Popoli incontattati o isolati

Tribù incontattate e isolate
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Sul pianeta esistono ancora circa 100 piccole comunità tribali che non hanno mai avuto alcun contatto con le civiltà che le circondano. Alcuni di questi popoli non sono ancora stati turbati dagli avvenimenti del mondo esterno, mentre altri sono stati costretti ad uscire dal loro isolamento per difendersi dall’avanzata della modernità.

I tentativi di contatto non ostile con una tribù isolata sono spesso molto complessi, delicati e procedono con estrema lentezza. Anche se talvolta i linguaggi sembrano simili ad altri ceppi linguistici, rimangono incomprensibili per le popolazioni locali ormai uscite dal loro passato isolamento.

Le difese immunitarie di queste tribù isolate sono inoltre notoriamente deboli nei confronti delle malattie “occidentali” come il morbillo, la varicella o l’influenza. Infine, non sempre le buone intenzioni di esploratori e linguisti vengono premiate: alcuni popoli mai contattati si sono dimostrati ostili e violenti in passato, oltre che estremamente territoriali e gelosi del loro isolamento.

Posizione delle tribù mai contattate all'inizio del XXI secolo
Mappa che mostra la posizione delle tribù mai contattate all’inizio del XXI secolo (zone nere)
Sentinelesi

L’isola di North Sentinel ospita un esempio più unico che raro di tribù semi-primitiva vissuta in quasi totale isolamento dal resto del mondo per secoli interi. Il mistero sull’ origine dei Sentinelesi è di difficile risoluzione: i primi contatti del mondo occidentale con gli abitanti di North Sentinel si verificarono soltanto nella seconda metà del XVIII° secolo e le informazioni sulla loro storia precedente al 1700 sono del tutto inesistenti.

I Sentinelesi sembrano essere il tipico esempio di società semi-primitiva di cacciatori-raccoglitori: sopravvivono grazie alla caccia, alla pesca e alla raccolta di frutta spontanea e sono probabilmente organizzati in nuclei familiari che condividono grandi capanne capaci di ospitare anche 30-40 persone, caratteristica spesso comune nelle comunità tribali composte da clan.

Gusawi, Lengguru, Kokiri, Derewo, Teriku

Tribù della papua Nuova Guinea

I nomi che ho elencato rappresentano solo una parte delle tribù della Papua Nuova Guinea che non hanno ancora avuto contatti con la civiltà. Vaste aree della Nuova Guinea non sono ancora state esplorate da scienziati e antropologi per via della fitta giungla che ricopre le isole.

Molte delle tribù in contatto con il mondo industrializzato si fanno vedere solo sporadicamente e mantengono intatte molte delle antiche tradizioni del loro antenati (un tempo erano “cacciatori di teste” e ancora oggi capitano scontri violenti tra tribù rivali).

Le province indonesiane ospitano almeno 44 popolazioni ancora sconosciute, la cui esistenza è stata dedotta principalmente dai residui di attività umane nella foresta o dalle poche fotografie esistenti dei loro villaggi.

Toromona

I Toromona sono una delle 5 popolazioni incontattate della Bolivia e fino ad oggi nessun non-nativo ha mai incontrato un esponente di questa cultura.

I Toromona vengono citati fin dalla conquista spagnola dell’America del Sud: padre Miguel Cavello Balboa li descrive come abili combattenti che non dimostrano alcuna pietà di fronte al nemico.

Nel 1997, il biologo norvegese Lars Hafskjold tentò invano di contattare i Toromona nella giungla boliviana, sparendo all’interno del parco nazionale Madidi senza lasciare alcuna traccia. I nativi vedono raramente i Toromona e gli incontri ravvicinati con i locali possono tramutarsi velocemente in attacchi violenti.

Akuntsu
Gli ultimi 5 esponenti della tribù Akuntsu rimasti in vita dopo il massacro del loro popolo
Gli ultimi 5 esponenti della tribù Akuntsu rimasti in vita dopo il massacro del loro popolo

Popolazione brasiliana che vive in una piccola regione alimentata dal fiume Omere e una delle 67 tribù incontattate della foresta pluviale che ricopre buona parte del Brasile.

