Leggende oscure delle festività natalizie

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E’ quasi Natale, un periodo che ognuno di noi è abituato ad immaginare come ricco di doni, di gioia e di amore, oltre che di spese esorbitanti capaci di prosciugare un conto corrente. In passato (e in alcune tradizioni sopravvissute fino ad oggi) il Natale era invece un periodo oscuro, popolato da demoni e personaggi per nulla simili al giocondo Babbo Natale.

Krampus

Creature di origine tedesca che accompagnano San Nicola durante la processione natalizia. I Krampus sono entità che popolano il folklore di molte tradizioni natalizie dell’Europa centrale da più di 500 anni.

I Krampus (“morto”, “putrefatto” o “artiglio”) sono creature malvagie dall’aspetto cornuto, animalesche e in costante ricerca da bambini che non si sono comportati bene. Hanno origine da una superstizione pre-cristiana nata intorno al VI-VII secolo d.C. e legata al solstizio d’inverno: secondo la tradizione, in un tempo non meglio precisato alcuni ragazzini provenienti da villaggi colpiti da carestia iniziarono a travestirsi da demoni cornuti ricoperti di pelliccia, spaventando gli abitanti per rubare provviste.

Dopo qualche tempo, i ragazzi si resero conto che tra loro c’era una creatura non umana, un vero demone dalle zampe di capra che si era infiltrato nel gruppo. San Nicola riuscì ad esorcizzare il demone; per penitenza, i ragazzini, ogni anno, iniziarono a travestirsi da demoni non più con l’obiettivo di rubare, ma con quello di punire i bambini cattivi.

Re degli Stolti

Re degli Stolti

La tradizione del “Lord of Misrule” ha la sua origine dal festival romano Natalis Solis Invicti e dai Saturnalia, e prevedeva la nomina di un “Abate dell’Irragionevolezza” (o “Re degli Stolti”), solitamente un contadino, un artigiano o un sacerdote di basso rango.

In base alla località e al livello di tolleranza delle autorità locali, all’ Abate era concesso di tutto, dal bere alcolici senza sosta al sesso senza regole. Il Re degli Stolti veniva temporaneamente investito dell’impunità e del potere solitamente concessi ad alti prelati e governatori locali, e la sua nomina iniziava con il Festa degli Stolti, una celebrazione lunga diversi giorni in cui la blasfemia veniva tollerata.

Non era raro che i contadini che entravano in città per le loro attività quotidiane venissero aggrediti o derubati, o diventassero vittima di scherzi di pessimo gusto ideati dall’ Abate. Anche i prelati di ogni rango non erano immuni alle conseguenze del Festival, e i soldati spendevano buona parte delle loro paghe in donne a alcol senza alcun timore di mettere in ridicolo il potere dei loro superiori.

La Festa degli Stolti fu spesso condannata dalla Chiesa, che cercò di limitare o di bandire la celebrazione. A Parigi nel XII secolo il ruolo dell’ Abate fu ristretto, ma furono necessari quasi tre secoli per una reale messa al bando: nel 1431 la festività fu ufficialmente condannata come immorale e blasfema, prevedendo pene severe per chi avesse continuato a celebrarla.

Natale islandese

Gryla

Il Natale del folklore islandese è popolato non da uno, ma da ben 16 personaggi per nulla benevoli. Gryla e Leppaludi, ad esempio, sono due giganti (o troll) particolarmente affamati di bambini cattivi, che vengono cucinati in un enorme pentolone da Gryla mentre Leppaludi, estremamente pigro, si riposa nella sua caverna.

Il Gatto di Yule, invece, è un enorme felino che si aggira tra la neve durante il periodo natalizio, cibandosi di malcapitati che non hanno ricevuto in dono alcun vestito nuovo prima della notte di Natale. Il Gatto di Yule è l’animale domestico di Gryla e della sua famiglia e veniva impiegato come espediente per incentivare la lavorazione domestica della lana durante l’autunno.

