Archeologia sperimentale: forni di fusione del ferro a Meroe

Archeologia sperimentale: fusione del ferro
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UCL Qatar conduce dal 2012 un’investigazione su larga scala sulla produzione di ferro nei siti meroitici di Hamabad. Utilizzando la geofisica per tentare di localizzare i resti degli antichi forni di fusione del ferro e analizzando i resti delle fornaci, sono state effettuate numerose scoperte utili a ricostruire le antiche metodologie di fusione del ferro.

Nel gennaio 2015, per diffondere le informazioni sulle tecniche di lavorazione del ferro locali, la UCL Qatar ha creato il primo festival della fusione del ferro a Meroe. La città di Meroe, nella moderna Repubblica del Sudan, è stata la capitale del Regno di Kush a partire dal III secolo a.C., periodo in cui i regnanti di Kush controllavano una vasta regione lungo le rive del Nilo.

Meroe ha fornito una quantità enorme di reperti legati alla lavorazione del ferro, reperti raccolti e analizzati nel corso degli ultimi decenni e risultati molto utili per l’archeologia sperimentale e i suoi tentativi di riprodurre le antiche tecniche di fusione e lavorazione di questo metallo.

Gli abitanti di Meroe si servivano di fornaci alimentate da carbone e in grado di generare il calore sufficiente a ridurre gli ossidi di ferro ad un blocco solido e rovente di metallo. L’ossigeno necessario a questo procedimento veniva fornito da mantici o incanalato naturalmente tramite un “effetto ciminiera” provocato dalla forma stessa dei forni.

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