Gli Akuntsu sono cacciatori-raccoglitori e possono mantenere il loro stile di vita grazie all’abbondanza di animali nel loro tradizionale territorio di caccia. Vengono considerati dal 1995 (anno del primo contatto) una “tribù isolata” ma prima del loro riconoscimento ufficiale hanno condotto vere e proprie guerriglie nella giungla contro l’avanzata dell’industria del legname e del bestiame: i sette individui rimanenti contattati nel 1995 erano gli unici sopravvissuti ad un massacro condotto da una squadra di allevatori locali e oggi ne sopravvivono soltanto 5.

Uru-Eu-Wau-Wau
Uno dei villaggi Uru-Eu-Wau-Wau visto dall'alto
Uno dei villaggi Uru-Eu-Wau-Wau visto dall’alto

Gli Uru-Eu-Wau-Wau vivono nella foresta brasiliana in 6 villaggi abitati da altrettanti sottogruppi tribali. Il primo contatto con la civiltà risale al 1981 e corrisponde ad un declino demografico causato da malattie e scontri violenti con le milizie dell’industria della gomma: nel 1981 si contavano 250 individui, ma nel 1993 la popolazione era scesa a 89 individui totali.

Dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso, gli Uru-Eu-Wau-Wau hanno iniziato ad aumentare di numero e ora dispongono della loro “Terra Indigena Uru-Eu-Wau-Wau”, una regione protetta dal governo brasiliano in cui solo i membri della tribù possono risiedere legalmente.

La protezione governativa tuttavia non tutela completamente i nativi Uru-Eu-Wau-Wau: cercatori d’oro e taglialegna meccanizzati continuano ad invadere il loro territorio causando spesso scontri violenti con i popoli tribali locali.

Awá (o Guajá)
Awá in ritorno da una battuta di caccia
Awá in ritorno da una battuta di caccia

Gli Awá sono una tribù brasiliana non contattata che vive nella foresta amazzonica orientale. Ad oggi si contano 350 membri, un centinaio dei quali non ha mai avuto alcun incontro con il mondo civilizzato.

Come altre popolazioni tribali, anche gli Awá sono soggetti a forti pressioni da parte dell’industria del legname, pressioni che sono spesso sfociate in conflitti, omicidi e stragi da parte dell’apparato industriale moderno.

Gli Awá vivevano in origine come cacciatori-raccoglitori nomadi e furono costretti, agli inizi del 1800, a fuggire dalle loro tradizionali aree di caccia a causa dell’arrivo dei coloni europei. Verso la fine del XX secolo sono stati letteralmente massacrati a centinaia, compresi molti che avevano ormai abbandonato lo stile di vita nomade.

Nel 2011 le violenze da parte dell’industria del legname raggiunsero l’apice con l’omicidio di una bambina Awá di 8 anni, bruciata viva come avvertimento a tutte le popolazioni tribali dell’area che intendevano arrestare l’avanzata delle ruspe e delle motoseghe.

Lacandon

Il popolo Lacandon, di origine maya, vive nella giungla messicana da secoli e finì sull’orlo dell’estinzione nel 1943. Fortunatamente, la tribù ha subito una ripresa demografica negli ultimi decenni, anche se si è divisa in due: un gruppo ora vive nelle aree urbanizzate mentre un altro, composto da circa 650 persone, è ancora geloso del proprio isolamento dalla civiltà e continua a vivere nella giungla.

La regione definita “Selva Lacandona” è stata evitata per secoli a causa delle leggende che circolavano su quella regione così densamente ricoperta da alberi e liane. Il primo contatto con il mondo occidentale, avvenuto intorno alla metà del XX secolo, fu traumatico per i Lacandon: riduzione del loro tradizionale territorio di caccia, malattie che coglievano impreparato il loro sistema immunitario e influenze culturali moderne troppo allettanti per essere rifiutate.

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Uncontacted peoples
Awá (Brazil)


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