Lo scramasax

Riproduzione di un seax o scramasax vichingo
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Lo scramasax era una lama a filo singolo tipica delle popolazioni germaniche e norrene. Più comunemente definito seax (definito anche sax, kramasak hadseax, seaxe o scramaseax),  si trattava di un coltello dalla lama lunga tra i 30 e i 60 centimetri e dall’impugnatura in materiali poveri come legno, corno o osso.

Nel corso dei secoli il sax divenne uno status-symbol, specialmente nelle culture del Nord Europa: solo gli uomini liberi potevano indossare armi in pubblico e la presenza di un sax alla cintura rendeva immediatamente identificabile il rango sociale di un individuo.

Scramasax: lama economica per la gente comune

In epoca vichinga, la spada era un lusso che molti uomini liberi non potevano permettersi: il ferro era un materiale prezioso, i fabbri in grado di lavorarlo per realizzare una spada degna di tale nome (leggi questo articolo sui miti e i luoghi comuni legati alle spade antiche) erano pochi e la creazione di una lama lunga, resistente, flessibile e affilata richiedeva mesi di duro lavoro e un investimento economico fuori dalla portata di moltissimi combattenti.

Anche disponendo di fondi sufficienti per l’acquisto una spada, l’arma sarebbe stata sprecata per usi quotidiani e pesanti come il taglio materiali duri o la lavorazione di una carcassa animale; per questo tipo di lavoro pesante è necessaria una lama più corta, resistente, pesante ed economica, un coltello di dimensioni medio-lunghe e versatile al punto tale da poter essere usato sia quotidianamente come utensile sia in battaglia come ultima arma d’offesa.

Tutti i sax rinvenuti fino ad oggi hanno caratteristiche distintive comuni, ma si presentano sotto forme anche molto differenti: come lama lunga o corta, dal filo dritto o ricurvo, dotata o meno di decorazioni di bronzo o rame.

Intorno al VII secolo d.C. ad esempio fecero la loro apparizione i primi langseax (sax lunghi), più simili a spade che a coltelli ma dotati di una lama a doppio filo e più leggera rispetto agli esemplari più corti. La maggior parte dei sax tuttavia ha un solo lato tagliente e una singola curvatura del dorso o del filo.

Il seax di Beagnoth (o seax del Tamigi), un'arma risalene al X secolo e attualmente custodita al British Museum of London. E' lunga in totale 72 centimetri, pesa quasi 1 kg e riporta per intero l'alfabeto runico anglosassone.
Il seax di Beagnoth (o seax del Tamigi), un’arma risalene al X secolo e attualmente custodita al British Museum of London. E’ lunga in totale 72 centimetri, pesa quasi 1 kg e riporta per intero l’alfabeto runico anglosassone.

Il sax aveva due forme tipiche: la prima prevedeva una dolce curvatura del dorso dalla punta dell’arma fino all’estremità opposta del codolo; la seconda invece era composta da un codolo centrale, una lama dritta per buona parte della sua lunghezza e un’interruzione brusca del dorso in prossimità della punta (“dorso spezzato”), fornendo una particolare angolatura nei centimetri finali dell’arma.

Considerata la sua larga diffusione tra gli uomini liberi dell’Europa centrale e settentrionale, la maggior parte degli esemplari di seax veniva realizzata da fabbri locali e non da armaioli specializzati.

Un coltello robusto e affidabile

La lama di un sax era di fattura più semplice e grossolana, tendeva ad essere più pesante e spessa di quella di una spada realizzata da un esperto armaiolo, con un dorso (il lato non tagliente) spesso fino a 8 millimetri.

La funzione principale del sax era quella di tagliare o troncare con velocità ed efficienza; il suo costo di fabbricazione ridotto, la sua semplicità e la facilità di riparazione lo resero quindi uno strumento d’uso quotidiano resistente e riparabile dalla maggior parte dei fabbri non specializzati che vivevano nelle piccole comunità rurali.

Seax a lama larga e dorso troncato, circa VIII secolo
Seax a lama larga e dorso troncato, circa VIII secolo

L’impugnatura in legno, corno o osso poteva essere facilmente sostituita da chiunque avesse il livello di manualità necessario a sopravvivere nelle comunità nordeuropee. Il dorso massiccio e pesante veniva impiegato anche come martello, ad esempio per rompere ossa animali ed estrarre il nutriente midollo.

Qualche seax fu tuttavia realizzato con estrema cura e da mani esperte: alcuni esemplari risalenti all’ VIII secolo sono stati realizzati con la tecnica del “Damasco saltato”, che prevede la battitura e ripiegatura continue del ferro che compone la lama allo scopo di formare un motivo decorativo che emerge quando il corpo dell’arma viene immerso in una soluzione acida. Queste armi dimostrano l’utilizzo di tecniche di forgiatura sofisticate e costose che solo gli uomini liberi più ricchi potevano permettersi.

Arma versatile e “riciclabile”

Il sax era generalmente indossato orizzontalmente all’altezza della cintura, con il filo della lama rivolto verso l’alto per impedire che l’estrazione ripetuta e quotidiana dell’arma tagliasse il fodero.

Per quanto il suo utilizzo fosse principalmente estraneo alla battaglia, il sax si rivelò un’ottima arma da combattimento ravvicinato in numerosissime occasioni, divenendo per alcuni guerrieri un’arma preferibile alla spada quando il nemico raggiungeva il suo raggio d’azione.

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In linea di massima, molte delle tecniche di combattimento norrene che prevedono l’uso di spada e scudo si adattano bene all’impiego di un seax. Questo lungo coltello è facilmente occultabile dietro uno scudo, aprendo il campo ad attacchi a sorpresa imprevedibili e letali.

La forma del sax restringeva tuttavia la sua versatilità nel combattimento: l’unico filo tagliente limitava la varietà di fendenti letali e la pesantezza dell’arma poteva facilmente stancare chi la impugnava.

La versatilità del sax non risiedeva esclusivamente nei suoi molteplici utilizzi come arma o utensile. Il ferro era un materiale prezioso nell’antichità e veniva continuamente riciclato sotto forme differenti.

Un sax danneggiato poteva, in alcune circostanze, essere riparato da un fabbro esperto, ma non era affatto raro che venisse invece utilizzato come fonte di metallo per la realizzazione di utensili agricoli o coltelli corti (che in epoca vichinga differivano dai sax principalmente per la loro lunghezza, inferiore ai 20 centimetri).

The Anglo Saxon Broken Back Seax
Viking Sax
Seax of Beagnoth


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4 Comments on “Lo scramasax”

  1. Salve, faccio parte di un gruppo di Rievocazione Storica e sono finito qui cercando appunto articoli riguardanti lo scramasax e, per quanto questo sia un carino come articolo, non citi le fonti il ché può essere un problema per chi vuole riutilizzare le suddette. Stesso discorso per molti altri articolo molto interessanti su questo sito.

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