Ortica: medicina e cucina

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L’ ortica (Urtica dioica) è una pianta erbacea perenne molto diffusa in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America. Nota per possedere una grande quantità di peli urticanti capaci di provocare un fastidioso prurito, l’ ortica è stata sfruttata in ogni modo da millenni, dalla creazione di cordame e fibre tessili alla formulazione di medicamenti che sfruttano le sue proprietà antinfiammatorie e ricostituenti.

Alta fino a 2 metri, l’ ortica predilige luoghi umidi e ombrosi e possiede foglie grandi ovate, opposte, seghettate e acuminate. Foglie e fusto di cinque delle 6 sottospecie di ortica esistenti sono ricoperti da tricomi (peli) che contengono una sostanza urticante e la iniettano al contatto comportandosi come dei piccoli aghi ipodermici.

Quando si sfiora una pianta di ortica, l’apice dei peli si rompe facendo fuoriuscire un liquido irritante formato da acetilcolina, istamina, serotonina e acido formico. Questo mix di sostanze genera una sensazione di bruciore e irritazione che viene generalmente lenita da creme a base di cortisone o antistaminici.

In passato si utilizzava invece il rumice (Rumex obtusifolius), una pianta che spesso cresce vicino all’ortica: sfregando le foglie sulla zona irritata dona una sensazione di fresco e aiuta a calmare il bruciore.

Breve storia dell’ ortica

Ortica: medicina e cucina

Abbiamo svariate tracce dell’impiego dell’ortica nel corso della storia antica. Si narra, ad esempio, che Giulio Cesare sfruttasse il potere urticante di questa pianta per mantenere svegli e vigili i suoi soldati durante le lunghe guardie notturne in territori ostili.

I primi tessuti realizzati con fibre d’ortica risalgono almeno alla Tarda Età del Bronzo, periodo in cui furono probabilmente individuate anche le proprietà medicinali di questa pianta. Le fibre di ortica potevano essere utilizzate come il cotone o il lino, lavorate fino a renderle relativamente sottili e soffici oppure colorate per immersione. Erano fibre sufficientemente resistenti per realizzare anche buon sartiame, funi da lavoro e reti da pesca.

Nell’antico Egitto gli infusi di ortica erano impiegati per alleviare i dolori dell’artrite e si praticava ciò che viene definita “orticazione”: flagellandosi con un fusto fresco d’ ortica si tentava di curare il tifo, il colera e i reumatismi cronici. L’ orticazione fu una pratica relativamente comune in altre culture del mondo, come alcune popolazioni native nordamericane.

Ippocrate e i suoi seguaci registrarono ben 61 utilizzi medicinali dell’ ortica; dopo di lui, Galeno consigliò l’ ortica come “diuretico e lassativo, per i morsi di cane, per le ferite in cancrena, gonfiori, sanguinamenti del naso, mestruazioni eccessive, malattie della milza, polmonite, asma e vesciche alla bocca”.

L’ ortica in medicina e in cucina

L’ortica è ricca di vitamina C, azoto e ferro. Le proprietà benefiche delle foglie di ortica sono moltissime: l’ortica è antianemica, rimineralizzante, ricostituente, tonica, depurativa, antinfiammatoria, anticalvizie, ha proprietà antiflogistiche e diuretiche.

La radice di ortica si è dimostrata efficace nel ridurre l’ipertrofia prostatica e i sintomi che l’accompagnano. Era utilizzata come pianta medicinale dagli antichi Greci per le proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche. Nel Medioevo si utilizzava per curare gotta e reumatismi e ancora oggi viene impiegata nella medicina tradizionale austriaca per il trattamento di malattie del tratto gastrointestinale e per l’influenza.

L’ ortica è utilizzata in cucina per svariate ricette. Quando la si raccoglie bisogna fare attenzione a non pungersi, ma dopo un paio d’ore dall’estrazione dal terreno l’ortica perde completamente il suo potere urticante. Bisogna raccogliere al massimo fino alla quinta foglia a partire dall’apice della pianta, perché le foglie sottostanti tendono ad essere coriacee, meno appetibili e più difficili da digerire.

