Tracce e impronte degli animali: trucchi e accorgimenti

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Anticipare il comportamento dell’animale

Per quanto ci si possa spostare silenziosamente nel sottobosco, ignorare le reazioni dell’animale che state seguendo cancellerà ogni vostro sforzo. Occorre tenere sempre a mente che la maggior parte degli animali sono dotati di almeno due sensi più sviluppati dei nostri: olfatto, udito, vista e “sensi speciali” permettono a moltissime creature di percepire la nostra presenza ben prima di essere avvistate.

Se un animale mostra segni di nervosismo, occorre fermarsi e rimanere quanto più possibile immobili in attesa di segnali di rilassamento; il momento migliore per spostarsi è quando l’animale è distratto, fa rumore o si dimostra calmo mentre compie le sue attività quotidiane.

Un animale in stato di allerta, specialmente se di indole timida e abituato ad essere cacciato, potrebbe farsi prendere dal panico ed emettere un richiamo d’allarme. Questi richiami sono generalmente rivolti ai membri della stessa specie ma spesso vengono colti da altri animali e risuonano nell’ecosistema come una sirena d’allarme, spaventando creature piccole e grandi che vivono o sono di passaggio nell’area in cui vi trovate.

Per rendere l’inseguimento un’attività più veloce è utile conoscere il comportamento dell’animale da seguire. Individuare con precisione la posizione di ogni singola impronta lasciata dal vostro obiettivo è un procedimento che richiede molto tempo e che spesso porta a vicoli ciechi; sapere in anticipo le abitudini dell’animale contribuirà a concentrarsi più sul suo comportamento tipico che sulle sole impronte lasciate dalle zampe.

Alcuni animali preferiscono spostarsi sfruttando le zone d’ombra, per cui sarà possibile saltare alla successiva zona d’ombra anche se le tracce non vi conducono direttamente; altri tendono ad utilizzare le stesse piste più e più volte anche nell’arco della giornata ed è forse preferibile appostarsi e attendere il prossimo passaggio invece di inseguire attivamente l’animale.

Spostarsi controvento

Spostarsi controvento

Moltissimi animali sono dotati di un olfatto eccezionale e possono percepire la nostra presenza a chilometri di distanza. Alcuni di questi animali tuttavia usano l’olfatto per colmare carenze visive o uditive, punti deboli che possono essere sfruttati per avvicinarsi.

Spostarsi nella direzione opposta a quella del vento permette di rimanere virtualmente invisibili all’olfatto di molte prede e predatori evitando che il vostro odore li raggiunga. Alcuni animali (solitamente prede) hanno la tendenza a spostarsi e a dormire con il muso rivolto controvento per rilevare in anticipo potenziali predatori, comportamento che consente di avvicinarsi alle spalle del nostro obiettivo.

Non solo è importante che l’animale non percepisca la nostra presenza una volta giunti nelle sue vicinanze, ma è altrettanto importante che non si senta costretto a tornare sui suoi passi: potrebbe incontrare il nostro odore che “sosta” in prossimità delle tracce che abbiamo seguito fino a quel momento e assumere uno stato di allerta, pronto a fuggire in caso di potenziale minaccia.

Camminata della volpe

Nelle storie più o meno antiche legate alla caccia tradizionale è facile imbattersi in trackers (inseguitori di tracce) capaci di distinguere le caratteristiche di un animale, tra cui il sesso, basandosi esclusivamente sulle impronte rare e imperfette rinvenute nel territorio di caccia. Si tratta di un’abilità indispensabile per una società cacciatrice e che in alcune culture, come quella dei Nativi Americani, è stata elevata al rango di vera e propria arte.

Durante gli scontri e la guerriglia contro l’invasore europeo, i nativi del continente americano erano in grado di distinguere tra le impronte lasciate da un europeo e quelle lasciate da un abitante locale. Come? Gli europei camminavano diversamente dagli americani, dimostrando con ogni passo la perdita di adattamento ad una vita immersa nella natura.

Gli europei si erano ormai abituati al distaccamento parziale dall’ambiente naturale che li circondava: camminare silenziosamente non rappresentava più un’abilità indispensabile per procurarsi il cibo e fu gradualmente dimenticata a favore di altre capacità ben più utili negli insediamenti urbani. Anche i metodi di caccia erano diversi: organizzando grandi battute o utilizzando armi da fuoco fin dal 1500, gli europei erano ben lontani dalle tradizioni delle culture cacciatrici-raccoglitrici.

I nativi americani, invece, non disponevano di armi da fuoco. Erano muniti di armi da lancio come archi e atlatl, ma si tratta di strumenti che generalmente richiedono che il cacciatore si trovi a meno di 40 metri dalla preda per essere preciso e avere una buona possibilità di colpire il bersaglio infliggendo una ferita letale: non è affatto bello e corretto lasciare che un animale ferito vaghi per chilometri in preda al panico prima di cadere esanime, correndo il rischio di non recuperarlo e di aver quindi ucciso per nulla.

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Come portarsi a così breve distanza da un animale dotato di un udito più sviluppato del nostro? Utilizzando quella che viene definita “camminata della volpe”. Nella camminata della volpe, ogni passo è più breve di uno normale per poter mantenere il baricentro basso e controllato e appoggiare la pianta del piede con tre differenti movimenti:

  1. Il piede tocca il terreno con il lato esterno, vicino al mignolo, mantenendo il tallone sollevato e senza caricare il peso corporeo sul piede;
  2. La parte anteriore del piede si appoggia completamente sul terreno, mantenendo ancora il tallone sollevato;
  3. Il tallone tocca dolcemente il terreno, distribuendo finalmente il peso corporeo sul piede appena spostato.

Il “trucco” di questa camminata risiede nel controllo del centro di gravità del corpo: mantenendo le gambe leggermente piegate, il baricentro tende a spostarsi all’altezza dei glutei, rendendo possibile allungare una gamba e appoggiare a terra il piede in movimento senza applicare alcuna forza, come se stessimo accarezzando il terreno.

La camminata della volpe è molto comune tra chi non usa calzature per camminare nella natura, specialmente in situazioni di caccia o inseguimento. In queste circostanze è indispensabile avere una grande consapevolezza dell’ambiente che ci circonda: ad ogni passo può nascondersi una spina, un sasso, o qualche animale molesto.


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