doppio rispetto al diametro del piolo, con uno spessore di circa un centimetro. Larghezze superiori non presentano alcuna controindicazione, ma col crescere dello spessore risulterà sempre più difficile accumulare segatura nel punto in cui il calore tende ad accumularsi.

Sulla base, in prossimità di uno dei bordi, occorrerà incidere una conca più o meno circolare che rappresenterà la sede per il nostro piolo, il punto da cui si genereranno calore e segatura. Vicino a questa conca occorrerà praticare una tacca a forma di V che consentirà alla segatura calda di accumularsi sotto alla base di legno e, con un pizzico di olio di gomito e fortuna, innescare l’accensione della brace. La tacca dovrà spezzare il perimetro della sede del piolo fino ad arrivare quasi al centro, per consentire alla cenere di cadere e all’aria di passare a alimentare la brace.


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