Il sapore dell’ ortica è simile a quello degli spinaci. Immergere la pianta in acqua o scottarla sulla fiamma viva rimuove le sostanze urticanti e consente di maneggiarla senza temere irritazioni. Nel suo picco stagionale l’ortica può contenere fino al 25% di proteine, oltre a grandi quantità di vitamina A e C, potassio, manganese e calcio.

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Altri utilizzi dell’ ortica

Grazie alla clorofilla contenuta in grande quantità, l’ ortica può servire da colorante per tessuti: le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo. Veniva inoltre battuta e sfibrata per tessere stoffe (ramia) simili alla canapa o al lino.

Oggi questa tecnica è ancora utilizzata in Asia Settentrionale da alcune popolazioni che vivono seguendo lo stile di vita tradizionale dei loro antenati: in Siberia, gli Ostiachi ricavano dall’ortica una tela verde estremamente resistente che utilizzano come sostituto delle pelli animali.

L’ ortica è stata impiegata per almeno 2000 anni nella realizzazione di tessuti resistenti: le uniformi tedesche della Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, erano in buona parte (circa 85%) intessute sfruttando fibre di ortica a causa della difficoltà nell’ottenere cotone. Le ortiche europee, grazie al clima in cui crescono, sono in grado di produrre una quantità di fibre pari a quella ottenibile dal lino.

L’ ortica ha diversi utilizzi utili anche in agricoltura. Attira insetti non nocivi e predilige terreni ad alto contenuto di fosforo e azoto (per questa ragione è un buon indicatore della qualità del terreno). I suoi composti a base di azoto sono attivatori del compost e la pianta è una delle poche che può tollerare o addirittura prosperare in presenza di escrementi di pollame.

Ricette con l’ ortica

(da “Erbe di casa mia“)

Ortica: medicina, cucina, ricette

Torta di ortiche
Ingredienti ripieno: 800 gr di ortiche: 400 gr di ricotta; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; un albume d’uovo; olio extravergine d’oliva; sale.
Ingredienti pasta: 300 gr di farina 0; 10 gr di lievito di birra; acqua; sale.

Preparare la pasta e farla lievitare. Intanto lavare le ortiche con acqua fredda e sbollentarle per qualche minuto in acqua salata. Far saltare le ortiche con olio extravergine di oliva e sale. Quindi rivestire una teglia con la pasta, mettere uno strato di ortiche, uno di parmigiano e uno di ricotta a ciuffetti; continuare con ortica, parmigiano e ricotta fino ad esaurimento degli ingredienti. Coprire con un secondo foglio di pasta, pennellare con l’albume e cuocere a 200° per mezz’ ora. Servire tiepida.

Pesto d’ortica
Ingredienti: 200 gr di foglie di ortica lessate; 1 spicchio d’aglio; 10 nocciole tostate; 1 cucchiaio di mollica di pane tostato; olio extravergine di oliva; sale; pepe.

Preparare come il pesto di basilico cioè frullando tutti gli ingredienti e aggiungendo a filo l’olio extravergine di oliva; meglio sarebbe usare il mortaio che eviterebbe l’ossidazione delle foglie di ortica lasciandole di un bel colore verde brillante. Può essere usato per condire verdure grigliate oppure, aggiungendo 2 cucchiai di acqua di cottura, per condire la pasta.

Zuppa di ortiche
Ingredienti: 400 gr di ortiche; 20 gr di olio extravergine di oliva; 30 gr di parmigiano; pane raffermo; aglio; sale; peperoncino.

Soffriggere l’aglio nell’ olio, quindi aggiungere le ortiche sbollentate, unire mezzo litro d’acqua, sale e peperoncino e far bollire a fuoco medio per circa mezz’ ora. Tostare il pane raffermo dopo averlo cosparso di olio extravergine di
oliva. Quindi metterlo nelle ciotole, versarvi sopra la zuppa e condire con abbondante parmigiano e un po’ di olio a crudo.

Gnocchi di ortiche
Ingredienti: 300 gr di ortiche lavate e lessate; 300 gr di patate lessate; 150 gr di farina; 1 uovo; sale.
Per condire: 50 gr di burro; 50 gr di parmigiano; salvia.

Tritate le ortiche e unitele alle patate, alla farina, all’ uovo e al sale e fate un impasto al quale darete la forma di gnocchetti. Quindi condite con burro fuso nel quale avrete fatto insaporire le foglie di salvia e servite con parmigiano grattugiato.

 

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