Il wigwam (o wikiup), la capanna dei nativi americani

Il wigwam (o wikiup), la capanna dei nativi americani
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Quando i primi esseri umani anatomicamente moderni sentirono la necessità di trovare riparo dalle intemperie e dalle minacce dell’ecosistema in cui vivevano, iniziarono a sfruttare ogni risorsa naturale a loro disposizione: anfratti nella roccia, fronde spinose disposte a cerchio, cavità naturali nel terreno e ogni tipo di materiale vegetale e animale a loro disposizione.

Uno dei rifugi più versatili e diffusi in Nord America fu quello che i nativi chiamarono wigwam, wickiup o wetu, una capanna semi-permanente a cupola realizzata con legno, cordame ottenuto da fibre vegetali o animali e qualunque materiale di copertura facilmente ottenibile nell’ecosistema di residenza.

Meno trasportabile del tipi ma più resistente ad ogni evento atmosferico, il wigwam si diffuse rapidamente in tutte le culture cacciatrici-raccoglitrici semi-nomadi perché costituiva un riparo semplice da realizzare e risultava molto efficace contro la maggior parte dei pericoli ambientali.

Struttura del wigwam

La struttura del wigwam è costituita da un telaio di pali di legno flessibili disposti a cupola, e da una copertura di fogliame, erba, corteccia o pelli in grado di rendere impermeabile e termicamente isolato questo tipo di rifugio.

Le caratteristiche costruttive del wigwam variano in base alla cultura, disponibilità di materiali e al clima: i wigwam costruiti in aree desertiche, ad esempio, spesso presentano una copertura solo accennata, data la scarsità di precipitazioni; i wigwam realizzati in regioni più fredde, invece, possono presentare strati di copertura multipli per isolare gli occupanti dal gelo e dalle intemperie.

Wigwam del popolo Ojibwe in una foto del XIX secolo
Wigwam del popolo Ojibwe in una foto del XIX secolo

Il telaio del wigwam viene generalmente realizzato con rami verdi o fusti d’albero sottili lunghi da 3 a 5 metri. La flessibilità è una proprietà meccanica di primaria importanza, senza la quale non è possibile costruire una struttura a cupola resistente e duratura.

I pali vengono piantati verticalmente nel terreno lungo un perimetro circolare del diametro di 3-5 metri e poi incurvati e conficcati nella terra in modo tale da formare un telaio a cupola.

I pali strutturali più lunghi formeranno le arcate che attraverseranno il centro del perimetro circolare, mentre quelli più corti verranno disposti all’esterno.

Per rendere la struttura più resistente, gli archi vengono assicurati tra loro da altri pali flessibili disposti parallelamente al terreno, formando un telaio a griglia in grado di resistere a vento, pioggia e neve.

Una volta terminato il telaio, sarà necessario ricoprire la struttura con erba, fogliame, pelli o corteccia in modo tale da isolarla dall’ambiente esterno.

Stili differenti di wigwam

I wickiup delle culture nordamericane della costa occidentale presentavano notevole varietà in quanto a dimensioni, forme e materiali impiegati per la loro realizzazione.

Wigwam in grado di ospitare un'intera famiglia
Wigwam in grado di ospitare un’intera famiglia

Gli Acjachemen californiani, ad esempio, costruivano rifugi conici sfruttando la flessibilità dei rami di salice e impiegando come copertura stuoie intessute con foglie di tule (Schoenoplectus acutus). Questi wickiup, chiamati localmente kiichas, erano rifugi temporanei utilizzati soltanto per dormire o per trovare riparo in caso di pioggia forte.

Gli apache Chiricahua, invece, costruivano strutture a cupola alte circa 2,5 metri e larghe oltre 2 metri usando arbusti freschi di quercia o di salice disposti a intervalli di 30 centimetri lungo la pianta circolare della capanna.

I pali erano poi legati tra loro con fibre di foglie di yucca e ricoperti da erba; al centro della capanna veniva realizzata un’apertura per lasciar fuoriuscire il fumo prodotto dal focolare interno, mentre l’ingresso era chiuso da una pelle animale sospesa in corrispondenza dell’entrata.

Secondo l’antropologo Morris Opler, il wickiup dei Chiricahua era quasi interamente costruito e gestito dalle donne:

“La donna non solo realizza l’arredo della casa ma è responsabile della costruzione, del mantenimento e della riparazione del rifugio e per la pianificazione di ogni cosa che lo riguardi. Ottiene l’erba e gli arbusti per i letti e li sostituisce quando sono troppo vecchi e secchi”.

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Vantaggi del wigwam rispetto al tipi

Il tipico wigwam degli Stati Uniti nord-occidentali ha una superficie a cupola in grado di resistere anche a fenomeni atmosferici violenti.

Il wickiup è più complesso da realizzare rispetto ad un tipi, necessita di più tempo ed è meno trasportabile, elementi non ideali per una cultura che fa del totale nomadismo il suo stile di vita.

Ma per le società semi-nomadi che risiedono in ambienti caratterizzati da eventi atmosferici di una certa rilevanza, il wigwam costituisce il riparo perfetto per un’intera famiglia.

I wigwam potevano assumere forme e dimensioni molto variabili, dipendenti dalle necessità del momento e dalla disponibilità di materiale: dai piccoli wickiup adatti ad ospitare 2-3 persone per la notte fino a grandi wigwam in grado di accogliere un’intera famiglia allargata composta da oltre una dozzina di individui.

Quando un wigwam o un wickiup terminavano la loro “vita operativa” venivano semplicemente abbandonati o dati alle fiamme; trovata una nuova località più adatta ad accamparsi, venivano facilmente ricostruiti in una giornata di lavoro con la collaborazione dell’intera famiglia o della tribù d’appartenenza.

 


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