Chi fu Bjorn Ragnarsson “Fianchi di ferro”?

Chi fu realmene Bjorn Ragnarsson "Fianchi di Ferro"?
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Nel telefilm Vikings, Bjorn è una figura centrale negli eventi che coinvolgono la famiglia di Ragnar Lothbrok. Viene dipinto come un personaggio di grande stazza e forza fisica, un guerriero formidabile e uno stratega capace e astuto grazie al’esperienza di guerra maturata in compagnia del padre. Ma chi fu realmente Bjorn?

Le fonti che citano Bjorn

Bjorn Ragnarsson (“figlio di Ragnar”) fu un comandante norreno semi-leggendario vissuto intorno al IX secolo d.C.. “Semi-leggendario” perché le informazioni sul suo conto provengono dalle principalmente dalla saga Ragnarssona þáttr (“La Storia dei Figli di Ragnar”), un documento la cui storicità è stata messa in discussione in numerose occasioni.

Una citazione di Bjorn la si trova anche nella saga Hervarar saga ok Heiðreks (“La saga di Hervör e Heidrek”), del XIII secolo, una delle basi d’ispirazione di Tolkien per la sua Terra di Mezzo.

Questa saga è stata considerata una fonte preziosa d’informazioni storiche generiche (come la guerra tra Goti e Unni nel IV secolo d.C.), ma in quanto ad attendibilità storica sui personaggi norreni che celebra lascia molto a desiderare.

La saga di Hervör and Heidrek cita l’uccisione del sovrano danese Eysteinn Beli da parte di Bjorn e i suoi fratelli (un evento descritto anche nella saga di Ragnar Lodbrok) allo scopo di ottenere il controllo della Svezia.

Altre tre fonti, in questo caso di origine non scandinava, citano Bjorn “Fianchi di Ferro”:

  • Annales Bertiniani: annali Franchi redatti dall’abbazia francese di San Bertin, stilati come proseguimento degli Annali Reali Franchi (741 – 829) e riferiti al periodo storico che va dall’anno 830 all’anno 882. Queste cronache citano un leader vichingo di nome “Berno” che saccheggiò villaggi lungo la Senna negli anni ’50 dell’anno 800;
  • Annales Fontanellenses: o Chronicon sancti Wandregesili, una breve ricostruzione storica redatta dall’abbazia di Saint-Wandrille intorno all’anno 856. Anche queste cronache citano “Berno”, un grande leader vichingo giunto in Francia intorno alla metà del IX secolo;
  • Guillaume de Jumièges, vissuto nell’ XI secolo e autore del Gesta Normannorum Ducum, che cita “Bier Costae ferreae” (Bjorn Fianchi di Ferro) come figlio di Re Lodbrok.
La storia di Bjorn nella Saga dei Figli di Ragnar
Bjorn e i suoi fratelli nella serie televisiva Vikings
Bjorn e i suoi fratelli nella serie televisiva Vikings

Secondo la saga, Ragnar e Aslaug ebbero 6 figli: Bjorn, Hvitserk, Ubba, Ivar il Senz’ossa, Halfdan e Sigurd “Serpente nell’occhio”. Insieme ai suoi fratelli, Bjorn lasciò la Svezia per intraprendere campagne di conquista in Danimarca sotto la guida di Ivar.

Nel frattempo i fratellastri Fridleif, Eric e Agnar tentarono di convincere alla sottomissione Re Eysteinn di Svezia organizzando un matrimonio tra Eric e la principessa Borghild.

Dopo essersi consultato con i leader svedesi, Eysteinn rifiutò l’offerta e attaccò in massa le truppe dei fratellastri di Bjorn uccidendo Agnar e facendo prigioniero Eric, che fu giustiziato poco dopo impalandolo sulla lancia che lo aveva reso un grande guerriero (come lui stesso aveva richiesto).

In risposta alla morte di Agnar ed Eric, Bjorn e Aslaug organizzarono quindi un’armata per invadere la Svezia. Aslaug stessa, sotto il nome di Randalin, condusse la carica di cavalieri durante la battaglia che terminò con l’uccisione di Eysteinn.

Terminato lo scontro in Svezia, Bjorn si riunì ad Ivar per la conquista dell’ Inghilterra. Lo scontro con re Ælla terminò, secondo la tradizione, con l’aquila di sangue descritta in questo post.

La (forse) vera storia di Bjorn Ragnarsson

La vera madre di Bjorn non fu Lagertha (leggi questo post per la sua storia), ma la principessa Aslaug, e non era il più anziano dei figli di Ragnar.

