sparta – VitAntica https://www.vitantica.net Vita antica, preindustriale e primitiva Thu, 01 Feb 2024 15:10:35 +0000 it-IT hourly 1 La battaglia delle Termopili in 15 minuti https://www.vitantica.net/2019/01/05/la-battaglia-delle-termopili-in-15-minuti/ https://www.vitantica.net/2019/01/05/la-battaglia-delle-termopili-in-15-minuti/#respond Sat, 05 Jan 2019 13:10:37 +0000 https://www.vitantica.net/?p=3468 Il canale YouTube The Infographic Show spiega le vicende che portarono alla battaglia delle Termopili, dove una piccola alleanza di polis greche guidata dal re spartano Leonida si oppose alle imponenti armate persiane di Serse

La democrazia occidentale affonda le sue radici nell’antica Grecia, una terra di città-stato in costante litigio. Tra queste città-stato belliche sorse Atene e un gruppo di uomini che ebbe un’idea divertente: i cittadini dovevano avere voce in capitolo su chi esattamente riusciva a dominarli.

Sebbene inizialmente imperfetta nella sua implementazione, quell’idea si è poi evoluta nelle nazioni democratiche libere in cui molti di noi vivono oggi.

Nel 499 a.C. le città greche in Asia Minore che erano state catturate dai Persiani si rivoltarono contro i brutali tiranni che li dominavano. A sostegno dei loro fratelli conquistati, Atene ed Eretria inviarono truppe. Nonostante alcuni importanti progressi, diversi errori strategici costarono ai greci dell’Asia Minore la vittoria finale e la ribellione fu sedata.

Con l’Asia Minore rientrata nell’ovile dell’Impero Persiano, il re Dario I promise di punire Atene ed Eretria per il loro coinvolgimento, e considerò il resto delle città libere della Grecia come una minaccia per il suo impero.

Nel 492 a.C. lanciò un’invasione in Tracia e Macedonia, quindi mandò araldi alle restanti città-stato greche chiedendo di accettare il dominio persiano. Cercando di salvarsi, molte accettarono la sottomissione, ad eccezione di Atene e Sparta.

Gli araldi persiani ad Atene furono gettati in una fossa, e i fratelli spartani si comportarono in modo simile gettando gli ambasciatori in un pozzo. Infuriato, Dario lanciò la sua invasione della Grecia continentale e ottenne successi in sequenza fino all’ incontro contro 10.000 ateniesi a Maratona.

Superando numericamente i Greci di 2,5 a 1, Dario prevedeva una facile vittoria; tuttavia, gli Ateniesi ottennero una vittoria schiacciante e costrinsero Dario a ritirarsi.

Dario progettò un’imminente re-invasione, con l’obiettivo di radere al suolo Atene, ma la politica interna persiana ritardò i suoi piani e Dario morì di vecchiaia. Cercando di vendicare l’orgoglio del suo defunto padre, Serse si preparò per una campagna decisiva atta a stroncare per sempre l’indipendenza greca.

Ricordando bene le lezioni di Maratona, Serse si prese il suo tempo per radunare una forza militare imponente. Anche se alcuni resoconti storici parlano di un esercito che contava  2,5 milioni di soldati, questi numeri sono quasi certamente esagerazioni ed è più probabile che Serse abbia marciato in compagnia di 200.000 – 250.000 soldati, anche se per il mondo antico questi numeri erano da capogiro .

Il piano di Serse era semplice: marciare in Grecia partendo da Nord e accerchiare i difensori greci facendo sbarcare la marina lungo la costa greca.

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Crypteia: le squadre della morte di Sparta https://www.vitantica.net/2018/11/05/crypteia-sparta-squadre-della-morte/ https://www.vitantica.net/2018/11/05/crypteia-sparta-squadre-della-morte/#comments Mon, 05 Nov 2018 00:10:41 +0000 https://www.vitantica.net/?p=2561 La agoghé (il sistema di educazione dei giovani spartani) prevedeva una pratica che ha generato numerosi dibattiti tra gli storici moderni, discussioni che gravitano attorno alla sua vera natura: la Crypteia (o Krypteia), un’istituzione composta principalmente da giovani spartani, era al limite tra una polizia segreta, un corso speciale d’addestramento particolarmente violento e un rito di passaggio all’età adulta.

Gli spartani “purosangue” costituivano la minoranza a Sparta. La maggior parte della popolazione era composta da Iloti, prigionieri di guerra della Laconia e della Messenia che avevano subito una sorte differente dal tradizionale trattamento che gli Spartiati (di discendenza dorica) riservavano agli sconfitti in battaglia: sterminio della popolazione maschile e schiavitù per le donne.

La minaccia costante degli Iloti

Gli Iloti erano sostanzialmente servi con un certo grado di libertà personale: non avevano diritto di voto, ma non erano schiavi veri e propri; potevano sposarsi, ma la metà dei frutti del loro lavoro doveva essere versato come tributo a Sparta; avevano il diritto di mantenere i propri riti religiosi e possedere piccole proprietà personali; alcuni, dopo anni di sacrifici o dopo aver militato nell’esercito spartano come fanti leggeri, riuscivano addirittura a riscattare la propria libertà.

