Quanto tempo occorreva per attraversare il Mediterraneo su un’antica nave a vela?

tempi navigazione a vela
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Trasportare merci e persone da una costa all’altra del mondo conosciuto non era affatto semplice in passato: il mezzo di trasporto più efficiente era la nave a vela, ma i viaggi per mare erano tutt’altro agevoli o di breve durata, anche quando si navigava in una distesa d’acqua circoscritta come il Mediterraneo.

Le variabili degli spostamenti via mare

Calcolare i tempi di percorrenza di un’ imbarcazione antica non è un’impresa facile. Il mare non è una superficie piana o regolare, le condizioni atmosferiche e i venti svolgono un ruolo di primaria importanza nella velocità e nella manovrabilità di una nave: percorrere 100 chilometri nel mare in burrasca o con il vento contrario richiede molto più tempo rispetto a coprire la stessa distanza avendo il vento a favore o il mare calmo.

Occorre inoltre tenere in considerazione il carico: alcuni tipi di nave impiegati nell’antica Grecia potevano trasportare fino a 500 tonnellate di merce e risultavano inevitabilmente più lenti e meno manovrabili di natante dalla stazza inferiore. Il carico costringeva anche ad effettuare soste più o meno frequenti nei porti commerciali dislocati lungo la rotta verso la destinazione designata.

Una nave tende ad avere prestazioni migliori se viene sospinta da un vento di poppa: in questo caso può puntare la prua verso la propria destinazione e muoversi velocemente seguendo una rotta sostanzialmente rettilinea.

Quando invece i venti sono contrari, la navigazione diventa più lenta e difficoltosa per la necessità di sfruttare venti che provengono da direzioni differenti: le vele devono essere costantemente ritirate o spiegate, la nave deve viaggiare a zig-zag e viene facilmente investita trasversalmente dai fiotti marini, che spruzzano acqua sul ponte superiore e fanno accumulare acqua nella sentina (la parte più bassa dell’imbarcazione in cui tendono ad accumularsi i liquidi che si infiltrano nello scafo).

Raffigurazione di una nave romana del III secolo. La capacità di carico era di circa 86 tonnellate ed era lunga 25 metri
Raffigurazione di una nave romana del III secolo. La capacità di carico era di circa 86 tonnellate ed era lunga 25 metri
Tempi di viaggio sul Mediterraneo

Per calcolare dei tempi medi di percorrenza di una nave a vela antica, quindi, è necessario basare le proprie valutazioni sia sui viaggi compiuti con venti favorevoli, sia sulle traversate che hanno incontrato condizioni di navigazione poco vantaggiose.

Fortunatamente, molti capitani di vascello erano soliti tenere un diario giornaliero sulle condizioni di viaggio e la rotta seguita, mentre diversi documenti storici riportano informazioni sulle antiche modalità di viaggio, permettendoci di estrapolare dati utili per capire quanto tempo occorresse per attraversare il Mediterraneo o mari più vasti.

Plinio il Vecchio fu uno dei primi a menzionare alcune traversate marine compiute in tempi da record con venti favorevoli e condizioni di navigazione ottimali.

  • Da Ostia alle coste africane: 270 miglia marine (500 km) percorse in 2 giorni alla velocità di 6 nodi (un nodo corrisponde a 1,852 km/h);
  • Da Ostia a Gibilterra: 935 miglia marine (1.730 km) percorse in 7 giorni alla velocità di 5,6 nodi;
  • Da Messina ad Alessandria d’Egitto: 830 miglia marine (1.537 km) percorse in 6-7 giorni alla velocità di 5,8 nodi;
  • Da Pozzuoli ad Alessandria d’Egitto: 1000 miglia marine (1.852 km) percorse in 9 giorni alla velocità di 4,6 nodi;

Nelle migliori condizioni era quindi possibile percorrere 200-250 km al giorno e i dati riportati da Plinio sono in linea con le informazioni fornite da altri autori come Filostrato (Corinto-Pozzuoli in 4 giorni), Tucidide, Sinesio di Cirene e Senofonte (secondo il quale una nave pirata percorse 400 miglia nautiche da Rodi e Efeso in 4 giorni).

Nel caso di rotte che prevedevano tratti di navigazione costiera i tempi erano più lunghi: la necessità di seguire il profilo costiero era un fattore limitante per la velocità di viaggio.

Il viaggio da Bisanzio a Rodi richiedeva mediamente 9-10 giorni per percorrere circa 880 miglia nautiche, con una velocità media inferiore ai 4 nodi: la necessità di navigare lungo la costa impediva di raggiungere la velocità di punta prima di essere entrati nel mare aperto a sud dell’isola.