Un aspetto forse troppo sottovalutato nella serie televisiva è il gran numero di raid di successo condotti da Bjorn nel corso della sua carriera di vichingo. In compagnia di Hastein, amico del padre Ragnar e celebre capo norreno del suo tempo, condusse numerose incursioni in Francia per poi spostare la sua attenzione verso il Mediterraneo.

Tra l’anno 859 e l’anno 862 si dedicò al saccheggio della costa iberica atlantica con le sue 62 navi fino a raggiungere lo stretto di Gibilterra; penetrò quindi nel Mediterraneo seguendo la costa francese e fermandosi per l’inverno prima di raggiungere l’Italia.

La rotta seguita da Bjorn Ragnarsson durante il suo viaggio nel Mediterraneo
La rotta seguita da Bjorn Ragnarsson durante il suo viaggio nel Mediterraneo verso la città di Luni

Sbarcò sulla penisola italica nei pressi di Pisa, conquistando la città e venendo a conoscenza di una città colma di ricchezze, il sogno di ogni vichingo: Roma, che secondo le indicazioni (volutamente errate) della popolazione locale si trovava a Nord rispetto a Pisa.

Seguendo le indicazioni sbagliate, giunse quindi a Luni, città fortificata romana al tempo conosciuta come Luna. In questa circostanza fu utilizzato un “trucco” che dimostra l’astuzia di Bjorn: pensando di essere finalmente giunto a Roma, tentò invano di superare la cinta muraria che difendeva la città, ma non perse la fiducia ed escogitò uno stratagemma che lo rese celebre tra la sua gente.

La finta morte di Bjorn

Hastein inviò un messaggio al vescovo di Luni sostenendo che Bjorn fosse morto durante gli scontri sotto le mura; in punto di morte, il condottiero vichingo si era convertito al Cristianesimo e aveva espresso il desiderio di ricevere una funzione funebre cristiana e di essere sepolto in terra consacrata.

Il vescovo accettò, non senza riserve, che il corpo di Bjorn fosse condotto all’interno della chiesa scortato da un piccolo manipolo di vichinghi disarmati.

Stupendo e scioccando i presenti, al momento opportuno Bjorn emerse dal suo feretro distribuendo armi ai suoi compagni, che si fecero strada fino alla porta della città lasciando entrare il resto delle armate norrene in attesa fuori dalle mura.

Una volta conquistata la città, Bjorn pretese che i cittadini si inginocchiassero di fronte al nuovo regnante di Roma. Solo uno dei presenti ebbe il coraggio di far notare che non si trovavano a Roma, ma in una città ben più a Nord delle coste laziali.

Hastein non la prese molto bene e decise di prendere come schiavi il maggior numero di abitanti in grado di essere stivati sulle navi, sterminando il resto della popolazione che non riuscì a lasciare in tempo la città.

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Il trucco di Bjorn è stato “riciclato” per l’assedio di Parigi nel telefilm Vikings: in questo caso è Ragnar a fingersi morto.

La fama di Bjorn

La storia di Bjorn non termina con il saccheggio di Luni, ma prosegue fino a raggiungere la Sicilia e le coste del Nord Africa. Durante le sue spedizioni nel Mediterraneo, la flotta di Bjorn subì la perdita di circa 40 vascelli, alcuni affondati durante una tempesta e la maggior parte perduti sulla via del ritorno, durante un raid delle forze andaluse che bombardarono i drakkar vichinghi con le loro catapulte.

Il resto della flotta, venti navi in totale, tornò in Scandinavia trasportando il ricco bottino accumulato durante qualche anno di incursioni.

Al suo ritorno, secondo le saghe, Bjorn aveva acquisito una fama superiore a quella di Ragnar; lo scontro con Re Eysteinn di Svezia lo rese ancora più celebre, mandando su tutte le furie il padre.

Per conquistare nuovamente la posizione gloriosa del passato, Ragnar si imbarcò nuovamente verso la Northumbria, finendo per essere catturato e giustiziato da re Ælla e dando il via alla formazione della Grande Armata Danese comandata da Ivar il Senz’ossa.

Bjorn non partecipò alla spedizione in Inghilterra con la Grande Armata e probabilmente prese il posto di suo padre Ragnar, assumendo le redini del regno di Svezia e, secondo la saga di Eric il Rosso, avendo due figli, Refil ed Erik Björnsson.

Björn Ironside Ragnarsson
Björn Ironside


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