Il rapporto numerico tra Iloti e Spartiati non è noto con certezza, ma sappiamo da Erodoto che intorno al V secolo a.C., più precisamente nella battaglia di Platea (479 a.C.), ogni oplita Spartiate aveva assegnati sette combattenti Iloti; nei territori sotto il dominio di Sparta, è quasi certo che le proporzioni tra cittadini e servi fosse maggiore.

La relazione tra Iloti e Sparta non fu sempre felice: la rivolta del 464-463 a.C., avvenuta poco dopo un terremoto, fece realizzare agli Spartiati di dover tenere costantemente sotto controllo i loro servi per evitare che si potessero verificare ribellioni potenzialmente disastrose per lo status quo.

La Crypteia, il culmine dell’educazione spartana

Crypteia educazione spartana

Iniziò così una tradizione annuale che prevedeva che gli efori (magistrati supremi di Sparta), una volta insediati in autunno, dichiarassero una guerra rituale contro gli Iloti, concedendo il diritto ad ogni spartano di ucciderli senza subire alcuna conseguenza. In questa circostanza entrava in gioco la Crypteia, l’ultimo passo dell’ agoghé spartana e un rito di passaggio necessario per accedere alle più alte cariche politiche.

La agoghé era un regime obbligatorio d’istruzione e di addestramento che iniziava a 7 anni per ogni cittadino maschio spartano: il bambino veniva separato dalla famiglia, gli veniva insegnato ad essere leale nei confronti dei suoi compagni ma, allo stesso tempo, a rubare o mentire a chiunque non fosse Spartiate in caso di necessità o in situazioni di sopravvivenza.

I ragazzi potevano lavarsi solo poche volte l’anno, avevano a disposizione solo un mantello per coprirsi dai capricci del clima, camminavano a piedi nudi e si nutrivano come e quando potevano. Era loro consentito rubare cibo, ma se fossero stati colti nell’atto di rubare avrebbero ricevuto una punizione severa, non tanto per il furto ma per aver dimostrato di non essere stati sufficientemente scaltri da farla franca.

Al raggiungimento dei 18 anni, i giovani Spartiati che avevano terminato il loro addestramento e che si erano dimostrati particolarmente brillanti nel combattimento o intelligenti nel comando dei loro compagni venivano arruolati nella Crypteia.

La Crypteia e la caccia agli Iloti

Quando gli efori dichiaravano ufficialmente guerra agli Iloti, i kryptes (membri della Crypteia) venivano inviati nelle campagne sotto il dominio di Sparta, armati di coltello e dotati di qualche razione di cibo, con il preciso scopo di uccidere ogni Ilota che incontravano e rubare ogni briciola di cibo necessario alla loro sopravvivenza.

L’ordine impartito ai kryptes era chiaro: uccidere ogni Ilota, specialmente i più forti, i più problematici o quelli coinvolti nell’organizzazione di dissenso o rivolte. Chiunque fosse stato colto nell’atto di uccidere, tuttavia, sarebbe stato punito con la fustigazione, proprio come accadeva quando si veniva sorpresi a rubare nelle fasi precedenti dell’ agoghé.

Era quindi necessario che gli omicidi fossero condotti in segreto, possibilmente dopo aver studiato il bersaglio e averlo seguito per comprendere la sua routine quotidiana. I kryptes uscivano generalmente di notte, dedicando le ore diurne al riposo e allo studio dei loro bersagli.

Polizia segreta, rito di passaggio o parte dell’addestramento?

Crypteia rito di passaggio

La Crypteia è molto distante dal combattimento di opliti: si prediligeva l’operatività in piccoli gruppi rispetto ad uno schieramento compatto e massiccio; si combatteva e si uccideva ad ogni ora del giorno e non solo dall’alba al tramonto; l’armamentario a disposizione era minimo, contrariamente alla dotazione pesante dell’ oplita.

E’ possibile che attraverso la Crypteia i giovani spartani ottenessero competenze nel combattimento che non avrebbero potuto apprendere combattendo in una falange: eseguire ricognizioni rimanendo invisibili, uccidere senza lasciare traccia o condurre operazioni di intelligence raccogliendo informazioni dettagliate sul nemico.

Secondo alcuni storici, invece, la Crypteia non era altro che un rito di passaggio con lo scopo secondario di cementare la posizione di supremazia degli Spartiati: sfruttando la gioventù spartana per compiere omicidi dai risvolti politico-sociali, si mantenevano gli Iloti al loro posto e si evitava quanto possibile il nascere di ribellioni.

Altri storici, infine, sostengono che la Crypteia fosse una vera e propria polizia segreta, un corpo speciale creata e mantenuta per il preciso scopo di tenere in riga gli Iloti creando un clima di terrore e annientando ogni possibilità di organizzazione dei servi contro l’elite degli Spartiati.

Non esistono molte fonti storiche in grado di determinare con certezza la vera natura della Crypteia. Sappiamo per certo che l’organizzazione era reale grazie a Platone e a Plutarco, ma non abbiamo molti dettagli sull’obiettivo di questa istituzione.

Secondo gli storici Robert J. Bonner e Gertrude Smith, la Crypteia era sotto il controllo diretto degli efori, che tra i loro poteri avevano la gestione delle forze di polizia. Attraverso la dichiarazione di guerra nei confronti degli Iloti, la Crypteia poteva operare come un’unità di polizia militare senza incorrere nel rischio che uno dei suoi membri fosse considerato un semplice assassino.

Krypteia: A Form of Ancient Guerrilla Warfare

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