Raffigurazione di una nave dell'antico Egitto nella tomba di Menna, scriba sotto la XVIII dinastia
Raffigurazione di una nave dell’antico Egitto nella tomba di Menna, scriba sotto la XVIII dinastia
Viaggio via mare in condizioni sfavorevoli

Con condizioni atmosferiche e rotte sfavorevoli, i tempi di percorrenza cambiavano sensibilmente:

  • Da Rodi a Gaza: 410 miglia marine (759 km) in 7 giorni alla velocità di 2,6 nodi
  • Da Alessandria d’Egitto a Marsiglia: 1800 miglia (3.333 km) in 30 giorni alla velocità di 2,5 nodi
  • Da Gaza a Bisanzio: 1000 miglia (1.852 km) in 20 giorni alla velocità di 2 nodi
  • Da Alessandria d’Egitto a Cipro: 250 miglia (463 km) in oltre 6 giorni alla velocità di 1,8 nodi
  • Da Bisanzio a Rodi: 445 miglia (824 km) in 10 giorni alla velocità di 1,8 nodi
  • Da Pozzuoli a Ostia: 120 miglia (222 km) in 3 giorni alla velocità di 1,8 nodi

I tempi di percorrenza dilatati non sono dovuti esclusivamente alla presenza di venti contrati o di un mare agitato. La navigazione costiera richiesta in molte rotte commerciali prevedeva la sosta in porto durante la notte, mentre solo i vascelli che navigavano in mare aperto tendevano a limitare gli approdi ai porti principali, continuando a solcare il mare durante tutto l’arco della giornata.

Combinando i dati sui tempi di viaggio, è possibile dedurre la lunghezza del viaggio tra le rotte commerciali più trafficate dell’antichità:

  • Da Alessandria d’Egitto a Bizanzio: passando da Rodi, circa 17-20 giorni di viaggio
  • Da Alessandria d’Egitto a Napoli: passando da Cipro, Rodi, Creta, Malta, Siracusa e Messina, circa 50-70 giorni di viaggio
  • Da Alessandria d’Egitto a Rodi: circa 7-10 giorni di viaggio
  • Da Alessandria d’Egitto a Roma: circa 10-13 giorni di viaggio
  • Da Cartagine a Roma: circa 2-4 giorni di viaggio
  • Da Gibilterra a Roma: 7-10 giorni di viaggio
  • Da Marsiglia ad Alessandria d’Egitto: 20-30 giorni
  • Da Napoli a Roma: circa 3 giorni di viaggio
Foto della zattera Kon-Tiki e del suo equipaggio durante il viaggio nel Pacifico del 1947
Foto della zattera Kon-Tiki e del suo equipaggio durante il viaggio nel Pacifico del 1947
Tempi di viaggio sull’oceano

Il viaggio oceanico prevedeva invece tempi di percorrenza calcolati in settimane o in mesi, non in giorni. Grazie ai diari di navigazione di esploratori come Colombo, Diaz e alcuni esempi di archeologia sperimentale possiamo calcolare quanto tempo richiedeva un viaggio in barca a vela attraverso l’Oceano Atlantico o il Pacifico.

  • Spedizione “Kon-Tiki”: spedizione effettuata nel 1947 dal norvegese Thor Heyerdahl allo scopo di fornire uno scenario realistico della colonizzazione delle isole polinesiane da parte delle etnie asiatiche. Il viaggio durò 101 giorni e la zattera di Heyerdahl percorse un totale di 4.300 miglia nautiche fino alle Isole Tuamota;
  • Primo viaggio di Colombo: il primo viaggio di Cristoforo Colombo attraverso l’Atlantico durò circa 9 settimane, dal 3 agosto 1492 al 12 ottobre dello stesso anno, giorno in cui sbarcò nelle Bahamas;
  • Viaggio di San Brandano (1976-1977): nella metà degli anni ’70 del 1900 Tim Severin e il suo equipaggio crearono una replica dell’imbarcazione che San Brandano avrebbe utilizzato per raggiungere le coste americane. Il viaggio durò circa 13 mesi per un totale di 4.500 miglia nautiche (7.200 km), partendo dall’Irlanda e toccando le Ebridi e l’Islanda.

SPEED UNDER SAIL OF ANCIENT SHIPS – NEW YORK UNIVERSITY
History of Ships
Tim Severin


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2 Comments on “Quanto tempo occorreva per attraversare il Mediterraneo su un’antica nave a vela?”

  1. Ne “Le opere e i giorni “ Esiodo consiglia al fratello, commerciante per mare,di ritirare la nave a riva in tarda estate e riprendere i viaggi verso l’Egitto solo quando la zampa delle pernici di nuova schiusa fossero cresciute fino alle dimensioni di una giovane foglia del fico: bellissima metafora poetica, suggerente che la navigazione dell’ VIII secolo a.C. era prevalentemente stagionale a partire dal mese di maggio.In ogni caso, i remi giocavano di norma un contributo importante o sinanche determinante e la vela quadra un ruolo complementare di stabilizzazione.Che la vela quadra,senza neanche i successivi accorgimenti (pieghe,”pantaloni”,ecc.)in corso di navigazione,fosse atta solo allo sfruttamento del vento poppiero, e’ dimostrato dalla carenza-assenza della deriva.

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