I Ragazzi di Yule, invece, sono i figli di Gryla e Leppaludi, un nutrito gruppo di 13 giovani giganti con l’abitudine di rubare o di infastidire la popolazione locale. Ognuno ha un nome che descrive il suo passatempo preferito o una caratteristica distintiva: Stúfur (“Tozzo”), ad esempio, è un gigante particolarmente basso che ruba pentole per cibarsi delle loro incrostazioni, mentre Gluggagægir (“Spione”) ha l’abitudine di sbirciare dalle finestre in cerca di oggetti da rubare.

I Ragazzi di Yule scendono nei villaggi uno per uno a partire dalla tredicesima notte prima di Natale, lasciando piccoli regali nelle scarpe dei bambini buoni o una patata in quelle dei bimbi cattivi. Il verso di un’ antica ninnananna cita anche altre due figure simili ai figli di Gryla: si tratta di due giganti femmine che rubano grasso fuso infilandoselo nelle narici o nei calzini.

Frau Perchta

Frau Perchta

Alcune tradizioni natalizie centro europee contemplano l’esistenza di una strega chiamata Frau Perchta (chiamata anche Bertha, o Frau Faste in Slovenia). Questa strega consegna doni o dispensa castighi durante i 12 giorni del Natale (dal 25 dicembre al 6 gennaio), e le punizioni che infligge non sono per nulla simboliche: estrae con violenza gli organi interni di un bambino per rimpiazzarli con paglia e roccia.

Perchta ha due forme con cui si presenta ai mortali: la prima è bellissima, una donna dalla pelle bianca come la neve; la seconda invece è una vecchina orribile con un piede enorme e il naso adunco, vestita di stracci.

Durante il periodo natalizio, Perchta visita ogni casa intuendo istantaneamente se un bambino si è comportato bene o male durante l’anno. Nel primo caso, può lasciare una piccola moneta d’argento all’interno di una scarpa; nel caso di bambino disubbidiente, invece, apre il ventre del poveretto, estrae stomaco e budella e le riempie con paglia e sassi.

In origine la figura di Perchta era vista come protettrice dei tabù culturali, come il divieto di filare durante le feste. Durante le sue visite, la strega si dimostra particolarmente attenta nel controllare che le ragazze della casa abbiano filato e cucito tutto ciò che dovevano durante l’anno.

Hans Trapp

Hans Trapp

Nel folklore natalizio dell’Alsazia esiste la figura di Hans Trapp, un accompagnatore di San Nicola considerato per molto tempo una figura demoniaca.

Secondo la leggenda, Hans Trapp era un uomo particolarmente ricco e avido, oltre che malvagio e adoratore del demonio. Finì per essere scomunicato dalla Chiesa ed esiliato nella foresta, dove iniziò a mietere vittime tra i poveri bambini che si avventuravano incauti nel bosco.

Camuffandosi da spaventapasseri, continuò ad aggredire le sue giovani vittime fino a quando Dio stesso, stanco delle sue malefatte, decise di ucciderlo con un fulmine, senza tuttavia finirlo per sempre e costringendolo a vagare nel mondo terreno sotto forma di spettro per guadagnarsi il paradiso.

Ogni anno, Hans Trapp fa la sua apparizione con l’arrivo di San Nicola, vestito di pelli animali o con le sembianze di uno spaventapasseri, per spaventare i bambini e farli comportare bene durante l’anno venturo.

La leggenda di Hans Trapp ha origine da una figura realmente esistita, un cavaliere del XV secolo di nome Hans Von Troth. Von Troth godeva di una pessima reputazione in Germania: ordinò la chiusura del fiume Wieslauter, tagliando il rifornimento d’acqua nella città di Weissenburg e dando inizio ad una faida con l’abate locale.

Per pura vendetta verso l’abate, Von Troth decise quindi di abbattere la diga che bloccava il fiume, inondando Weissenburg e causando danni incalcolabili. Nel 1491 in cavaliere fu richiamato a Roma per rispondere delle sue malefatte, ma il suo rifiuto di presentarsi lo portò alla scomunica.

Stregoni e non-morti

Wild Hunt

Prima dell’arrivo della cristianità, le popolazioni germaniche e britanniche celebravano lo Yule, il festival di metà inverno. Durante il periodo di celebrazione si verificavano numerosi eventi soprannaturali, come la Wild Hunt (“Caccia selvaggia”).

