Otturazione del Neolitico

otturazione denti
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I ricercatori del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste hanno scoperto nel 2012 ciò che potrebbe essere la prima otturazione odontoiatrica della storia nei resti di una mascella appartenuta ad un uomo del Neolitico.

La cura dei denti sembra essere una questione dalle radici millenarie: nel 2001, infatti, un team di archeologi scoprì in Pakistan le prove della trapanazione di denti su 11 individui vissuti tra i 9.000 e gli 8.000 anni fa. Queste trapanazioni, effettuate probabilmente con uno strumento dalla punta di selce, sembrano essere state eseguite per rimuovere la carie dai denti dei nostri antenati.

La scoperta di un’otturazione è invece la prima testimonianza del trattamento relativamente avanzato di un problema dentale. La mascella sarebbe appartenuta ad un uomo di 24-30 anni ed è stata scoperta oltre un secolo fa nei pressi di Lonche, Slovenia.

Otturazione neolitica
Residui della cera d'api usata come otturazione
Residui della cera d’api usata come otturazione

“La mascella è rimasta in un museo [di Trieste] per 101 anni senza che nessuno si accorgesse di qualcosa di strano” spiega Claudio Tuniz, ricercatore dell’ Istituto Veneto di Scienze. L’otturazione è stata notata al momento del test di una nuova apparecchiatura a raggi-X, durante il quale la mascella è stata utilizzata come soggetto per le riprese.

Le immagini hanno mostrato la presenza di materiale insolito in corrispondenza di un canino, materiale che riempiva perfettamente la cavità del dente proteggendo lo strato di dentina sottostante. La spettroscopia ad infrarossi ha identificato il materiale come cera d’api e la datazione al radiocarbonio sembra collocarlo intorno ai 6.500 anni fa.

E’ difficile confermare con certezza che la cera d’api trovata sul dente sia stata effettivamente collocata nella cavità per risolvere un problema dentale. I ricercatori credono tuttavia di poter escludere ogni altra ipotesi per via dell’accurato posizionamento della cera all’interno del dente.

“E’ sempre difficile avere un’idea chiara delle manipolazioni di ossa e denti” spiega David Frayer della University of Kansas. “Ma credo che i ricercatori abbiano portato i migliori argomenti possibili a sostegno dell’ipotesi della cera utilizzata come riempimento per i denti”.

Cera d' api
Celle di cera piena di miele
Cera d’api sigillante e propoli disinfettante

In effetti, la cera d’api sembra essere uno dei migliori materiali disponibili in natura per il riempimento di cavità dentali. “Il punto di fusione è basso, per cui si può sciogliere facilmente, ma si solidifica non appena si raffredda a temperatura ambiente”.

La cera d’api è un materiale ampiamente sfruttato nell’antichità per via delle sue proprietà sigillanti. Viene secreta da otto ghiandole presenti nella zona ventrale delle api solo quando la temperatura dell’ alveare è compresa tra i 33 e i 36°C e richiede agli insetti un enorme sacrificio in termini di energie: si calcola che per ottenere un solo chilogrammo di cera le api di una colonia debbano percorrere collettivamente circa 530.0000 km per la raccolta del polline.

In aggiunta, la cera d’api contiene miele e propoli, sostanze dalla proprietà antibatteriche e antinfiammatorie capaci di inibire la proliferazione della carie. Il propoli viene sfruttato dalle api come materiale sigillante per riempire piccole fessure all’interno dell’alveare, ma viene impiegato anche per evitare che parassiti e batteri possano prosperare all’interno della colonia.

“Ho utilizzato la cera d’api in un progetto sulla mummificazione, ed è risultata molto utile; è per questo che veniva utilizzata dagli imbalsamatori egizi” spiega Stephen Buckley, ricercatore della University of York.


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