Documentario: 76 giorni in mare

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Dopo una feroce tempesta, un uomo si ritrova alla deriva nell’Oceano Atlantico senza apparentemente alcuna speranza di salvezza.

Per 76 giorni Steven Callahan giorni è costretto ad adattarsi alla vita in mare affrontando la ferocia del clima, imprevisti di ogni tipo e animali marini troppo invadenti, trovando espedienti per combattere la disidratazione, la fame e la follia.

Partito da Rhode Island a bordo dell’imbarcazione chiamata Napoleon Solo, dopo un viaggio in solitario a Bermuda, Callahan salpò verso l’Inghilterra in compagnia del suo amico Chris Latchem.

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Dopo essere stata danneggiata durante una tempesta, la Napoleon Solo inizia ad affondare diversi giorni dopo aver raggiunto le Canarie. Callahan si vede costretto a rifugiarsi a bordo di un gommone di salvataggio per sei persone, iniziando un duro percorso per la sopravvivenza nel bel mezzo dell’Atlantico.

Durante i suoi 76 giorni Callahan si ciba di pesci che riesce a pescare con una lancia improvvisata, dei pesci volanti che cadono accidentalmente nel gommone e di uccelli acquatici. I suoi resti contribuirono a generare un mini-ecosistema di creature acquatiche e uccelli che seguì il gommone per circa 3.300 km.

Callahan otteneva acqua grazie a due distillatori solari d’acqua marina e alcuni dissalatori improvvisati, producendo ogni giorno un totale di circa mezzo litro d’acqua.

Dopo oltre 2 mesi di deriva nell’Atlantico, alcuni pescatori dell’isola di Maria Galante, a sud-est da Guadalupe, si accorsero della sua presenza grazie agli uccelli marini che seguivano il gommone, recuperando Callahan e portandolo sulla terraferma: aveva perso un terzo del suo peso ed era ricoperto da escoriazioni causate dall’acqua salata e dal sole.


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