La Wild Hunt era una sorta di battuta di caccia, guidata da Odino nelle culture norrene o da altre figure leggendarie come re Artù, composta da entità mostruose e non-morti. La processione avanza come un’armata e se qualche mortale osa presentarsi di fronte alla parata verrà punito severamente; se invece contribuisce alla caccia potrebbe essere ricompensato con oro, monete o la zampa di un animale.

I ranghi dei defunti sono popolati da coloro che sono morti prematuramente, come bambini non battezzati o soldati caduti. Nel folklore della Lunigiana, la Caccia Infernale è composta da cani soprannaturali e spiriti aggressivi, e il suo passaggio è preceduto da folate di vento glaciale.

Père Fouettard

Père Fouettard

Un altro accompagnatore di San Nicola nel folklore francese è Père Fouettard: mentre il santo dispensa doni ai bambini buoni, Père distribuisce carbone e frusta quelli cattivi.

La prima occorrenza di Père Fouettard nella documentazione storica risale al 1150. Secondo la leggenda, un oste catturò tre bambini di buona famiglia e li uccise per derubarli tagliando loro la gola, facendoli a pezzettini e gettandoli in un barile.

San Nicola scoprì il misfatto e decise di resuscitare i bambini. Di fronte alle sue colpe, Père Fouettard decise di pentirsi e diventò l’accompagnatore del santo come punizione per le sue malefatte.

La raffigurazione più comune di Père Fouettard è quella di un uomo anziano dalla faccia sinistra, con capelli arruffati e una lunga barba. Père porta sempre una frusta e talvolta ha sulle spalle uno zaino in cui rinchiude i bambini cattivi. Secondo la tradizione, il suo viso è nero a causa della fuliggine dei camini che Père e San Nicola usano come via d’accesso alle case che visitano.

Babbo Natale?

Babbo Natale

Giusto per chiarire: sono cresciuto credendo all’esistenza di Babbo Natale e alla sua innata bontà. Non si tratta di un attacco alla figura natalizia più amata dai bambini di tutto il mondo; ma se si scava a fondo, il buffo omone in bianco e rosso ha le caratteristiche tipiche di una persona potenzialmente pericolosa.

Riflettiamo per un momento sul personaggio di Babbo Natale: sorveglia costantemente ogni bambino (o usa i suoi “elfi” per farlo) allo scopo di determinare se si è comportato bene o male durante l’arco dell’anno; arriva durante la notte, calandosi da un camino silenziosamente, non invitato, per lasciare doni e dolci ai bambini; come se non bastasse, in molte tradizioni natalizie è usanza lasciargli qualcosa da mangiare (come latte e biscotti) in modo che possa rifocillarsi prima di continuare il suo giro notturno.

He sees you when you’re sleeping. He knows when you’re awake“, dice una celebre canzone di Natale. Babbo Natale è una figura onnipotente che spia i bambini in ogni istante, osservandoli mentre dormono. Nella sua “versione San Nicola” è spesso accompagnato da un aiutante malvagio, che punisce fisicamente i bambini cattivi o li terrorizza per farli comportare bene (senza contare le terribili punizioni di Frau Perchta).

Di fatto, Babbo Natale è un anziano con problemi di peso che veste in modo stravagante, regala dolci e giochi e si intrufola di nascosto nelle case di tutto il mondo per osservare bambini che dormono.

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One Comment on “Leggende oscure delle festività natalizie”

  1. Non solo la tradizione nordica e’ ricca di evocazioni paurose risalenti dagli incubi dell’ Inconscio Collettivo coincidenti con lo schock psico-antropologico del solstizio d’ inverno: il presepio, evocazione del villaggio sub appenninico meridionale dei secoli scorsi,a sua volta erede di sincretismi ( italici + neoapposizioni longobarde)e’ ricco anche di alcuni simbolismi spaventosi, oggetto di studio e recupero per es. dal musicologo Roberto De Simone ed altri.
    Alcuni sono molto interessanti e risalgono dal profondo pozzo del Passato comune delle sparse genti neolitiche europee, se non addirittura dallo sciamanesimo paleolitico pan- asiatico.

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