Il trapano ad archetto

Trapano ad archetto
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Il trapano ad archetto è l’evoluzione del trapano a mano volta ad ottimizzare la produzione di calore e a minimizzare lo sforzo necessario a produrre una brace.

Il trapano ad archetto, utilizzato anche per la perforazione di roccia, osso o legno, è uno strumento nato migliaia di anni fa ma che purtroppo ha lasciato poche testimonianze archeologiche data la natura facilmente deperibile del legno.

Il trapano ad archetto necessita di ogni componente utilizzato nel trapano a mano: un piolo e una base su cui farlo ruotare. A differenza della tecnica manuale, viene impiegato un arco di legno e una corda di fibra vegetale/animale per imprimere al piolo una rotazione più veloce tramite un movimento orizzontale che non logora le mani e limita lo sforzo.

Contrariamente al trapano a mano, viene esercitata sul piolo una pressione verso il basso utilizzando un “fermo”, una sede per l’estremità superiore del piolo, utile a tenerlo allineato verticalmente con la base mentre l’arco imprime la rotazione.

Il fermo altro non è che un pezzo di legno in cui verrà ricavato un incavo per ospitare l’estremità superiore del piolo. L’incavo deve consentire una presa salta sul piolo ma non generare troppa frizione durante la rotazione. E’ possibile ad esempio lubrificare l’incavo con grasso animale o olio vegetale per ridurre la frizione e il calore generato.

Schema di un trapano ad archetto
Schema di funzionamento di un trapano ad archetto

L’ arco è composto da un pezzo di legno ricurvo alle cui estremità viene legata una corda, non troppo tesa per non rallentare la rotazione del piolo ma non allentata a tal punto da slittare sul piolo stesso.

Il pezzo di legno costituirà l’archetto non dovrà essere troppo flessibile da piegarsi facilmente ma nemmeno troppo rigido da rischiare di rompersi sotto sforzo. Se l’archetto è troppo flessibile, la stringa tenderà a scivolare dal piolo e non sarà possibile applicare la frizione necessaria a generare rotazioni efficaci; se l’arco è poco flessibile, la corda tenderà ugualmente a scivolare e rischierà di rompersi.

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La stringa dell’archetto può essere realizzata con un’infinità di materiali reperibili più o meno facilmente in natura: strisce di pelle, tendine, cotone, canapa, e qualunque altro materiale vegetale utile per creare cordame.

La corda dovrebbe essere sufficientemente spessa da non danneggiarsi facilmente dopo un utilizzo costante e vigoroso: uno spessore pari al doppio di quello di un laccio da scarpe costituisce una buona base per un utilizzo quotidiano dell’archetto.

Se la mano dominante è la destra, la posizione più comoda sarà quella di tenere l’archetto con la mano destra, il fermo del piolo con la sinistra e la base di legno ben salda sul terreno con il piede sinistro, sfruttando la tibia come “stabilizzatore” per il braccio sinistro, che mantiene il piolo sul posto.


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