Tracce e impronte degli animali: fatte e borre

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Nei luoghi di permanenza o di passaggio, siano essi utilizzati per cibarsi, dormire o riprodursi, è facile trovare molte tracce lasciate dagli animali. Impronte, piume o peli sono ottimi indicatori per capire chi frequenta una determinata area, ma le fatte (feci) e le borre (nel caso degli uccelli) riescono a dirci non solo che tipo di animale le ha espulse, ma anche le sue abitudini alimentari e il suo stato di salute.

Tipi di escrementi

La composizione e la forma delle fatte possono aiutarci a determinare di che animale si tratta. Ci sono ovviamente eccezioni, ma in linea di principio ogni famiglia di animali produce escrementi di tipo differente:

  • Fatte tubolari: canide, procioni, puzzole, opossum, orsi. Ad eccezione delle volpi (e talvolta dei lupi, in base alla loro dieta), che producono fatte a metà tra quelle dei canidi e dei felini e dall’odore distintivo;
  • Escrementi tubolari con terminazione appuntita: felini;
  • Palline sferiche: conigli o lepri. Tendono a depositare gli escrementi solidi in “latrine” ai margini dei campi. Non ruminando il cibo, queste sfere sono composte da frammenti vegetali tritati finemente;
  • Palline oblunghe: cervidi. I cervidi sono ruminanti, per cui le feci sono costituite da poltiglia vegetale pressata, nera e lucente;
  • Escrementi a “punta di matita” (piccole e tubolari): roditori. Quelle di topi e arvicole sono generalmente lunghe da 5 a 15 mm, arrotondate alle estremità e spesso depositate in gruppo vicino all’acqua. Gli scoiattoli invece le accumulano nel posto preferito per mangiare;
  • Forma a “pizza”, ricca di fibre: grossi erbivori come bovini;
  • Feci bianche: uccelli o rettili.
Raffigurazione di fatte animali
Raffigurazione di fatte animali

Colore e consistenza non sono generalmente buoni indicatori della specie che ha prodotto la fatta: spesso la dieta di un animale cambia in base alla stagione, e con essa cambia il colore e la consistenza degli escrementi.

La composizione delle feci e le loro dimensioni, invece, forniscono buone informazioni per determinare la specie di appartenenza, soprattutto nei casi in cui le fatte sono molto simili tra diverse specie (come nei cervidi).

Linee guida per l’identificazione di fatte e borre

Per l’identificazione di escrementi o borre, potrebbe ressere utile seguire queste linee guida:

  1. Determinare larghezza e lunghezza della fatta / borra
  2. Identificarne la forma
  3. C’è una sola fatta o ce ne sono molte?
  4. Se sono presenti molti escrementi, sono concentrati in un unico punto o sparsi?
  5. Sono presenti peli o particelle di cibo non digerite?
  6. A che ora del giorno è avvenuto il ritrovamento?
  7. Gli escrementi / borre potrebbero essere rimasti esposti alle intemperie nell’arco di giorni?

ATTENZIONE: prima di toccare e analizzare il contenuto di escrementi animali, è buona norma prendere le dovute precauzioni. Gli escrementi degli animali possono contenere microrganismi nocivi che possono causare gravi disturbi all’essere umano. Occorre sempre indossare protezioni, come guanti e mascherina, per evitare di entrare in contatto diretto con le feci o inalare il loro contenuto. Alcune malattie possono essere trasmesse dalla polvere che si solleva durante la manipolazione di escrementi secchi; prestare sempre la massima attenzione e tenersi sempre il vento alle spalle.

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Le fatte degli uccelli meritano un paragrafo a parte. Contrariamente ai mammiferi, forniti di due orifizi per espellere rifiuti solidi o liquidi, gli uccelli dispongono soltanto di una cloaca, un unico canale di espulsione: le feci saranno generalmente liquide (le parti indigeribili vengono espulse con le borre) e bianche (per la presenza di urati).

La fatta tipica di un uccello sembra un “uovo al tegamino”: la parte bianca è composta da urati, mentre il deposito scuro, più o meno solido, è composto da scarti intestinali. la forma e la consistenza, tuttavia, varia in base alla dieta, come per molti animali terrestri: gli uccelli che si nutrono di alimenti fibrosi producono di solito feci secche solitamente distinguibili da quelle di un mammifero per la presenza di un “cappello” bianco di urati.

Borra di gufo
Borra di gufo

Le borre, invece, sono un escremento solido espulso dalla bocca e che contiene resti di cibo non digeriti; si tratta sostanzialmente di pelo, piume, ossa o materiale vegetale indigeribile pressati in una sorta di capsula simile ad una fatta.

Proprio per il loro contenuto, le borre sono una fonte di preziosissime informazioni non solo sull’uccello che le ha prodotte, ma anche sulle sue prede e sulla fauna che popola l’area del ritrovamento.

Le borre sono tipiche degli uccelli rapaci, ma anche altri uccelli carnivori le espellono, anche se meno frequentemente. La trasformazione degli scarti in borra avviene nello stomaco bipartito degli uccelli carnivori, in cui ogni resto impossibile da digerire accumulato nella seconda camera dell’organo viene spostato nella prima, trattenendosi da diverse ore a giorni interi mentre viene pressato. Durante questo periodo, l’uccello non può alimentarsi finchè non ha espulso la borra che blocca lo stomaco.

Parte 1: Piste, tane e segni di alimentazione
Parte 2: Fatte e borre
Parte 3: Impronte di mammiferi
Parte 4: Impronte di uccelli


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